CASAGIOVE IN SCENA, DOMANI SERA “SU AL SUD, ESSERE LO STRANIERO DI QUALCUN ALTRO” DELLA COMPAGNIA TEATRALE LA MARGHERITA

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Manifesto della commedia

a cura di Giovanna Longobardi

CASAGIOVE – Per il nono appuntamento della rassegna culturale “Casagiove in scena” III edizione, mercoledì 10 Luglio, alle ore 21.15 presso il Quartiere Militare di Casagiove, gli attori della Compagnia Teatrale La Margherita porteranno in scena l’opera teatrale dal titolo “Su al Sud, Essere lo straniero di qualcun altro”, scritta e diretta da Alessandro Tebano.

La commedia è uno spettacolo sperimentale incentrato sul significato dell’emigrazione, una questione secolare che cammina di pari passo con la storia delle evoluzioni delle civiltà, divenuto oramai un fenomeno sociale dicotomico, conseguenza di un’esasperazione mediatica tangibile.

Al centro di un’unica trama si diramano tre storie, tre esistenze, ognuna diversa dall’altra, incarnate da tre personaggi, le cui vite sul copione sono venute fuori dal racconto reale dei ragazzi che il regista, Alessandro Tebano ha avuto modo di incontrare durante la sua esperienza teatrale presso la comunità “Leo Amici” di Valle di Maddaloni (CE).

Nabil (Francesco Casella) è un giovane egiziano che approda a Napoli in cerca di suo padre e di una sistemazione, dalla stessa città di Napoli parte Lucariello (Pasquale Iadicicco) che spinto dalla necessità di realizzazione personale si trasferisce a Milano alla ricerca di un lavoro. Riaffiora da qui la figura di giovane laureanda milanese, Alice (Valeria Giordano), che a sua volta aspira ad una vita migliore e decide di viaggiare verso la rotta del nord Europa, divenendo volto e voce di coloro che aderiscono alla cosiddetta fuga di cervelli, riferita a persone di talento e alta professionalità.

I tre protagonisti si racconteranno mettendo a nudo la loro verità di uomini e donne, di persone silenziose che cercano una dimensione stabile nella vita, ma ciò che i loro contesti di origine offrono non è abbastanza rassicurante per costruire un proprio equilibrio, nè rappresenta un terreno fertile e promettente per coltivare fino in fondo le proprie passioni ed ambire ad un futuro sereno. Tre rotte diverse simboleggiate dalla barca nel caso di Nabil, dal treno nel caso di Lucariello e dall’aereo per Alice; una simbologia non casuale che rimanda alla forza degli elementi naturali, una costante delle commedie del regista Tebano, in cui la barca rappresenta l’acqua, mentre  il treno e l’aereo significano rispettivamente il viaggio sulla terra (radici) e il volo come speranza.

La trama  è piena di colpi di scena che si alternano in un carosello di personaggi, ciascuno dei quali definisce la realtà da cui si allontanano i tre giovani; terre di appartenenza a cui restano legati per i forti affetti familiari, quelle figure di riferimento che sostengono le scelte dei protagonisti senza coglierne però il profondo significato. Lucariello, Nabil e Alice incontreranno poi il giornalista Gianluca Sgueglia, essenza umana che diventerà il “fil rouge” della narrazione e motivo di inzio dei racconti, intesi come un testamento umano, e che, nonostante tutto, vuol sfidare il sistema dell’informazione con l’arma dell’ironia attraverso lo strumento della satira, affidando ai protagonisti la chance di far emergere riflessioni intime e momenti emozionanti per esprimere un loro personale pensiero al di fuori della furia mediatica, molto spesso strumento di un accanimento propagandistico… da qui si avvia anche il viaggio dell informazione.

L’originalità dello spettacolo è completata dalla scelta di riproporre scenografie ottenute attraverso un’operazione di recupero di materiali in disuso e riciclati, ad opera di Ciro Abbate.

Lo spettacolo usa uno stile vicino al “musical” come pretesto per fare da contenitore ai continui passaggi di scena tra una storia e l’altra che si intrecciano con le vite di personaggi secondari, tra cui un paradossale camorrista, che in modo grottesco tenta di ostacolare la scelta di chi si ribella alla condizione in cui è nato, di chi non vuole emulare le orme paterne e decide di scampare il carcere lasciandosi la possibilità di svolgere una vita nella legalità.

Il cast dello spettacolo, per la gran parte casagiovese, sarà composto da 20 elementi, tra cui alcuni bambini, giovanissimi allievi del laboratorio teatrale, che debutteranno per la prima volta in occasione di questa replica, insieme ad attori professionisti e ad ex ospiti della comunità “Leo Amici”, dando un valore aggiunto al senso di sperimentazione e ricerca del Teatro Sociale promosso dall’associazione culturale e di promozione sociale “La Margherita Education Art- APS”.  La compagnia è formata dagli attori da: Gigi Laperuta, Valeria Giordano, Salvatore Carrino, Pasquale Iadicicco, Francesco Casella, Valerio Napolitano, Marina Iadicicco, Valerio Cestari, Sergio Pagliarulo, Matilda Tescione, Nicole Marcato, Massimiliano Di Caprio, Nicolas Picia. Lo spettacolo è realizzato grazie al contributo del Centro Danza Le Pleiadi, coreografie di Natasha D’Andrea, e al suo corpo di ballo (Ilaria Pero, Francesco Sorbo, Ilenia Pasquariello e Federica De Rosa).

Si ringraziano le associazioni Gianluca Sgueglia di Maria Luisa Ventriglia, l’associazione Esperimento Teatro e l’associazione musicale E. Caruso diretta dalla soprano Cira Di Gennaro, che insieme a Massimo Vigliotta ha curato il contributo musicale e canoro dello spettacolo.

Il team è completato da: Sabrina Zazzara e Ciro Abbate (assistenti alla regia), Stefano Malorni (progetto grafico), Ada Bobbio (Coach kids), Pina Cavasso (Make up artist)

Un ulteriore ringraziamento è stato rivolto a Daniele Petrillo, Andrea Roviello, Alessio Tagliafierro, Fabio Florio, Alessio Di Rauso e a Pasquale Papa per la fornitura del materiale tecnico teatrale.

L’ingresso alla manifestazione è libero e gratuito fino ad esaurimento posti.