(f.n.) – L’Albo pretorio dell’Aorn di Caserta piange, come il piatto di un tavolo da poker…infatti… manca ancora la delibera relativa alla convenzione con il San Pio di Benevento…forse la Trasparenza ha proclamato un altro sciopero ad oltranza? Il silenzio ostinato e la convinzione di non essere tenuti a fornire spiegazioni o a smentire le dichiarazioni, di chi avanza una critica o elabora una ipotesi scomoda, è davvero una pessima abitudine, che, tra l’altro, conferma lo status quo… Nell’attesa che qualcuno si convinca della necessità di fornire risposte alla collettività, che si interroga sulle anomalie del potere, continueremo a non distrarci e a non demordere. Siamo sopravvissuti senza sforzo alcuno, alle chiacchiere e “portatabacco incrinati” di Ferrante, dopo essere usciti “neurologicamente” indenni, dal “commissariamento” che lo aveva preceduto e che ancora oggi è argomento complesso di analisi sul futuro della logica, figuriamoci se può arrecarci turbamento l’incedere plastico e silenzioso del nuovo commissario. Sarebbe comunque assai costruttivo per tutti, se qualcuno si creasse il problema della necessità di un ufficio stampa serio e non a mezzo servizio con la Dermatologia. Un ufficio stampa che non si limiti agli annunci sugli incontri “bon ton” tra direttori e commissari, che si promettono lealtà e collaborazione mentre uno ha le pezze in fronte per mancanza di anestesisti e l’altro ne ha così tanti e tutti così in forma da mandarli anche a Benevento…Ma ci rendiamo conto?, no… a nessuno punge vaghezza di ricordarsi che stiamo parlando di “ servizio” e di tutti coloro che subiscono la malassistenza…e che la malassistenza, nasce soprattutto dall’assenza di consapevolezza di un ruolo, che ahinoi, cade dall’alto, come sempre. In attesa che si consultino le sacre scritture sull’argomento, pensiamo noi a dare una notizia che, ormai dovrebbe essere ufficiale…Pare che la famosa lettera di “messa in mora” inviata all’Aorn in nome e per conto di tre infermiere, che chiedevano i danni per avere subito un presunto demansionamento, sia infine stata ritirata. Ma guarda! …Ancora una volta il sindacato colpisce alla cecata ed ancora una volta lo fa improvvidamente e in danno dei lavoratori, i cui diritti sostiene di volere tutelare…Qualcuno preparava una edizione riveduta e corretta dell’articolo 9, sperando probabilmente in un risultato più rapido e soprattutto positivo, che avrebbe fatto da apripista ad altre iscrizioni, ma soprattutto ad altri ritorni di fiamma. Adesso chi tutelerà le tre infermiere? Con un’azione di tipo isterico ed assai disordinata e sconclusionata, poiché tale appare anche alla lettura di chi non ha dimestichezza con la giurisprudenza, tre dipendenti sono state, letteralmente, gettate e senza il minimo scrupolo, in pasto al giudizio dei colleghi e costrette in una posizione molto critica, nei confronti dell’Azienda stessa. Evidentemente la fretta, come al solito, è una pessima consigliera, allo stesso modo in cui la rabbia acceca ed impedisce una visione lucida del problema… Questa volta il sindacato ispiratore, è stato assai approssimativo, anche se “furbescamente, ma non troppo”, ha cambiato avvocato. E adesso?, chi pagherà per quest’altra scivolata? Hasta la vista!