ANTENNE 5G: DOMANI PARTE LA LOTTA DEI SINDACI

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IN PRIMA FILA IN CAMPANIA IL SINDACO DI PRATA SANNITA DAMIANO DE ROSA: “NON FAREMO DA CAVIE”

DAMIANO DE ROSA PRATA SANNITA 150x150 ANTENNE 5G: DOMANI PARTE LA LOTTA DEI SINDACIPRATA SANNITA (CE) –  Parte domani in decine di città italiane la mobilitazione di sindaci e comitati civici  per fermare l’avanzata del 5G, le maxi antenne del futuro definite dai Medici per l’Ambiente altamente rischiose.

La catena umana, che annuncia un secondo appuntamento per il 21 giugno, in Campania vede in prima fila numerosi comitati civici ed amministratori del Matese, in trincea contro quel nemico insidioso, l’elettrosmog, che minaccerebbe uno dei territori più incontaminati della penisola, proprio mentre il Parco Regionale del Matese si accinge ad entrare fra i Parchi Nazionali.

I primi a partire sono stati gli abitanti di Raviscanina (CE), che hanno già presentato ricorso al Tar per l’annullamento in autotutela della delibera comunale con cui la Giunta, il 21 febbraio scorso, approvava il contratto con la Wind per concedere in locazione nei prossimi 9 anni una porzione di terreno destinata ad ospitare una nuova stazione radio base.

Ma la mobilitazione sale in tutta l’area matesina, specie fra i nuovi primi cittadini eletti il 26 maggio scorso all’insegna della tutela naturalistica, ai quali il Comitato civico Raviscanina ha rivolto l’invito a sottoscrivere un atto pubblico. Lo scopo dovrà essere quello di invocare il principio di precauzione, in base all’articolo 191 del Trattato sul funzionamento dell’Ue, opponendosi in questo modo alla sperimentazione della tecnologia 5G e all’installazione di antenne del tipo 3G e 4G, fino a quando i campi elettromagnetici a radiofrequenza non saranno classificati dallo Iarc come “certamente non cancerogeni”.

Invito raccolto e rilanciato, fra i primi, da un ambientalista doc come  Damiano De Rosa, il penalista neo-eletto sindaco di Prata Sannita con uno straordinario consenso popolare, noto per l’appassionata azione politico-amministrativa in difesa dei valori naturalistici dell’intera comunità montana del Matese. «Non saremo le cavie di nessuno – avverte De Rosa – chi pensa di poter alzare la voce solo perché siamo piccole comunità cittadine sbaglia e noi saremo lì a farlo notare, con tutti i mezzi possibili di amplificazione delle legittime proteste».