DIGNITA’ FORENSE CONTRO LE MOSSE DEL COA: “UN RITORNO AL PASSATO”

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2ef656b6 1019 4c34 a17b cf8a7e0a6750 300x185 DIGNITA FORENSE CONTRO LE MOSSE DEL COA: UN RITORNO AL PASSATOSANTA MARIA CAPUA VETERE – Il gruppo ‘Dignità Forense’ rilascia un comunicato stampa con cui si scaglia contro l’atto di sfiducia del presidente Pannone: “Il “recupero degli antichi splendori del COA” enunciato dall’avv. Adolfo Russo comincia con un atto di forza. Dignità Forense ritiene che la sfiducia del Presidente Pannone sia un atto politico grave ed irresponsabile. Quando leggeremo i motivi della sfiducia, tutti capiremo che è “atto finale” di un piano già progettato ad ottobre dello scorso anno, prima ancora della campagna elettorale, concertato dall’avv. Iaselli (gruppo avvocatura del fare) dall’avv. Russo (gruppo 4.0) e dall’avv. Sticco, tutto già pianificato a tavolino! L’incipit di tale piano fu dato dall’avv. Buco che – nelle sue effimere facenti funzioni – sarà ricordato unicamente per l’incandidabilità “ad personam” che ha colpito “solo” gli avv.ti Angela Del Vecchio, Antonio Mirra e Patrizia Manna. I tempi e le modalità adottati hanno da subito destato il nostro sospetto. Quale la ricompensa? Qualche altra carica per l’avv. Buco? Oggi, questo comportamento conclusivo, che si contestualizza in un piano di più ampio respiro, ha provocato un’ulteriore insanabile frattura nella Classe Forense, già ampiamente ferita! Tutti finalmente auspicavamo un rinnovamento dalle ceneri ereditate dal precedente COA ed una decisa rottura con la trascorsa sciagurata gestione e… invece… l’avv. Russo, sulla scia del precedente COA, di cui pure ha fatto parte (il primo nella storia dell’Ordine di SMCVche ha revocato un Segretario), non ha MAI smesso di perseguire, ieri con l’esclusione dei colleghi Del Vecchio, Mirra e Manna ad appena tre giorni dalle elezioni e con immotivato diniego al chiesto rinvio delle elezioni, oggi, con la revoca del Presidente avv. Ottavio Pannone e del Segretario avv. Tiziana Ferrara, il raggiungimento delle agognate “poltrone”. Ebbene, quale apertura e quale condivisione vi è in tutto questo? Artefice e promotore di questa forzatura non poteva che essere l’avv. Sticco, che ha proposto la Presidenza di Russo… dunque la continuazione dell’era Sticco! Come si possa solo immaginare una gestione del Consiglio escludendo, con forza, il gruppo politico più rappresentativo? Ancora una volta stiamo assistendo alla compressione della volontà dell’Avvocatura, che ha votato il programma di Dignità Forense esprimendo ben 9 consiglieri, ovvero il maggiore numero di voti di lista! Il patto “svelato” al Foro è stato attuato con la incauta partecipazione degli avv.ti Iaselli, Sadutto e Puoti. Tutti insieme, da subito, anzi da sempre. Undici consiglieri, Adolfo Russo, Massimo Sciaudone, Mario Palmirani, Rossella Gravina e Luciana Basilica (gruppo 4.0), Renato Iaselli, Annamaria Sadutto e Renata Puoti (gruppo Avvocatura del Fare art 24), Elio Sticco e Rosanna Raucci, tutti accomunati da unico obbiettivo: l’esclusione del gruppo più rappresentativo. A questo punto, ci sollecita una domanda: quale sintesi hanno trovato l’avv. Iaselli e l’avv. Russo con l’avv. Elio Sticco? Quale programma elettorale, dei rispettivi gruppi, verrà attuato sulla gestione e sulla nomina del CdA della Fondazione? Non ci giriamo intorno: quale sarà la loro posizione in merito alle esorbitanti richieste economiche avanzate da Sticco nel ricorso di lavoro contro la Fondazione, avente ad oggetto la risoluzione del rapporto di collaborazione della figlia? Il Foro attende delle risposte!