CASAGIOVE, LA TRISTE STORIA DI UN’AREA (EX) FIERA E DELLA “MONNEZZA” INVISIBILE

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Immagine dell’Area Fiera – Casagiove

(g.l.) CASAGIOVE – L’emergenza rifiuti è divenuta in pochi giorni una circostanza che bene o male ha rafforzato il sentimento di molti e l’opinione espressa solo da alcuni, che la somma di tanti elementi sta rendendo surreale e paradossale lo stato delle cose in questo Comune. Tante le battaglie aperte su molti fronti e il tono delle proteste diviene sempre più roboante nel solco di una divisione tra le due fazioni politiche dichiarate, in cui s’insinua sempre più il richiamo della popolazione ad un principio di oggettività estraneo alle strategie della politica.

A poco più di 48 ore dall’ordinanza sindacale n.30 del 27/07/2019 che ha dato il benvenuto alla ditta Gruppo Barbato Holding Srl  – con una richiesta di iscrizione alla white list in istruttoria dal 1 settembre 2015 – e già in azione sul territorio di Casagiove, la nuova settimana è stata inaugurata dallo spettacolo disarmante e preoccupante di un’Area Fiera (o dovremmo già dire Piazza De Rege?, ndr) cosparsa di rifiuti di ogni genere e viene da chiedersi, come si può non prevedere, in un momentaneo stato di crisi, di sospendere l’attività del mercato settimanale? E poi perché gli operatori alla vendita, come da regolamento concessionari del suolo pubblico, da anni godono della possibilità di non lasciar pulita la loro area? I regolamenti comunali per la disciplina del mercato settimanale prevedono che gli operatori debbano munirsi di sacchi per depositare i rifiuti generati dalla loro attività produttiva, o no? L’Area Fiera, di fiero oramai non ha più nulla…è a dir poco da indignarsi. Di anno in anno la zona residenziale, immaginata anzitempo per essere cuore pulsante della nuova città, è oggi la fotografia esasperata ed esasperante di tutto quello che non va. E se da un lato si sta assistendo ad un incremento delle unità abitative in costruzione, dall’altro ci spiace constatare che un’approssimata gestione sta ferendo una zona importante della città, quella che fa ingresso al paese in una strada di collegamento con lo storico Belvedere leuciano. Una zona divenuta col tempo indecifrabile e che a buona memoria da Piano Regolatore doveva essere per una parte destinata a spazio verde pubblico e qualche piccola attività commerciale, anziché ad un mercato rionale disagevole sotto molteplici punti di vista. Ma mentre la vita da anni procede silenziosa, riaffiorano questi episodi a presentare il ben servito, offrendoci uno spettacolo sconcertante a cui nessuno si può sottrarre, dagli amministratori ai cittadini. A passeggio tra i cumuli di spazzatura e cataste di cassette in plastica, ieri c’erano bambini e madri, quest’ultime annichilite dalla qualità delle giornate che sono costrette a riservare ai loro figli. Nessuno spazio è materialmente accessibile, quelli aperti sono trascurati e animati da giostrine fatiscenti, senza manutenzione, panchine arrugginite, cestini stracolmi, aiuole rinsecchite e alla mercé del gruppetto di turno che di notte oltre agli schiamazzi, ha cura di lasciare a terra bottiglie, lattine e tutto l’occorrente utile per divertirsi…

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Ieri Area Fiera – Casagiove

Nelle loro parole c’è rabbia, sconforto e, forse, quel che pesa di più, è che non vestono nessun colore politico… Cosa deve fare un cittadino comune per vivere la propria città, il proprio quartiere, la propria piazza? Fa male vedere il dribbling col pallone che fanno i ragazzini per evitare di cadere nei rifiuti abbandonati. L’odore poi. È nauseante. L’Area Fiera, immersa in un lezzo ammorbante, esalava già dalle prime ore del mattino di ieri, lunedì 29 luglio, un odore impregnante che ha costretto molti a tralasciare l’uscita al mercato per tornarsene a casa. Si risveglia la comunità casagiovese presente sui social e i più moderati propongono di non restare parcheggiati in quella “sala d’attesa” in cui sono stati rilegati, ma di agire benevolmente cercando di darsi delle risposte. Il signor Giuseppe F. accoglie la richiesta di istituire una giornata da dedicare alla cura, al decoro e alla pulizia della zona denominata Area Fiera. L’unica chance outdoor per far divertire i ragazzini… perché di vedere i giardini pubblici aperti hanno perso tutti la speranza!! Due giorni fa, anche una donna premurosa ha deciso di scendere in quel campo di rifiuti armata di paletta, scopa e buona volontà per liberare uno spazio gioco per suo figlio. Ma a questo si doveva arrivare? Area Fiera diviene il caso tra i casi…perché dietro tutto questo marciume ci sta anche quello depositato negli angoli meno battuti della città, come i cortili esterni della scuola media “G. Pascoli”, nella stanzetta in cui sono presenti i quadri elettrici del Quartiere Militare Borbonico – proprio accanto al grande salone ,

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Nella foto una zona interna prospicente al salone del Quartiere Militare Borbonico

“munnezza” anche nell’ASL, o di quel che resta di un consultorio, stessa sorte per il campo sportivo, tanto amato da chi lo ha praticato negli anni, e che ora invece si presenta come habitat congeniale per roditori, serpi e insetti che stanno complicando la vita di chi abita nei dintorni.

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Esterno Scuola Media “G. Pascoli”

Tutto è così evidente… eppure, evidentemente, non è scontato che si debbano delle risposte concrete al popolo soprattutto quando a rischio c’è una cosa chiamata salute, di cui potremmo tirar fuori i manuali. L’Amministrazione continua a ripetere che umilmente lavora in silenzio, sarebbe il caso si rompere questo silenzio e spiegare come stanno realmente le cose, o no?

La demagogia scivolata addirittura in un social-fantasy, in queste ore non trova posto nei pensieri della gente, che avvolta da un disgusto sta provando ad attivarsi per recuperare una dignità piegata. Casagiove non merita questo, i bambini e la gioventù casagiovese non meritano di coltivare i loro desideri in questo scenario.

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Campo Sportivo, Via Quartier Nuovo

Qualcuno versa una lacrima generata da un ricordo poetico di una cittadina che faceva invidia ai piccoli comuni vicini per la sua storia, le sue arti, la sua tradizione, per le sue imprese, per le sue squadre sportive e per i suoi uomini. E se il compianto De Crescenzo descriveva Napoli in 100 parole, a noi adesso su Casagiove non ne viene fuori nemmeno più mezza.

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ASL di Casagiove

4 Commenti

  1. Sta morendo questo paese, ogni anno di piu , non c ‘è colore politico che riesca a tirarci fuori da queste sa bbie mobili..eppure la tari che ogni cittadino paga è di gran lunga al di sopra dei servizi resi …doveva servire per la manutenzione delle strade, del verde pubblico e dell ‘ illuminazione..invece zero assoluto

  2. Le confermo la mia stima per la qualita’ dei suoi articoli, per la misurata ma chiara esposizione dei fatti, senza demagogia e con severa obiettivita’.

  3. Ma lo volete capire che i soldi pubblici servono per fare solo le feste!!!!!😂😂😂
    Magnamagnamagnamagnamagnamagna….

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