MARINA DI PESCOPAGANO: INCIVILTÀ DEI RESIDENTI E CUMULI DI RIFIUTI SUI VIALI PRINCIPALI ALLONTANANO I TURISTI…E IL SINDACO DIMITRI?

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CASTELVOLTURNO – Ma il Prefetto di Caserta, alle dichiarazioni del Sindaco che invita i suoi concittadini a depositare in strada i rifiuti, cosa risponde? E poi diciamo che la Sinistra perde i consensi!!!! Certamente con sindaci come lui il popolo la prossima volta sicuramente voterà un grillino o un leghista del Sud, nonostante questo comune, con le sue vicissitudini è costretto, anno per anno, a correre dietro ai debiti accumulati dalle trascorse amministrazioni, alcune delle quali, rappresentate professionalmente da sindaci, anche magistrati, che non sono riusciti ad esprimere la loro forte volontà di poter risolvere problemi annosi, come l’ambiente, la disoccupazione giovanile e perché no, la malavita organizzata che con la droga e la prostituzione fa affari d’oro, assoldando emigranti, sia maschi che femmine. Al Prefetto di Caserta il compito di debellare la vendita del corpo delle giovani che, per pochi spiccioli, cercano di sbarcare il lunario lungo la strada provinciale che da Mondragone porta, in entrambi i sensi, al litorale di Castelvolturno fino a Cellole. Ai sindaci di questi due comuni della provincia di Caserta, ove la camorra tiene ancora banco un invito accorato: “Se non ve la sentite di continuare la vostra missione, dimettetevi e lasciate spazio a chi vuole cambiare quest’area che necessita di UOMINI con il coraggio di lottare ma che abbiano al proprio interno professionalità che possano dare una spinta in positivo ad un problema annoso, quello della raccolta dei rifiuti solidi ed ingombranti, che ogni anno, nel mese di luglio, continua a peggiorare. Quando i primi balneari sono giunti presso le loro dimore estive, agli inizi di luglio hanno trovato cumuli di “MONNEZZA” non ritirata da giorni, certamente non per responsabilità dell’azienda incaricata a svolgere questo servizio, ma per incapacità dell’amministrazione comunale di Castelvolturno. Non basta a chiacchiere, lottare contro la malavita organizzata ma bisogna intensificare le iniziative di Associazioni locali che raggruppano, quasi tutti i proprietari dei lidi del litorale di Marina di Pescopagano che con il Sindacato Autonomo dei balneari, rappresentati dal geometra Giocondo, non può andare oltre la pulizia delle aiuole e dei marciapiedi. Ma chi deve controllare la Sicurezza del cittadino? Le auto dei Vigili Urbani non si vedono mai, mentre ogni tanto passa qualche pattuglia dei Carabinieri e della Polizia di Stato. E i Militari dell’Esercito che l’anno scorso hanno svolto egregiamente il lavoro di stanare coloro i quali depositavano tutti i tipi di rifiuti, in ogni ora del giorno. Quest’anno, anche i Pubblici Esercizi lamentano l’assenza delle Istituzioni e si sentono abbandonati sia dall’amministrazione comunale guidata da Dimitri Russo che dallo Stato stesso, che ha relegato queste zone in ultima classe. E poi ci lamentiamo che le spiagge sono deserte. Ma questi imprenditori investono tutto l’anno, grazie ad aziende familiari con l’innesto di lavoratori stagionali che si guadagnano da vivere sotto il sole che scotta, ai quali le Istituzioni non garantiscono nemmeno la loro incolumità. Siamo a metà luglio ed abbiamo chiesto ad uno dei più noti operatori di mitili locali, Salvatore, come stavano andando gli affari, e lui da persona responsabile ci ha risposto testualmente: “La mia famiglia, moglie e figli e qualche dipendente sono impegnati da anni in questa attività, ma penso che se continuiamo come quest’anno dobbiamo chiudere l’esercizio e trasferirci in altra area”. Un Bar storico, gestito da Rocco e famiglia, nipote del compianto Don Franco, stamane lo abbiamo visto sconvolto per il basso numero di clienti, dovuto alla scarsa circolazione del Dio Denaro ed anche all’incapacità di chi ci governa a metter in atto gli strumenti giusti, per pubblicizzare questo mare che dopotutto è balneabile. Intanto sono sempre di meno gli avventori del Nord ed i turisti tedeschi e svizzeri, che nel passato, hanno sempre affollato Marina di Pescopagano-Castelvolturno.

Tacco di Ghino