NAPOLI – La sanità in Campania è ormai un paradosso quotidiano. Dopo le dichiarazioni del Presidente De Luca sulla necessità di eliminare il numero chiuso per chi vuole iscriversi alla facoltà di Medicina e del suo ex braccio destro Coscioni, ora presidente dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, di impiegare perfino gli specializzandi del primo anno nelle corsie degli ospedali, scopriamo che in Regione manca del tutto la volontà di coprire le carenze di personale tanto tecnico quanto sanitario.
Le enormi carenze di organico sono più che evidenti, e non riguardano soltanto medici e infermieri, ma anche tecnici e amministrativi e, perfino, i dirigenti.
Secondo l’ultimo monitoraggio delle graduatorie vigenti nelle Aziende Sanitarie della Campania, a marzo 2023 risultavano circa 500 graduatorie ancora aperte, molte delle quali stanno per scadere.
ll vero punto della questione è: se la legge dispone che le pubbliche amministrazioni possono ricoprire i posti disponibili, nei limiti della propria dotazione organica, utilizzando gli idonei delle graduatorie di pubblici concorsi approvate da altre Amministrazioni, perché esistono buchi nelle piante organiche degli Ospedali e delle ASL risparmiando tempo e ingenti risorse economiche, avviando nuove procedure concorsuali?
«Se in un Ospedale non ci sono posti letto non è solo per la mancanza di medici e infermieri, magari è perché manca la figura tecnica che predispone il collaudo di una nuova ala oppure di una sala operatoria. Se il servizio di 118 non copre alcune aree non è solo per la mancanza di medici a bordo, ma anche perché magari non c’è un informatico che aggiorni i dati sulle disponibilità. Sono solo esempi, ma in una fase di emergenza evidente come questa sarebbe opportuno che le Aziende sanitarie campane si comportassero come un’unica grande azienda sotto la direzione della DG Tutela della salute, con un Atto Presidenziale che garantisca le diverse Direzioni Generali a procedere in maniera celere anche dinanzi a ricorsi e rallentamenti» – dichiara il Consigliere regionale della Lega, Antonella Piccerillo – «De Luca ci dica una volta e per tutte se vuole velocizzare e avere coraggio o fare esercizio di burocrazia, per non perdere questa ennesima possibilità offerta dai fondi del PNRR in arrivo e dalla presenza di numerosi tecnici ancora estranei al Servizio Sanitario Regionale, nonostante l’acquisita idoneità che rischia di scadere».