TRA PAROLE E MUSICA NASCE PER MAGIA “UN BEL FATTO FESTIVAL”

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di Dalia Coronato

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Quando l’estate è in anticipo e il vento accarezza l’ora più fresca della giornata, la massima aspirazione della serata è indubbiamente quella di godere di un bel panorama, respirare buona musica ed immergersi negli angoli nascosti della letteratura e della raffigurazione artistica. Lo sanno bene Paola Salvetti e Sossio Lupoli, che con il loro impegno danno avvio ad una rassegna di arte, musica e scrittura che ci accompagnerà nei prossimi mesi estivi.

Inizia “Un bel fatto festival”e i protagonisti della prima serata non hanno bisogno di molte presentazioni. Il noto attore Tony Laudadio – dopo aver presentato il suo ultimo libro alla Feltrinelli di Caserta – è pronto a replicare raccontando, attraverso “la parola, sorella stronza della musica”, la storia di Emanuele, un sassofonista senzatetto che rinuncia a qualsiasi legame scegliendo come unico compagno di vita il sax e come unica fonte di ispirazione il jazz. Preludio a un bacio” non è soltanto il titolo della canzone del compositore americano Duke Ellington, ma è anche un monologo ambientato in strada, scritto in prima persona dall’attore casertano proprio per farci vivere ricordi, rimpianti e situazioni imbarazzanti che circondano l’esistenza del protagonista. La vita del “clochard” cambia in seguito ad un’aggressione e ad un ricovero forzato in ospedale. Da quel preciso istante l’indifferenza che assale continuamente Emanuele lascia spazio a teneri momenti di riflessione.                              L’unico affetto dal sapore amaro è Maria, una giovane ragazza che riesce a entrare nel cuore del musicista con naturalezza. Ti piacciono i panorami?” chiede Maria ad Emanuele. Per me ogni essere umano è un panorama. In ognuno puoi trovare qualcosa da vedere, di cui meravigliarti, dentro il quale perderti. E quindi anche in te stesso. Ecco come devi guardarti: come un panorama. Come fai a non amarti?”.

Il modo di suonare, il modo di osservare i colori cambia, grazie a chi tende ad ascoltare nel profondo gli altri e ad avvicinarsi ad un nuovo modo di vedere le cose. Con l’incantamento e con il sax, Emanuele allontana il cinismo e inizia a conoscere la gente che si ferma per strada attratta dal potere inesauribile della musica e si ritrova confessore di chi decide di svelargli determinanti segreti. Consideriamo gli altri come un inferno. A volte viene meno il coraggio di riuscire ad ammettere quanto siamo interdipendenti. La consapevolezza di essere una risorsa per gli altri è l’invito da parte di Emanuele ad esserne coscienti”, afferma lo scrittore durante l’intervista condotta da Francesco Massarelli e Sante Roperto.

E mentre la musica dei Calebasse – un trio formato dallo stesso Tony Laudadio, voce e chitarra, Corrado Laudadio al basso e Carmine Silvestri alla batteria e alle percusisoni – intrattiene gli ospiti della serata, l’attenzione è rivolta all’angolo arte e fotografia destinato alle opere del disegnatore visionario Vittorio Savinelli.

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 Vittorio Savinelli (detto Vizav), laureato in economia, ha scelto di seguire i propri sogni e non si è più fermato. La distrofia muscolare non gli impedisce di creare illustrazioni oniriche, realizzare disegni allegorici e caos razionali grazie anche all’utilizzo della stessa tecnica di disegno. Inchiostro ed acquerello vengono fusi nella tempera acrilica bianca, dando origine ad uno strato opaco da ricostruire e ricolorare. Spesso, l’artista utilizza pezzi singoli di puzzle che vengono dipinti e uniti al fine di portare a compimento l’opera superando magistralmente i limiti imposti dalla malattia.

A volte parto da un immagine e costruisco il contesto per associazione di idee o di forma, fino a quando scorgo un possibile senso del tutto: in pratica mi guida il disegno stesso. Altre volte parte da un idea di base, ma mai completamente precostituita o progettata” confessa Savinelli.

La tenacia è una componente determinante che da un senso compito ai suoi lavori, senza costringere a trovare spiegazioni logiche , “ma piuttosto spingere lo spettatore a ritrovare un pezzo della propria vita”.

 “Un bel fatto festival” ci dà appuntamento a  sabato 12 maggio con :
>Amaury Cambuzat in concerto
>Live performances e mostra del collettivo Quadratum Lab

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