CASO DE LUCIA: IL TRIBUNALE DEVE DECIDERE PER L’EVENTUALE ACCORPAMENTO CON IL PROCESSO SCARANO

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di Francesco Capo

Il presidente della I sezione penale collegio A, Orazio Rossi ha rinviato il processo a delucia 150x150 CASO DE LUCIA: IL TRIBUNALE DEVE DECIDERE PER LEVENTUALE ACCORPAMENTO CON IL PROCESSO SCARANOPasquale De Lucia, ex sindaco di San Felice a Cancello, all’udienza del 20 settembre presso il collegio presieduto dal giudice Roberta Carotenuto. C’è infatti una richiesta di riunione con il processo a carico del comandante dei vigili urbani, Francesco Scarano, la cui posizione era stata in precedenza stralciata. In quella data i giudici dovranno dunque decidere sulla riunione dei due processi. Il giudizio a carico dell’ex sindaco De Lucia non potrà in ogni caso proseguire dinanzi al collegio A, perché il presidente Orazio Rossi,  a breve destinato all’ufficio del giudice per le indagini preliminari, sarà sostituito dal collega Giovanni Caparco, che firmò l’ordinanza di custodia cautelare per l’ex sindaco di San Felice a Cancello e dunque è incompatibile a giudicare lo stesso.

De Lucia è accusato, in concorso con altri persone, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di reati contro la Pubblica amministrazione: abuso d’ufficio, concussione, corruzione, turbativa d’asta, peculato, rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio, falso e reati elettorali, quale voto di scambio. Secondo l’accusa,  l’ex sindaco aveva messo in piedi, organizzato e diretto un sodalizio criminale finalizzato alla spartizione di appalti e lavori affidati dal Comune di san Felice a Cancello ad imprese private ritenute colluse con il clan Zagaria e individuate mediante “gare occulte” esclusivamente fondate  sulla loro disponibilità a promettere e consegnare tangenti.

Francesco Scarano è invece accusato di aver omesso, nella funzione di comandante di Polizia municipale, i necessari e doverosi controlli atti a garantire il rispetto della normativa in materia di lavori pubblici e edilizia, assicurando così l’impunità agli imprenditori coinvolti e ottenendo in cambio l’assunzione del figlio presso un supermercato.