OSPEDALE, IL MEMORIALE DELLA DOMENICA…8

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(f.n.) – A margine di disguidi e controversie, insulti, sotterfugi, vergogne evidenti e malafede… la vicenda relativa ai disastri creati dall’errata interpretazione dell’articolo 9, non si è ancora conclusa, qualunque sia la tesi che si vuole continuare a sostenere, ignorando l’ipotesi che possa essere sbagliata e la certezza di una conclusione, allo stato, di là da venire…Qualunque elucubrazione o millantata certezza, non rappresentano che tentativi di depistaggio orientati ostinatamente a stravolgere i termini della vicenda. Qualche particolare, tanto per gradire,  sarà utile a chiarire almeno in parete le idee che il “sindacato ispiratore” continua a confondere… Nel marzo del 2017 il direttore Giovanni De Masi aveva disposto il recupero delle somme indebitamente erogate; a questo aveva fatto seguito la contestazione del sindacato, che aveva esortato i dipendenti a non tenere conto della disposizione….Ma il sindacato di cui sopra non si era limitato alla contestazione spicciola, ma aveva inviato una nota al presidente della Regione Campania, all’ispettorato della Funzione Pubblica e alla Questura di Caserta, denunciando la presunta condotta illegittima dell’Aorn. Il sindacato metteva in discussione le funzioni del dottor De Masi e la legittimità della sua nomina…il tutto annunciato con tono enfatico e trionfante agli iscritti.  “Non si comprende la fonte del potere conferito all’avvocato De Masi Giovanni- scriveva in maniera suggestiva il sindacato che, in una rincorrersi di frasi “maiuscole”, evidenziava ed invitava quanti in indirizzo  a voler esaminare l’operato del direttore in carica… “atteso che questi è operoso nello stravolgere la organizzazione strutturale e programmatica dell’Aorn…”  Il forsennato rincorrersi di roboanti pensieri sindacali, determinava da parte del direttore De Masi l’esigenza di fornire “pazienti” chiarimenti allo stupefatto interlocutore regionale. Il direttore De Masi si trovava costretto, forse suo malgrado, perché trattasi di persona garbata e discreta, a sottolineare non soltanto la  confusionaria interpretazione da parte del “sindacato ispiratore”, di un avviso pubblico, ma anche le conseguenti errate lamentele, avendo scambiato lo stesso,  per attività eccezionale amministrativa un semplice “atto dovuto”…Pertanto il “sindacato ispiratore” si produceva in una doppia brutta figura, con atterraggio scalcinato sul terreno della pratica amministrativa. Ma, ovviamente, nessuno dei dipendenti è stato informato del flop…Il sindacato se ne è guardato bene. E proseguiamo fino al mese di giugno, quando il “sindacato ispiratore” gettandosi alle spalle le “figurelle”, collezionate fino a quel momento, si produce in una straziante lettera di benvenuto al nuovo direttore generale, appena insediatosi.  La lettera, da manuale del perfetto cortigiano, presenta un quadro nerissimo dell’Azienda Ospedaliera…una sorta di ospedale da campo, vessato da lunghi periodi di dittatura tra una guerra e l’altra…il tutto in un linguaggio più che criptico, incomprensibile tanto da lasciar credere che nei vari interregni la dittatura di passaggio,  avesse proibito l’uso del cervello ed i vari collegamenti con la parola… In un balbuziente assunto, il sindacato dichiara che “l’ospedale è letteralmente in ginocchio”, facendo sportivamente giustizia sommaria del lavoro di tutti…di tutti. Si apprende inoltre, leggendo ciò che verrà ricordato come una sbalorditiva rivelazione che “le proposte sinora sono state solo trappole per millantatori”. Per quanti sforzi si facciano, il significato rimane incomprensibile…Naturalmente non poteva, alla fine di una serie di autocelebrazioni ed autoincensamenti, mancare la chiosa brillante, in cui il sindacato si augura di “ripristinare un assetto consono…in modo tale da servire l’ammalato attraverso la rinascita della peculiarità delle figure sanitarie”…Quindi…poiché De Masi non aveva ceduto alle pretese del sindacato e legittimamente aveva proceduto, il sindacato stesso si è sentito in dovere di presentare l’Aorn come un presidio sbullonato, in cui non vi era neppure l’ombra della professionalità…ed il benessere del malato dipendeva dalla soddisfazione delle richieste sindacali…Brutale, ma questo è il concetto e  ciò che emerge dalla lettura di un documento, che appare come un avvertimento… Noi non sappiamo cosa abbia pensato il direttore generale in carica, della lettera del sindacato, peraltro assai lunga, ma vi diciamo quello che pensiamo noi, oggi, alla luce di tutto ciò che è passato nel fiume limaccioso dell’articolo 9…Invece di andare in giro, sbandierando sciocchezza senza fondamento, qualcuno dovrebbe iniziare a porsi un problema serio…il problema di coloro che sono stufi di subire…e che da un pezzo hanno aperto gli occhi. E a proposito di coloro che vanno sbandierando una certa sentenza dell’aprile 2018 facendo intravedere lucciole per lanterne, è opportuno che si sappia che: …la sentenza ha confermato il seguente principio di diritto : quando una parte viene dichiarata soccombente in primo grado e condannata al pagamento di somme, come per l’AORN ,è necessario in sede di appello chiedere al Giudice  ,che in caso di accoglimento dell’appello la parte ,che ha ottenuto la sentenza positiva in primo grado, deve essere condannata alla restituzione delle somme . Solo in tal caso la sentenza diventa titolo esecutivo con il quale si puo’ procedere all’esecuzione con atto di precetto . Nell’ipotesi ,invece, come nel caso di specie l’AORN ha ottenuto la modifica della sentenza di primo grado, ma non ha chiesto la restituzione , non è possibile agire con la fase esecutiva, ma proporre separato decreto ingiuntivo allegando i pagamenti eseguiti e chiedendo la ingiunzione di pagamento. Chiaro? Hasta el domingo!

12 Commenti

  1. Ma invece di perdere tempo appresso a queste stupidate pensate più ai lavoratori e chicazzeggia in giro per carpire notizie si chiuda nella sua stanza e pensi a lavorare

  2. Significa quindi che le spese legali le dobbiamo pagare noi anche se il ricorso lo ha fatto il sindacato tramite il suo avvocato? Certo che se è vero tutto questo abbiamo preso una fregatura totale firmando deleghe senza capire niente. Se così dovessero essere una ……… a qualcuno nessuno gliela toglie.

    • Guarda che anche chi ha vinto le cause e preso i soldi, ha dovuto pagare l avvocato del sindacato, di cosa ti sorprendi?

      • Ci è sempre stato detto che l’avvocato lo pagava il sindacato. Io non so nemmeno chi è l’avvocato. So solo che si chiama michela e poi quando abbiamo avuto gli arretrati non abbiamo pagato niente

      • Stai facendo confusione..eppure gli articoli sono ben chiari e precisi, gli arretrati li ha dati Annunziata l avvocato non c entra niente, per le 380 cause invece è stato pagato l’avvocato imposto dal sindacato, se poi a nero o con fattura questo non lo so, fatto sta che chi ha pagato avvocato e dovesse perdere in Cassazione o Corte di appello i soldi dati all avvocato non li rivede più.solo a caserta potevate credere alla favola che un avvocato fa 380 ricorsi, più gli ultimi 350, a titolo gratuito,siete troppo creduloni. Adesso dovete solo sperare di vincere in Cassazione o siete veramente fregati, chiedete una riunione aperta al vostro direttore e alla direzione e pretendete spiegazioni pubbliche

  3. Le.uniche entrate del.sindacato dovrebbero essere quelle delle tessere, quindi, se il sindacato paga un avvocato e le spese per presentare dei ricorsi, vuol dire che lo sta facendo con i soldi degli iscritti.quindi, un gruppo di iscritti sta pagando affinché altri iscritti facciano ricorsi gratuitamente.mica i soldi ce li mette il sindacalista di tasca propria??????? Ma di gratuito qua ci sono solo le bugie e le calunnie. La Cassazione se dovesse dare torto ai dipendenti, questi, dovranno restituire i soldi dell’art.9, gli interessi, la rivalutazione monetaria e le spese legali, che in Cassazione fa letteralmente “cadere le mani”, se il sindacato dovesse pagare le spese, e dubito, lo farebbe cmq con i soldi degli altri iscritti. Che bel sindacato.che grande truffa, quante bugie e calunnie verranno finalmente smascherate.

  4. Sindacato completamente muto nonostante le vostre affermazioni. Una cronistoria perfetta e molto precisa dei fatti ma la magistratura ed i revisori dei conti ed il collegio sindacale? Chi doveva controllare sull’uso dei soldi dei contribuenti? La corte dei conti? Ed il controlli sui conti correnti dei sindacalisti chi lo fa?

  5. A me viene un dubbio :ma se perdiamo il ricorso chi paga le spese legali noi personalmente o il sindacato?

    • Cara presunta Angela ma …… di cosa ti preoccupi se tu fai solo mattine e l’articolo 9 non ti appartiene ????
      Ma qual’e’ cara collega il tuo interesse o vorrei meglio sottolineare il tuo mancato interesse nei confronti di tutto ciò ?La modifica della sentenza della corte di appello la può modificare solo la cassazione

  6. L’art. 9 lo stiamo già restituendo a 50 euro al mese, 1500 euro devo restituire, prima o poi, con o senza questo direttore, la verità, SU TUTTA, questa faccenda verrà fuori. I soldi, dietro l’art 9, ci sta in ballo una montagna di soldi

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