OSPEDALE DI AVERSA, DE LUCA: “MI SEMBRA DI ESSERE A STOCCOLMA…”

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Ma c’è mai stato a Stoccolma De Luca insieme ai suoi Direttori Generali, Sanitari, e i suoi Controllori di Gestione? Ha mai vissuto dal di dentro l’organizzazione socio-economica svedese? E quando diciamo sociale ed economica, ci riferiamo a fatti reali, non ad uscite di “parvenus” nostrani, provinciali che non conoscono nemmeno il tragitto per raggiungere la Capitale! Ben sessantanni fa (anni ’60), e diciamo 60, sotto il piazzale antistante la stazione ferroviaria di Stoccolma fu posto un reticolo di fili di rame opportunamente elettrizzato affinché, con il calore prodotto, la neve non avesse opportunità di attecchire. Ben sessantanni fa, e diciamo 60, la Svezia studiò ed applicò un programma di percorso “burocratico-amministrativo” affinché il cittadino non perdesse più di un quarto (1/4) d’ora per il disbrigo di pratiche postali, bancarie o comunali. Tante ore di lavoro, perdute per il predetto disbrigo, assommate per tanti utenti e per l’arco di un intero anno, avrebbero prodotto perdite in termini di ore-lavoro esorbitanti ingiustificabili (uno spreco, insomma). Questa è Stoccolma, Commissario De Luca! Mentre “Cristo”, negli anni ’60 era ancora “fermo ad Eboli”, Provincia di Salerno! E, infatti, veniamo alla nostra “stoccolma”. Un paziente ricoverato presso il Reparto di Ortopedia dell’Ospedale (svedese) di Piedimonte Matese per un intervento di routine al ginocchio ha bisogno di una Tac preventiva. Per la cronaca… “La TAC dell’Ospedale di Sessa Aurunca è rotta da più di un mese”, Cronache di Caserta 23.11.2017. Morale della favola, il paziente resta ricoverato, in attesa della prenotazione Tac presso l’Ospedale (svedese) di Aversa, ben 8 giorni. Considerando, inoltre,  che quella Radiologia deve effettuare esami anche per utenza esterna. Secondo gli “strateghi” della sanità nostrana, che svedesi non sono evidentemente, vi è l’obbligo, in virtù di una “oculata” concorrenza (italica ipocrisia), di servirsi esclusivamente di strutture pubbliche! E qui, un amministratore svedese, a conti fatti con la matita, riderebbe in faccia a quel Commissario che ha improvvidamente paragonato la Svezia alle proprie organizzazioni sanitarie. Vediamo perché. Un giorno di degenza, senza terapie, costerebbe circa 1.000,00 Euro considerando solo l’aspetto alberghiero (vitto, lavanderia, luce, riscaldamento, assistenza infermieristica). Ora, 1.000 Euro moltiplicati per 8 giorni, secondo i conti della serva (non svedese, ciociara), si arriva ad un totale di 8.000,00 Euro, solo per la degenza. Il paziente viene finalmente trasportato da Piedimonte Matese (provincia di Goteborg) ad Aversa (provincia di Stoccolma) a mezzo Autoambulanza (Fiat Ducato 3000 cc) percorrendo 82 Km per l’andata ed altrettanti per il ritorno. Quant’è il costo del gasolio? Quant’è il costo usura automezzo? E la sottrazione dal Reparto di una unità infermieristica per l’accompagnamento? Quant’è il costo per l’esecuzione e l’utilizzo della Tac? A somme fatte, si arriva a circa 10.000,00 Euro in totale. Mentre accade tutto ciò, il cittadino (che evidentemente in Svezia c’è stato veramente), per pura curiosità, si reca presso una Clinica (cosiddetta privata, ma che privata non è, visto che è convenzionata/accreditata con l’ASL e quindi da questa pagata), a poche centinaia di metri dall’Ospedale (svedese) di Piedimonte Matese. Eureka! La stessa Tac costa 80,00 Euro ed eseguibile già la mattina dopo! Ma, allora, grattandosi la testa, la serva si chiede: questi ci fanno, o ci sono? No, cara serva, ci sono! E questo, è uno solo dei mille esempi che il “barbaro Cerusico”, ti racconterà ogni qualvolta paga i suoi tickets, paga le sue tasse, compresi quei contributi/tangenti al Servizio Sanitario Nazionale ben nascosti nelle Polizze Auto, nelle accise sulla benzina, e chi più ne ha, più ne metta. Tutto questo, bisogna ammetterlo è oggetto di oculata attenzione da parte di quei Direttori Generali, Sanitari, Amministrativi, dai pluri-stipendiati Direttori di Controllo di Gestione, Comitati Etici, dai controllori di impronte digitali a mezzo badge elettronici, da diligenti esecutori delle disposizioni della Corte dei Conti. I LEA, insomma, Livelli Essenziali di Assistenza. Ma quali “Livelli”? Forse quelli stipendiali? Ma quali Essenziali? Forse quelli degli sprechi? Ma quale Assistenza? Quella di rimanere allettati per 8 giorni per una TAC? Dal Quotidiano Italia Oggi di giovedì 16 novembre: “Secondo il Rapporto GIMBE, 6 miliardi di sprechi in Sanità”. E la “svedese” sanità casertana di De Luca, docet.

                                                                                                                      Il Cerusico