IL CINEMA E IL VIAGGIO: “INTO THE WILD” E “I DIARI DELLA MOTOCICLETTA”

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i diari 215x300 IL CINEMA E IL VIAGGIO: “INTO THE WILD” E “I DIARI DELLA MOTOCICLETTA”Entrare in una sala cinematografica equivale già di per sé a condurre un piccolo viaggio. Animato dalla curiosità di scoprire e di addentrarsi nella storia, lo spettatore si lascia trasportare e si immerge in realtà sempre diverse. Una pellicola riesce quindi a teletrasportare il pubblico altrove, permettendo così di viaggiare continuamente. Il cinema che tratta specificamente di viaggi, invece, si spinge ancora oltre: basandosi sul desiderio di conoscere e sperimentare, affronta il concetto di libertà e aiuta a riscoprire se stessi.

into 210x300 IL CINEMA E IL VIAGGIO: “INTO THE WILD” E “I DIARI DELLA MOTOCICLETTA”Il viaggio è un tema molto caro al cinema, ma abbiamo deciso di soffermarci su due pellicole in particolare: “Into the wild– nelle terre selvagge e “I diari della motocicletta”. È necessario premettere che i film in questione hanno intenti diversi e differiscono per il contesto storico e l’ambientazione. Sono entrambi però tratti da storie vere, il che accentua la loro importanza.

“C’è una fonte di piacere nei boschi inesplorati, c’è un’estasi sulla spiaggia solitaria, c’è una società, da nessuno disturbata, presso il mare profondo, e c’è musica nel suo boato: io non amo di meno l’Uomo, ma di più la Natura” : con questa citazione di Lord Byron inizia “Into the Wild – nelle terre selvagge”, basato sul romanzo di Jon Krakauker “Nelle terre estreme” e diretto da Sean Penn. Il film è il racconto autobiografico di Christopher McCandless, un giovane benestante proveniente dalla Virginia occidentale, che subito dopo aver conseguito la laurea intraprende un viaggio di due anni attraverso gli Stati Uniti, fino a Into the wild IL CINEMA E IL VIAGGIO: “INTO THE WILD” E “I DIARI DELLA MOTOCICLETTA”raggiungere le terre sconfinate dell’Alaska. È sicuramente una scelta di ribellione. Innanzitutto nei confronti della sua famiglia borghese a cui non sente di appartenere, ma anche nei confronti di una società corrotta e ipocrita, e ancora nei confronti di uno smodato utilizzo della tecnologia, della paura delle relazioni, dei sentimenti e dei legami. Una fuga vera e propria, organizzata in modo da far perdere le sue tracce e restare completamente solo, a contatto con la Natura, sua unica amica. Oltre la voglia di scappare c’è anche quella di (ri)trovare se stesso, conoscendo e affrontando i propri limiti.

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A sinistra il vero protagonista della storia Christopher McCandless, interpretato da Emile Hirsch (a destra)

“Into the wild” non è semplicemente un film d’avventura, “on the road”, o di formazione. È un’opera che permette di immedesimarsi a fondo nell’esperienza del protagonista, in modo da compiere insieme a lui questo viaggio alla scoperta di se stessi e alla ricerca del vero concetto di libertà e felicità. È proprio l’idea di felicità ad assumere una particolare importanza. Chris vede nella sua Natura la più grande espressione della felicità: nei paesaggi, nei tramonti, in tutto ciò che la natura può regalare senza bisogno di alcun mezzo. Ma la sua imprudenza o per certi versi rifiuto di ogni tipo di bene Into the wild film IL CINEMA E IL VIAGGIO: “INTO THE WILD” E “I DIARI DELLA MOTOCICLETTA”presente sulla terra, sarà la sua condanna. Sean Penn accosta in modo sublime pensieri e immagini, tutto è simbolico e potente in ogni inquadratura. Dall’esterno riesce ad agire soggettivamente, analizzando ogni passo, ogni intuizione e ogni delirio del protagonista. È come sentire sulla nostra pelle ogni sensazione provata durante quest’avventura: la malinconia, la libertà, la gioia, la felicità. La Natura è una metafora di ciò che di più vero e autentico ci sia, è fonte di rinascita e scoperta.   Chris McCandless

Copertina IL CINEMA E IL VIAGGIO: “INTO THE WILD” E “I DIARI DELLA MOTOCICLETTA”“I diari della motocicletta” è ambientato nel 1952. Due giovani studenti universitari, Alberto Granado e Ernesto Guevara partono alla scoperta dell’America Latina in sella alla motocicletta “Poderosa”, attraverso l’Argentina, il Perù e il Cile. Un’avventura giovanile si trasforma in una matura presa di coscienza su loro stessi e sulle loro prospettive future, ma anche sulle condizioni di tante popolazioni indigene. In questo film c’è una storia che sta e54ff870ca IL CINEMA E IL VIAGGIO: “INTO THE WILD” E “I DIARI DELLA MOTOCICLETTA”per diventare Storia, quella di Ernesto “Che” Guevara, un mito per intere generazioni. Non è facile raccontare e portare poi sul grande schermo i momenti precedenti alla formazione di un modello. Le realtà rappresentate sono difficili, le popolazioni che abitano queste terre le attraversano a piedi, carichi di sacchi, fino alle cime più inospitali, lavorano senza ottenere nulla in cambio, sono parte integrante dei luoghi da cui provengono. Il senso di appartenenza è fortissimo, e lo è altrettanto il sentimento di umanità e di C 1000x760 IL CINEMA E IL VIAGGIO: “INTO THE WILD” E “I DIARI DELLA MOTOCICLETTA”rispetto per la dignità, nonostante non siano garantiti. I luoghi parlano da sé, non hanno bisogno di essere accentuati, sono già di per sé suggestivi e spettacolari. Il viaggio condotto dai due protagonisti è un’esperienza che assorbe, un’avventura fortemente empatica. “I diari della motocicletta” è una pellicola che ha forti intenti morali ma non ostenta, semplicemente perché non ne sente la necessità, avendo già di per sé tutte le caratteristiche per essere un film da ricordare.

Mariantonietta Losanno