– di Francesca Nardi –
Elezioni regionali 2025…Questa volta l’impresa più ardua di una campagna elettorale slabbrata dal nonsense, sarà quella di convincere gli elettori a restare tali…e sapete bene che non sarà una questione di stile o sapienza verbale…in tal caso saremmo già avanti nel raggiungimento della soluzione, ma bensì, si tratterà di un’attenta riflessione sul dosaggio calibrato delle parole, a loro volta attentamente ponderate, da usare nel momento dell’approccio con qualsiasi elettore potenziale, evitando allo stesso tempo di essere preso per il bavero, mentre l’interlocutore, paonazzo per la collera a stento trattenuta, soffia: “…ma…chi credi di prendere in giro?”…e ce la va sans dire che non vi sarà alcun bisogno di aggiungere altro, n’est pas? E sarà davvero ridicolo nel day after, ululare mestamente, con toni, finalmente bypartisan, che il vero vincitore è stato l’astensionismo. A margine quindi del disastro, ciascuno per la propria parte, indipendentemente da un risultato che risulterà davvero soddisfacente per nessuno, ci auguriamo raccatti i bluff croccanti per l’occasione e si decida a riportare in asse il Pensiero Politico equamente distribuito, secondo tendenze ispirate nella loro diversità, all’Intelligenza, alla Logica, alla Coerenza, all’Onestà Intellettuale. A quattro passi claudicanti dall’ora X, si ha la netta impressione che saremmo costretti a delegare, assai paradossalmente, la nostra ansia di rinnovamento, alla presenza di Stefano Bandecchi che ha deciso, anche lui, di fare della Campania il banco di prova delle sue performances politico-amministrative e del suo estro, rigorosamente fuori dalle righe. Del resto la mossa di candidare Maria Rosaria Boccia quale capolista del suo movimento in Campania, a sostegno della sua candidatura alla Presidenza, è sicuramente un blitz di rinnovamento, nella monotonia di un sistema ispirato al deja vu, soprattutto se dall’altra parte in perfetta contrapposizione troviamo Genny Sangiuliano capolista di Fdi…La domanda, sintesi dell’angosciante strepitio mentale, sorge spontanea…ma cosa ispira la cara Giorgia a comportarsi, esattamente, come se avesse deciso di fare un dispetto al buon senso dell’elettore medio, corredato anche di un tiè con le boccacce comprese? In principio fu il Santanché gate che, un minimo di buon senso politico popolare, avrebbe dovuto obbligare la presidente del Consiglio a tacitare sul nascere, le più che giustificate proteste contro e licenziare garbatamente il ministro del Turismo…ed invece, non si sa per quale inossidabile ragione, se non quella di “non dare soddisfazione punto e basta” la Santanché è ancora al suo posto e non finisce qui, dal momento che oggi, dopo altri piccoli inciampi trascurabili, formuliamo un altro interrogativo:…Dopo lo scandaletto, peraltro di livello davvero inqualificabile, dal punto di vista dell’immagine e del buon gusto che, a torto o a ragione si è sviluppato attorno all’intoccabile Genny, (la cui immunità globale si registra dai tempi in cui dirigeva Il Roma), invece di mostrare al popolo elettore e sovrano che il rigore, il buon gusto e il rispetto, sono ancora tra i principi fondamentali del vivere civile e soprattutto del comportamento di chi presiede a determinati incarichi, sembrerebbe che la Meloni, dopo aver consentito che il caro Sangiuliano, si consolasse con l’incarico di inviato a Parigi, oggi lo fa rientrare in patria, addirittura come capolista. Dal momento che non può non sapere, come la pensino le brave persone del suo Paese e come all’occasione, l’italiano medio, soprattutto quello una ‘ntecchia “ancienne regime”, si ricordi di essere quel cittadino di una volta, attento a certe cose, non possiamo non meravigliarci, ancora una volta, anche e soprattutto, in virtù del fatto che la presenza della Boccia nella lista Bandecchi rende il tutto veramente spettacolare per non azzardarci a dire qualcosa d’altro, delle scelte elettorali della presidente del Consiglio nonché leader di FdI. E se qualcuno dovesse credere che lo spettacolo in anteprima finisca qui, sarebbe davvero o un illuso volontario o il solito sognatore della domenica. A prestissimo! Hasta la suerte!