“La lista degli impresentabili di Fico ormai andrebbe aggiornata in tempo reale, come il televideo. Le parole del candidato D’Angelo sono gravissime: la frase ‘ma che coincidenza’ lascia intendere che un magistrato lo avrebbe rinviato a giudizio per penalizzarlo durante la campagna elettorale. È un attacco diretto alla magistratura, qualcosa che nessuno del centrodestra si sarebbe mai permesso di dire. Fico prenda subito le distanze: non può continuare a tacere di fronte all’ennesimo impresentabile che si aggiunge alla lunga lista”. Cosi Fulvio Martusciello, segretario regionale di Forza Italia in Campania.Di seguito il commento di Sergio D’Angelo a cui si riferisce Fulvio Martusciello:
“È successa una cosa molto grave e ci tengo a comunicarvela io, prima che la apprendiate dai giornali: mi hanno rinviato a giudizio” scrive in un post Sergio D’Angelo, capogruppo di Avs al consiglio comunale di Napoli, nonché candidato alle Regionali. “La Questura – spiega D’Angelo – mi ha appena notificato l’atto: sono rinviato a giudizio per le manifestazioni spontanee ma assolutamente pacifiche a supporto dei 300 lavoratori di Gesco licenziati senza preavviso”.
“Succede proprio adesso, a quattro settimane dal voto. Una coincidenza che faccio fatica ad accettare serenamente”. Riguardo al capo d’accusa, spiega l’esponente di Avs, “dice che avrei “promosso riunioni pubbliche per chiedere la salvaguardia dei livelli occupazionali” dei lavoratori di Gesco.Tradotto: ho manifestato insieme a chi ha perso il lavoro”.
“Eravamo in piazza, pacificamente. Perché gli operatori sociali restano fedeli alla propria missione di educatori persino quando perdono il posto: abbiamo protestato senza violenza, con compostezza, con dignità….“la mia colpa sarebbe quella di aver preso posizione. Essere sceso in strada quando 300 persone venivano lasciate senza reddito, quando anziani, disabili e sofferenti psichici rischiavano di restare senza assistenza”.
“L’ho fatto allora, lo rifarei domani”. D’Angelo recrimina inoltre, perché a suo dire “un Paese in cui la solidarietà diventa un reato e la protesta pacifica diventa un crimine, è un Paese che ha smarrito la propria coscienza”. E non manca un richiamo alla recente “notizia degli arresti alla Mostra D’Oltremare”, nella contestazione contro la presenza dell’azienda israeliana Teva al Pharma Expo. Il tutto per “sottolineare che si respira un brutto clima in Italia: chi alza la voce per i più deboli commette un reato, chi tace viene premiato. Ma io non ho mai saputo tacere davanti all’ingiustizia”. Il post si chiude con la richiesta di dare “massima diffusione della notizia”…con la promessa di aggiornamenti nei prossimi giorni.


















