BENEVENTO: LA CASA DI GIUSEPPE PRESENTA “NON È VERO MA CI CREDO”

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libero adattamento di Mariarosaria Preziosi

GIOVEDÌ 30 MAGGIO – ORE 20:30 – TEATRO DE SIMONE – BENEVENTO

Non E Vero Ma Ci Credo A Benevento BENEVENTO: LA CASA DI GIUSEPPE PRESENTA NON È VERO MA CI CREDOBENEVENTO – La Casa di Giuseppe, Associazione Famiglie Adottive presenta lo spettacolo tratto da una commedia in tre atti di Peppino De Filippo, liberamente adattata da Mariarosaria Preziosi, dal titolo “Non è vero ma ci credo”. L’appuntamento rientra nella proposta artistica di Passione Teatro, nell’ambito della Rassegna “Città Spettacolo Teatro” del direttore artistico, Renato Giordano.

La Casa di Giuseppe, anche questa volta lancia un forte messaggio, più che mai chiaro nel testo impegnativo di Peppino De Filippo, al quale si approccia con rispetto e amore per il teatro. Gli interpreti lanciano con un sorriso i loro ideali, vivendo un’esperienza insieme indimenticabile ed emozionante.

L’Associazione ha aperto uno sportello gratuito per informazioni sull’Adozione, pre e post accoglienza, presso la parrocchia del Santuario Sacro Cuore di Gesù PP Cappuccini via Meomartini 114 Benevento.

Cinque famiglie adottive hanno creato l’Associazione perché hanno capito, attraverso la loro esperienza personale, che sul territorio c’era bisogno di un punto di riferimento attivo e pronto ad accogliere le esigenze di chi si impegna in questo progetto. L’iniziativa è importante perché il nostro gruppo intende supportare le famiglie che hanno adottato ma, anche quelle che si avvicinano a questa esperienza di vita. Uno degli obiettivi è, sicuramente, quello di offrire un sostegno, non solo psicologico, ma anche materiale dando alle coppie un supporto per districarsi nelle procedure burocratiche. La nostra è una grande famiglia che accoglie, incoraggia e accompagna tutte le famiglie, non solo adottive, ma anche naturali, perché diventare genitori rappresenta uno degli eventi più importanti che segnano la vita di una persona. Doversi prendere cura di un bambino cambia le abitudini e la stessa visione del mondo. L’ingresso di una nuova persona in famiglia crea una meravigliosa rivoluzione nell’equilibrio originario, alla quale segue un nuovo assestamento e, obbligatoriamente, una ridefinizione del proprio stile di vita, della modalità e dei ruoli all’interno del nucleo familiare. Tutto ciò accade in ogni coppia che attende un figlio sia essa biologica o adottiva. Nella genitorialità infatti nulla è scontato, essa si conquista passo dopo passo. Non esistono genitori perfetti, ma vi sono genitori “veri”, che riescono a trovare dentro se stessi le risorse necessarie per accudire, crescere e tutelare un figlio. Per cui quando una coppia attende un bambino è necessario che sia pronta e sufficientemente matura per intraprendere il ruolo di genitore. La Casa di Giuseppe intende promuovere iniziative volte ad offrire occasioni di condivisione e sostegno reciproco a tutte le famiglie che vorranno partecipare alla realizzazione di questo grande progetto d’amore.

Personaggi e interpreti

Gervasio – Enzo Armenio,

Teresa –  Camilla Aversano,

Rosina – Irma Luana Maio,

Alberto –  Roberto De Toma,

Mazzarella – Raffaella Preziosi,

Malvurio – Grazia Liguori,

Donati – Annamaria Molinaro,

Spirito – Graziella Salierno,

Tina – Sofia Pontillo,

Altieri – Daniela De Luca, scenografia,

costumi e attrezzeria di Scena – Lodovico Guerriero e Camilla Aversano, luci – Emi Service,

aiuto regia Mario Pio Zotti

regia – Mariarosaria Preziosi

TRAMA:

Il commendatore Gervasio Savastano è tormentato dalla superstizione. Tra gli affari dell’azienda che non vanno bene, la figlia innamorata di uno squattrinato e gli incorreggibili impiegati dell’azienda, nulla sembra prendere il verso giusto. Tutto sembra risolto con l’arrivo di Alberto Sammaria, giovane che riuscirà a sposare sua figlia Rosina. Il commendatore, però, ha il timore che i suoi nipotini ereditino il difetto fisico di Sammaria (una gobba), per questo motivo comunica ai ragazzi la sua intenzione di invalidare le nozze. Scoprirà, presto, di essere stato raggirato: Sammaria non è altri che il giovane di cui Rosina era sempre stata innamorata e la gobba era solo un artificio per consentirgli di entrare nelle grazie del futuro suocero. Il commendatore cede all’amore dei due giovani.

L’amore di un padre supera anche le grandi barriere di una cultura errata della fortuna, va oltre le credenze e i dubbi che può celare la società, sorpassa le opportunità e sovrasta le ambizioni ottuse.

Un padre che, non riuscendo a sottrarsi al rimorso di aver costretto la figlia ad accettare il suo volere, dimostra quanto possa essere forte il legame familiare e come, alla fine, abbandonando false dicerie, desideri donare semplicemente la felicità ai propri cari.