MONDRAGONE – Dopo l’adesione del Comune di Mondragone all’ASMEL, l’ex sindaco Giovanni Schiappa commenta aspramente la decisione dell’amministrazione.
Giovanni SCHIAPPA
“L’argomento relativo alla recente adesione all’Asmel è sicuramente delicato, – si legge nella nota – ma gli argomenti delicati sono tali perché necessitano di essere affrontati, e bisogna avere la responsabilità di parlare anche delle cose più difficili su un territorio come il nostro.
Di ciò e’ chiara la consapevolezza in chi ha fatto, come noi, un percorso istituzionale all’interno degli organi di governo, quindi è doveroso parlare dell’argomento.
Il 28 gennaio 2008, mentre ero assessore al Comune, si dava inizio ad un percorso virtuoso, in termini anzitutto di valorizzazione socio-ambientale, sottoscrivendo insieme ai primi comuni della provincia di Caserta, con la Prefettura e l’Anas, un protocollo di legalità in materia di appalti.
Questo era la base, erano le fondamenta, della istituzione della SUA, stazione unica appaltante, che a fronte di evoluzioni normative e regolamentari, poi, ha assunto nel tempo anche l’onere di centrale di committenza. Il punto è proprio questo.
Pur avendo un doveroso rispetto per la tempistica, è vero pero’ che queste decisioni repentine ed affrettate rischiano di cambiare nuovamente il giudizio della comunità nei confronti degli amministratori generando diffidenze che, purtroppo, spesso in provincia di Caserta hanno rappresentato il preludio a responsabilità contestate alla politica rispetto alla gestione degli appalti.
Diverse volte, noi, ci siamo tirati il cosiddetto pizzicotto rispetto a qualche ritardo che abbiamo subito, ma volutamente abbiamo evitato di dover creare una alternativa alla stazione unica appaltante provinciale fortemente voluta dalla Prefettura di Caserta.
Poi ci sono troppi interrogativi in quanto oltre alle gare gia’ in itinere e da espletare, che sono già in SUA, l’amministrazione comunale ed il sindaco Virgilio Pacifico non hanno messo in cantiere alcuna opera, neppure adottando atti amministrativi preordinati, e siamo certi che di questo passo poco o nulla riusciranno a realizzare!
La scelta di aderire all’ASMEL, appunto senza avere qualcosa di pronto da essere inviato, prevede – a partire da quest’anno – dei costi considerevoli da parte del Comune di Mondragone, somme che potevano certamente essere utilizzate per adempiere ai pagamenti degli oneri, sbloccando iter, procedure e sospensioni in atto da parte di gare della SUA.
La Stazione unica appaltante fu voluta fortemente in sedi istituzionali da attori istituzionali, in primis la Prefettura di Caserta, quale garanzia di qualsiasi possibile difficoltà, degenerazione e quant’altro che sui nostri territori si ripresentavano spesso e volentieri.
Infine non possiamo e non vogliamo accettare che il sindaco Virgilio Pacifico e l’amministrazione comunale affermino in Consiglio comunale che la necessità dell’adesione nascerebbe dal fatto che rimanere con la stazione unica appaltante, come centrale di committenza, continuerebbe a favorire proroghe in continuazione.
La verità è che gli attuali amministratori stanno commettendo l’errore di far adagiare gli uffici comunali rispetto all’attesa della pubblicazione di una gara, senza utilizzare gli strumenti che fornisce la legge, nel combinato disposto del nuovo codice degli appalti e degli scaglioni previsti appunto dalla SUA.
Il problema è aumentare l’impegno amministrativo, senza convincersi troppo che con le proroghe diventa più semplice, fluido e veloce fornire risposte politiche.
Noi dobbiamo avere questa garanzia internamente al Comune, se ci si rivolge alla Sua e se ci si rivolge all’Asmel, perché è una garanzia che deve appartenere a quei principi che abbiamo come uomini ed a quei valori che abbiamo condiviso da Amministratori, a qualsiasi titolo e da qualsiasi parte.
C’era bisogno di più rispetto nei confronti di un percorso che – nel tempo – ha prodotto l’avvicendamento di 3 differenti SUA dopo la sottoscrizione del protocollo di legalità.
Bisognava battersi come ci siamo battuti in alcuni casi per farci riconoscere un ruolo privilegiato in termini amministrativi, perché eravamo sotto organico; bisognava battersi come ci siamo battuti in altri casi per ottenere – come Comune – dei canali preferenziali rispetto agli altri enti locali. Disconoscere tutto questo, oggi, con tanta leggerezza non ci risulta poi così tanto facile.
Per di più si e’ disconosciuto ciò senza scrivere all’interno degli atti amministrativi che bisognava revocare un impegno, un impegno che non era in scadenza e, per quanto ci riguarda, non si può giocare con due piedi in una scarpa!
La responsabilità politica di questo atto è forte, troppo forte e ci spiace che sia stato
sconfessato un percorso che dal 28.01.08 ci ha consentito fino ad oggi di dire che Mondragone è una città in prima linea contro le infiltrazioni negli appalti pubblici.
Il Sindaco Virgilio Pacifico e l’Amministrazione comunale, come sempre, hanno fatto una scelta senza avere il coraggio di difenderla, forse perché non sono veramente consapevoli di ciò che hanno fatto!”
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