di Giovanna Longobardi
CASAGIOVE – Il meetup “Amici di Beppe Grillo” di Casagiove ancora una volta si promotore di azioni comunitarie e portavoce di una nuova istanza della popolazione. A tutela dei diritti della cittadinanza tutta, ha lanciato questa mattina sulla piattaforma “Change.org” una petizione per la raccolta di firme per chiedere all’Amministrazione comunale del sindaco Roberto Corsale di rimettere in funzione la peschiera della locale piazza Vanvitelli e l’abbattimento delle barriere architettoniche o la creazione di rampe di accesso facilitato per i diversamente abili e per le donne con passeggini che non possono in alcun modo accedere alla piazza.
Ci uniamo all’invito della dr.ssa Valeria Della Porta che in rappresentanza di tutta la formazione M5S casagiovese esorta a firmare la petizione e a diramarla.
Questa la motivazione e di seguito il link:
“La Fontana di Piazza Vanvitelli a Casagiove da tempo immemorabile versa in un degradante stato di abbandono e di abbattere le barriere architettoniche della suddetta piazza, secondo la Legge 13/1989 (D.M. 14 giugno 1989, n.236).
La sua realizzazione, circa 25 anni fa, non ha rappresentato soltanto un mero arredo architettonico urbano, ma è stata nella vita della collettività un elemento che ha fatto da sfondo ai giochi di bimbi, punto di riferimento per generazioni di teenager e simbolo di frescura e aggregazione per gli anziani.
Ecco perché per noi quest’impegno nel riattivarla assume un significato estetico e, soprattutto, funzionale ancora più pregnante. A coloro i quali, immancabilmente, opporranno le croniche difficoltà di bilancio che attanagliano la Casa comunale, si eccepisce che questa istanza, sicuramente non scevra da tali considerazioni, trova ragion d’essere proprio nella pluralità di benefici che la riattivazione dell’impianto apporterebbe alla cittadinanza anche in termini di immagine a favore del commercio locale nonché di riflesso, all’intera municipalità.
I vantaggi derivanti dalla riqualificazione urbana, infatti, non rilanciano il territorio soltanto dal punto di vista estetico, ma danno nuovo impulso alla cultura economica, al senso stesso di una piazza nell’ottica del vivere sociale e fanno riscoprire il calore e la sincerità dei rapporti umani anemizzati dai social.
La Fontana è parte integrante della nostra storia e del nostro immaginario e testimone di passaggi importanti… quando già solo nell’Italia liberata le persone si recavano alle fontane per lavare il bucato o approvvigionarsi d’acqua.
Ha sempre rivestito una importanza civile all’interno delle città ecco perché, ben oltre i meri aspetti pratici e i costi di funzionamento e manutenzione – dei quali ultimi si farebbero carico perlopiù i volenterosi cittadini residenti – intravediamo e anteponiamo valori etici e antropologici che non possono lasciarci indifferenti.
Semplicisticamente basti pensare agli anziani o alle persone che restano in città che in una piazza e dinanzi ad una fontana materialmente “vi passano le ferie”, alla nostalgia degli anni in cui la conversazione nelle corti era l’unico passatempo; è ritornare a godere di quella carezza, nella calma serale, del gorgheggio dell’acqua che accompagna come una nenia le parole placide, creando quella pausa che ci aiuta a rallentare e a distendere i volti.
E’, in fondo, dare un senso di vita ordinata e serena che palpita intorno a questo spicchio di felicità, che aggrega.
Se anche tu credi che le opere, come le buone azioni, siano contagiose e che la forza propulsiva per cambiare il mondo sia l’effetto domino del buon esempio, allora la via è una: firma anche tu la petizione!”
