INCENDI: IL VESUVIO CONTINUA A BRUCIARE, ALL’ALBA AL LAVORO CANADAIR E VIGILI DEL FUOCO

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LA DENUNCIA DI LEGAMBIENTE: “Sotto l’odore acre degli alberi incendiati, c’è la puzza insopportabile del malaffare. Sono fiamme criminali”

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NAPOLI – L’opera di spegnimento dei diversi focolai d’incendio divampati ieri sul Vesuvio, interrotta nelle ore di buio, è ripresa alle prime luci del giorno.
In azione Carabinieri Forestali, Vigili del Fuoco, personale della Regione Campania, e circa 100 volontari della Protezione Civile, mentre dall’alto tre Canadair ed un elicottero operano regionale nelle aree di Ottaviano, Trecase e Torre del Greco, colpite ieri duramente dalle fiamme. Durante la notte sono stati effettuati presidi fissi nei pressi di ristoranti e abitazioni.
Ieri, un vasto incendio ha distrutto la caserma della Guardia forestale di Trecase, dismessa da quattro anni. Nello stesso luogo, l’intervento tempestivo di vigili del fuoco e Carabinieri forestali ha evitato che le fiamme raggiungessero una fabbrica di fuochi pirotecnici. La Protezione civile regionale ha reso noto il dato comparativo degli incendi in Campania tra il 15 giugno ed il 10 luglio del 2016 (158), con quello del 2017, (927).

A commentare quanto sta accadendo  sul Vesuvio ed in Campania dall’inizio dell’estate è il direttore regionale Legambiente Antonio Gallozzi “Da giorni il Vesuvio brucia ma siam davanti ad una  sfida impari – ha dichiarato –  sotto l’odore acre degli alberi incendiati , c’è la puzza insopportabile del malaffare,  dietro quelle fiamme ci sono mani spinte da interessi illegali. La dinamica è sempre la stessa: si appicca il fuoco in diversi punti del territorio, le fiamme divampano in contemporanea disorientando chi deve intervenire”. 

 “E’ assurdo tutto quello che sta succedendo, non esiste evento in Italia, ed in particolar modo in Campania più prevedibile e puntuale degli incendi estivi. Non possiamo più considerarli un’emergenza, visto che ogni anno si ripetono le stesse scene; e nonostante ciò questo Paese si fa trovare sempre impreparato alle prime fiamme estive. Le fiamme sul Vesuvio sono un pericoloso segnale di rifiuto di legalità. – afferma in conclusione -Si valuti con grande attenzione se dagli incendi, per le loro caratteristiche, la loro diffusione e gli impatti che causano, oltre alle aggravanti già previste dal delitto regolato dall’art. 423bis del Codice penale, non si debba contestare anche quello di disastro ambientale”.

 Ancora qualche dato. In Italia, ricorda Legambiente, nel 2016 su 47.926 ettari di superfici andate in fumo ben 27.728 ettari di territorio sono bruciati a causa di roghi dolosicirca il 60%, non da meno le cifre per la Campania dove lo scorso anno sono stati 759 gli incendi pari al 16,4% del totale nazionale, roghi che hanno mandato in fumo più di 4 mila ettari di aree verdi regionale.