APPUNTAMENTO IL 26 OTTOBRE PRESSO LE VIGNE CHIGI h 17,30
via Corte Rosa – PONTELATONE
Si chiama “Parole in fermento” il nuovo ciclo di eventi, promosso da Vigne Chigi ed Edizioni Spartaco, che vede protagonista la cultura dei libri e del vino. È un intreccio di gusto che affonda le radici nella Terra Felix, tra gli autori della casa editrice di Santa Maria Capua Vetere e i vini della cantina di Pontelatone.
Ogni titolo proposto trova la sua corrispondenza in una bottiglia, che gli fa da contrappunto in un dialogo di caratteri e temperamenti, fragranze e sentori, parole comuni a letteratura ed enologia.
Narrativa e vino, dunque, non come semplici abbinamenti “a tema”, ma come esperienze sensoriali che hanno tanto da raccontare. Ogni appuntamento parte da un filo emotivo o concettuale per creare un accostamento sorprendente.
Fa gli onori di casa l’istrionico Giuseppe Chillemi che, appesa al chiodo la toga di avvocato, oggi è l’anima delle Vigne Chigi. Forniscono spunto di dibattito i libri pubblicati da Edizioni Spartaco, casa editrice fondata nel 1995, attraverso gli scrittori di punta.
Il via domenica 26 ottobre, con la partecipazione della professoressa Jolanda Capriglione, presidente del Club Unesco Caserta.
Protagonisti dei primi due incontri:
- Alberico Bojano, medico e studioso appassionato di storia del Matese, per un focus su “Sapori borbonici” con il suo romanzo “Il pittore, il giardiniere e il fiato degli elfi” e i vini Pallagrello Bianco e Nero (domenica 26 ottobre);
Flaminia Festuccia, giornalista professionista, saggista e narratrice di Roma, autrice del romanzo “La stagione dei papaveri”, in associazione al vino Rosa Canina, per una conversazione dal titolo “Cherchez la femme” (domenica 23 novembre).
Nel corso di ogni serata, lo storytelling di libri e vini, con degustazioni in calice.
Sarà proposto un abbinamento eno-letterario al mese, sempre di domenica, a partire dalle 17.30.
La location non poteva che essere l’azienda vinicola in via Corte Rosa a Pontelatone per un evento immersivo (gratuito su prenotazione).
La direzione artistica è di Vittoria Simone, docente e animatrice culturale.
26/10, ore 17:30 – 1/Sapori borbonici
Apre il ciclo di “Parole in fermento” il romanzo “Il pittore, il giardiniere e il fiato degli elfi” di Alberico Bojano (Edizioni Spartaco, 2025), un thriller storico settecentesco che dai giardini della Reggia di Caserta si addentra sui monti del Matese. I personaggi realmente esistiti, protagonisti delle vicende, sono il paesaggista dei Borbone Philipp Hackert e il botanico di corte Andrew Graefer. Nella loro avventura, tra intrighi e massoneria, non disdegneranno pranzi pantagruelici innaffiati da buon vino nella casa nobiliare della famiglia Caso. A condurre la conversazione con l’autore sarà la professoressa Jolanda Capriglione, presidente del Club Unesco Caserta.
Non è accidentale l’abbinamento con il Pallagrello Bianco e Nero di Vigne Chigi, un vitigno autoctono dell’alto Casertano in auge tra i nobili proprio negli stessi anni della vicenda narrata, poi quasi dimenticato e oggi finalmente riscoperto.
Perché degustarli insieme
Il romanzo di Bojano ci trasporta alla corte borbonica di fine Settecento, e l’abbinamento con il Pallagrello, antico vitigno tanto amato dalla casa regnante di Napoli, permette al lettore di calarsi nell’atmosfera dell’epoca con un’esperienza che colma tutti i sensi.
23/11, ore 17:30 – 2/Cherchez la femme
Raccontare le donne è un terreno complesso: si rischia di scivolare nei cliché e appiattirle su ruoli bidimensionali senza coglierne la reale umanità. L’incontro, in vista della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, non ha al centro né vittime né carnefici, ma una riflessione sul ruolo dello scrittore, o meglio della scrittrice, nel raccontare la femminilità.
Nel romanzo di Flaminia Festuccia, “La stagione dei papaveri”, sono presenti figure femminili che ben si prestano a un ampio dibattito. Definiscono la vita del protagonista della storia, ma non vivono in sua funzione: non comprimarie ma protagoniste a loro volta.
Si abbina al romanzo la degustazione del Rosa Canina, rosato da uve Pallagrello, che vuole omaggiare il femminile con i suoi toni floreali e freschi, ma allo stesso tempo decisi e riconoscibili.
Perché degustarli insieme
Il romanzo e il vino, ognuno nella sua lingua, raccontano la forza e la fragilità del femminile, la sua capacità di fiorire anche nel terreno più difficile. Come il Rosa Canina, le donne nella “Stagione dei papaveri” hanno note delicate ma persistenti, che lasciano un segno profondo e inconfondibile.