CASERTANA, STAGIONE CHIUSA. LORENZINI, SANTORO, PINNA E GLI ALTRI: SU CHI PUNTARE IL PROSSIMO ANNO

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La Casertana festeggia Pinna, autore dell’1-1 contro il Rende (Foto Giuseppe Melone)

di Alessandro Aita

CASERTA – La stagione della Casertana si è chiusa ieri sera al San Vito-Marulla. Non è bastato giocare una partita volenterosa e gagliarda, l’1-1 del 90’ ha condannato i falchetti contro il Cosenza per via del regolamento dei playoff di C che favorisce il miglior posizionamento in classifica a fine stagione. Finisce dunque l’annata 2017/2018 ed è tempo di fare i bilanci. Ad un 2017 da incubo ha fatto da contraltare un 2018 di pregevole fattura sul campo, in cui la squadra, grazie agli ennesimi sforzi del presidente D’Agostino, è riuscita a scalare lentamente la classifica fino al settimo posto finale, significante la qualificazione alla Coppa Italia ‘dei grandi’. Il numero uno della Casertana si è rimboccato le maniche e ha coperto da solo i vari buchi di bilancio fuoriusciti dalle precedenti gestioni e ha regalato a mister D’Angelo e ai suoi ragazzi un ambiente in cui lavorare con estrema serenità. Per guardare al futuro, il Presidente D’Agostino è la pietra angolare da cui partire. Bisogna invece capire su chi si potrà fare affidamento in campo e accrescere un progetto che da gennaio 2018 ha spiccato il volo. Fra i pali, Francesco Forte si è dimostrato uno dei portieri più affidabili dell’intera C, chiudendo fra Rende e falchetti con ben 19 ‘clean sheet’, il migliore della terza serie. Arrivato in prestito dai calabresi, trattenerlo sarà complicato. Fra i difensori ha sorpreso la crescita di Filippo Lorenzini, che ha conquistato il posto da titolare a metà dicembre e non lo ha più mollato. Al suo fianco, non si può non evidenziare Paride Pinna, sinistro velenosissimo e foriero di gioie rossoblù, ma soprattutto emblema della duttilità: in sei mesi ha giocato da terzino, esterno alto e da centrale sinistro in difesa nelle ultime settimane per i problemi muscolari di Rainone: con buona pace del capitano, Pinna non si è più smosso da lì formando un ottimo terzetto col già citato Lorenzini e Jan Polak, punto fermo in difesa da inizio anno. Se sulle fasce potranno dire la loro i soldatini Meola e Finizio, a centrocampo, salutato Carriero in volo verso Parma, si punterà sicuramente sulla definitiva esplosione di Salvatore Santoro. Il classe 1998 ha scalato le gerarchie ed è entrato nelle rotazioni dei falchetti, risaltando con ottime geometrie; alcuni club sono già sulle sue tracce, ma il presidente D’Agostino si è cautelato facendogli firmare un contratto fino al 2021, De Rose e Rajcic potrebbero essere la sua guida. In avanti Alfageme è l’idolo della piazza e nonostante l’età avanzata è stato l’attaccante più prolifico della squadra; per Turchetta, esploso fragorosamente nella seconda parte di stagione, bisognerà parlare con il Lecce appena salito in B. Bisogna creare delle basi per la prossima annata, per rendere il rossoblù un colore sempre più vivo. E le potenzialità sembrano esserci.