TUTTE LE COPPIE SONO CONDANNATE ALLA NOIA…AMANTI INCLUSI

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PEPPE ROCK TUTTE LE COPPIE SONO CONDANNATE ALLA NOIA…AMANTI INCLUSIPer quanto si parli d’amore, non c’è niente di più palloso di una coppia felice (e annesso matrimonio, il cui invito è sempre una sciagura per chi lo riceve, almeno per me). Per non parlare poi degli esempi nazionalpopolari di coppie felici: una volta c’erano Al Bano e Romina, un bicchiere di vino con un panino e la felicità, ora è diventato un horror, (la parte più divertente) e quando li vedo ho la nausea. Genericamente a divertirci sono le coppie quando si lasciano, tanto più cruentemente meglio è. Ho sempre pensato che se si festeggiassero i divorzi chiunque vorrebbe partecipare alla festa, altro che matrimoni! E in letteratura non ne parliamo: ve li immaginate Renzo e Lucia senza Don Rodrigo? Sai che palle! Gli unici amori che resistono sono sempre quelli impossibili, ideali: l’amore di Dante per Beatrice, di Leopardi per Silvia, il mio per Sasha Grey.
Altra condizione diversa è l’amante, l’avventura clandestina, l’isola felice al di fuori della vita matrimoniale. All’inizio è bellissimo, tanto sesso, si respira aria di libertà, incontri furtivi e emozionanti, ma col tempo il meccanismo di coppia si riproduce inesorabilmente come in tutte le altre coppie ufficiali, e arriva all’improvviso, di punto in bianco, quando meno te lo aspetti. «Perché se ne va?, ti chiedi. E non te l’eri mai chiesto. Perché torna a casa da sua moglie? Cosa ci fa con lei? Con quale faccia mangerà la cena che gli ha preparato, guarderà con lei la televisione, commenterà le notizie del giorno? Ci farà l’amore? A un tratto questa possibilità, a cui finora non avevi dato peso, ti annichilisce». Siamo onesti, l’essere umano è fatto per stare in coppia ma è incompatibile alla vita di coppia, una bella grana questa. Non a caso uno dei comandamenti della religione cristiana recita: «Non desiderare la donna d’altri», proprio perché è l’unica desiderabile! Bisognerebbe però, analizzare bene il comportamento femminile più di quello maschile: «Ogni volta che nasce un’incomprensione o un motivo di attrito, bisogna attraversare una lunga fase esegetica prima di essere edotti su che cazzo gli è andato storto e su cosa cazzo ti rimproverano». E in effetti, parlo per diretta esperienza, ci sono musi che durano giorni, intere settimane, roba da giustificare tranquillamente il suicidio dell’uomo, dovrebbe essere un capo di imputazione per la donna: induzione al suicidio per muso protratto tre settimane. Ma veniamo al punto dolente dei rapporti passionali, l’acido chimico che scioglie ogni passione e la fa sprofondare nella sabbia mobile delle nevrosi, ossia, il Signor “senso del possesso”, e il Signor “abitudine”. I veri killer di tutti i rapporti. Per esempio, Marcel Proust, da molti considerato lo scrittore dell’amore, la dannazione dell’abitudine la conosceva bene, e dava una scadenza ai propri rapporti amorosi: diciotto mesi, né più né meno, dopodiché chiudeva. È un problema senza soluzione: siccome ogni moglie e ogni marito, una volta amanti, tendono a trasformarsi in altrettanti sottomariti e sottomogli, se non si è dei maestri nel lasciare come Proust, si finirà col cercarsi l’amante dell’amante, e così via, in una matrioska infinita, da diventare scemi. Ci sono le escort, ma per quelle migliori ci vogliono molti soldi, e poi c’è il rischio di innamorarsi anche lì. Io ormai da tempo ho risolto diversamente, per evadere esiste fortunatamente Youporn. Non costa niente, e chi s’è visto s’è visto. E attenzione, non guardo mica i porno di Sasha Grey, mi fanno schifo: il mio è amore vero.

PepPe Røck SupPa