PARENTOPOLI CASERTANE: “COSE DI COSA NOSTRA”

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La Democrazia è la gestione del potere da parte del popolo che la esercita. A Caserta la Democrazia, proprio per questo, è un raro esempio di come deve essere interpretata ed applicata in ogni sua concretizzazione a tutto tondo e non si potrà di certo mai giudicarla cosa illecita o opinabile: è Democrazia.  È talmente totalizzante nella sua applicazione al punto tale che la Politica locale, le Autorità/Istituzioni preposte, l’Intellighentia, ne supportano e legittimano ogni sua espressione. Insomma la Democrazia, a Caserta, così istituzionalizzata, è “legittimamente” “Cose di Cosa Nostra”. Insomma, “divide et impera”. Non a caso provò l’ardire ad invertire la tendenza già il Consigliere Regionale Borrelli allorquando si rivolse alla Procura per denunciare (improvvidamente ed “illegittimamente”) una certa Parentopoli nella Sanità del locale Ospedale. Oggi, pare, ci prova (improvvidamente) il consigliere comunale di “Noi Aversani” Carmine Palmiero, il quale, ha infatti annunciato l’intenzione di recarsi in Procura per presentare una denuncia sulla gestione delle selezioni per 32 candidati al Servizio Civile, dopo che, tra i nomi ufficializzati, sono spuntati “la figlia di un funzionario comunale, che ha lavorato nel Comitato elettorale del Sindaco facendogli campagna elettorale, il nipote del migliore amico di quest’ultimo e via dicendo”. Sempre ad Aversa, scoppia la  Parentopoli alla facoltà di Architettura. Il concorso a cattedra si sarebbe distinto per assunzioni di figli e parenti dei componenti della commissione esaminatrice. Tutti esempi di reale, “legittima” e concreta applicazione della Democrazia, potere del popolo; potere, quindi, “democraticamente” esercitato anche dai Dirigenti e sindacalisti dell’Ospedale; dai Sindaci; dai Componenti di Commissioni esaminatrici. Quell’antidemocratico ed anticostituzionale Consigliere Regionale, addirittura si permise di denunciare, quella che, “illegittimamente”, egli definì Parentopoli ad opera di un noto sindacalista della Sanità aversana, il quale aveva pensato e “democraticamente” fatto assumere figli e fidanzate (6 imparentati) nell’Ente sanitario locale. Si scagliò, addirittura, contro l’assunzione presso il Dipartimento di Prevenzione della figlia di un alto Dirigente della stessa ASL di Caserta, ora persino Direttore Amministrativo di una ASL napoletana. Il Consigliere Regionale si è dimostrato veramente fuori da ogni concetto di Democrazia, fuori da quello che era definito Arco Costituzionale! È talmente “illegittima” l’iniziativa di Borrelli che da allora, presso la ASL di Caserta la Democrazia (potere del popolo) e, non l’Oligarchia (potere di pochi(!?)), continua ad essere costituzionalmente e meritoriamente applicata! Da circa dieci anni, infatti, con contratti rinnovati di anno in anno (a quando la stabilizzazione?), uno pseudo-informatico, tutelato da un noto Direttore Generale, proveniente da Lecce, Pescara, Roma, non ha mai utilizzato una tastiera di un pc per adempiere agli obblighi previsti dal suo contratto di CO.CO.PRO. (carico di lavoro? valutazione dei risultati?). Anzi, da dieci anni, “democraticamente” funge da segretario particolare di ogni Direttore che si è susseguito nel tempo! Il democratico paradosso è che si è continuato a fare bandi CO.CO.PRO per assumere personale per il Progetto a cui avrebbe dovuto adempiere il di cui (doppio, triplo danno erariale)! D’altronde il Progetto in questione è gestito da un altro plenipotenziario dell’Ente di Via Unità Italiana, il quale a sua volta, dapprima con un altro Progetto e contratto CO.CO.PRO., poi con bando pubblico ha,”democraticamente”, avviato in maniera definitiva nel mondo del lavoro il proprio figliolo. Nel frattempo, grazie a quel Direttore proveniente da Roma, sempre con contratto CO.CO.CO., e sempre “democraticamente”, si è pensato bene di utilizzare la moglie di un noto ex Consigliere Provinciale molto vicino a quell’ex Ministro dell’Agricoltura ed ex Sindaco di Roma, molto vicino a quell’ex Direttore Generale di Roma. Altrettanto “democraticamente”, sempre come CO.CO.CO. presso il Dipartimento di Prevenzione ci si avvale della competenza del figlio di un funzionario recentemente andato in quiescenza, non prima però della “democratica” staffetta con il figliolo. Un figliolo, come quello di un altro noto sindacalista della Sanità locale, questa volta “democraticamente” utilizzato presso l’Ufficio Registro dei Tumori. Tutto, ciò è “democratico”, come è “democratico” che Farmaciste assunte per la farmaceutica territoriale (sul territorio!), ben collaborano negli Uffici della Direzione Sanitaria di Via Unità Italiana. Questi esempi sono solo una piccola parte di un elenco a dir poco inesauribile di quella virtuosa applicazione della Democrazia, potere del popolo. Non si può, quindi, non essere onorati ed orgogliosi di vivere in una Città, dove si esercita in maniera così esemplare quella che è definita la più alta espressione ed organizzazione di convivenza civile: la Democrazia, intesa come appartenenza, che tutto include, compresi figli o parenti che dir si voglia: “Cose di Cosa Nostra”.

Il Cerusico