SCONTRO MEDICI CONVENZIONALI E ASL CASERTA. PERSICO (MEDICI SENZA CARRIERE): “CHI TUTELA CHI … E CHI TUTELA I PAZIENTI?”

0

MEDICI DI MEDICINA GENERALE ASL CASERTA: “LA SEGNALAZIONE È UN DIRITTO. IL SISTEMA NON RICONOSCE IL NOSTRO RUOLO E LO MINIMIZZA”

È tensione con i vertici dell’ASL Caserta dopo lo scambio di comunicazioni ufficiali riguardanti presunte violazioni del Codice di Comportamento dei Dipendenti Pubblici e del Codice di Comportamento Aziendale
Il confronto si è acceso a seguito di una segnalazione del dott. Pasquale Persico di Medici senza Carriere che evidenziava possibili criticità nella gestione di alcuni processi amministrativi interni relativamente a circolari OMCEO che avevano subito determinato da parte aziendale documenti con obblighi in capo ai MdF, subito denunciata da sigle Sindacali della MdF.

La risposta dell’Azienda, notificata con nota ufficiale, ha ricordato che il medico convenzionato “non ha competenza disciplinare” né potere di orientare l’azione amministrativa. Una puntualizzazione che, rischia di spostare l’attenzione dal problema principale: la legittimità, anzi la necessità, di segnalare eventuali irregolarità
Si respinge con fermezza qualsiasi interpretazione “interferente” dell’intervento:
la segnalazione non sarebbe stata un tentativo di ingerire nella governance aziendale, bensì la richiesta formale che l’ASL valutasse fatti documentati e potenzialmente rilevanti sul piano disciplinare e amministrativo relativi alla MdF.
Il punto centrale è che la facoltà di segnalare non deriva dal contratto convenzionale, ma dal diritto di ogni cittadino a richiedere accertamenti su condotte potenzialmente irregolari.
Un diritto che, in ambito sanitario, dovrebbe essere incoraggiato piuttosto che guardato con sospetto. La vicenda ha riaperto una discussione più ampia: quale ruolo rappresenta la medicina generale nel sistema sanitario regionale? Da un lato, i medici di famiglia sono responsabili della gestione del territorio, della presa in carico dei pazienti cronici e della continuità assistenziale. Dall’altro, spesso operano senza un reale potere decisionale e con limitate tutele rispetto ad altre figure aziendali. Secondo molti professionisti del settore, questa asimmetria di potere rischia di creare un sistema rigido, in cui chi eroga l’assistenza quotidiana è costretto a subire scelte organizzative spesso calate dall’alto, senza reale confronto o partecipazione o addirittura su suggerimenti di terzi che svolgono attività sussidiarie e contemporaneamente dipendono dalla stessa ASL. Il confronto deve concentrarsi sui fatti segnalati, non sulla legittimità di chi segnala. E, più in generale, si chiede un nuovo modello di relazioni con l’Azienda, basato sul riconoscimento del ruolo e della responsabilità della medicina generale, considerata fondamentale per la tenuta del servizio sanitario ma troppo spesso trattata come “categoria esterna”. La richiesta principale, dunque, non è rivendicazione di potere, ma riconoscimento di dignità professionale e responsabilità condivisa. Il caso ASL Caserta non è isolato, ma appare emblematico di una tensione più ampia che attraversa il sistema sanitario nazionale:
• da un lato, la necessità di sostenere la medicina territoriale
• dall’altro, la difficoltà a integrarla pienamente nella governance aziendale
Il rischio, secondo molti medici, è che obblighi e carichi crescenti non siano accompagnati da strumenti adeguati, generando frustrazione e inefficienza.
Il modello gerarchico introdotto dall’ASL Caserta contrasta con sentenze che riportano il medico in convenzione in un rapporto “pari tra pari”, in cui chi opera sul territorio deve aver voce nella definizione delle politiche che lo riguardano.
Sul piano procedurale si è richiesto formalmente una risposta scritta, ai sensi della Legge 241/1990, e confermano la “piena disponibilità alla collaborazione istituzionale”, ma sottolineano che legalità, trasparenza ed efficienza devono essere obiettivi condivisi, non percepiti come minacce.
Nel frattempo, il caso continua a far discutere:
perché, dietro la polemica burocratica, si cela una domanda fondamentale per la sanità pubblica italiana:
Chi tutela chi e chi tutela i pazienti?

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui