POLITICI IN MOSTRA…DIFFIDARE DELLE IMITAZIONI…

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(f.n.) – Time out per i politici fasulli, quelli che tendono ad apparire ciò che non riescono ad essere, nel tentativo di disorientare la platea… Ogni investitura politica ha un background che l’urna santifica e capitalizza, ma non cancella e dietro al santino appiccicato in fronte, a mò di lasciapassare per ogni possibile ed utile idiozia del day after, brulicano invariabilmente, i geni diversi dei voti conquistati. Il preambolo è necessario come avvertimento pre-elezioni regionali: questa volta una scelta sbagliata non avrà giustificazioni. Un’attenta analisi delle chiacchiere preelettorali, ma soprattutto dei movimenti trasversali dei signori dell’ultim’ora, sarà quanto mai opportuna dal momento che, chi si è messo la patacca in petto alle ultime competizioni, tende a credere egli stesso, che la patacca abbia le origini nobili del   consenso personale…infatti “‘o fruscià fa bbuon a’ salute”. Non è così…Se, ad esempio, guardiamo da vicino qualche eurodeputato/a, vedremo che nel suo personale bagaglio di consensi, alloca una notevole quantità di voti, conquistati attraverso un consenso, di cui altri hanno goduto e godono sul territorio. La manovra è addirittura legittima, perché appartiene ai rudimenti della strategia politica… ciò che non torna nei conti del dopo, è il potere che si ritiene di esercitare in virtù di qualcosa, che non si è conquistato per meriti e qualità che si pretenderebbe di avere, ma che, in realtà continuano ad appartenere ad altri. Chi si fregia del titolo di “on” davanti al nome “non è” il partito…ma semplicemente “uno” che deve sforzarsi di rappresentarlo al meglio, proprio perché fino ad ora, per le ragioni di cui sopra, non ha ancora dimostrato nulla, se non di cavalcare più o meno elegantemente la tigre, che in un determinato momento storico, i vertici del suo partito hanno addomesticato, e fatto trovare davanti alla porta della sua casa. Cerchiamo di non confondere, navigando storditamente in superficie, imbambolati o fuorviati dalle esplosioni di un potere, spesso millantato, la spocchia con la reale capacità e soprattutto la volontà di costruire. Gli onorevoli facciano gli onorevoli e quelli che a Strasburgo dovrebbero tutelare i nostri interessi, pensino ad esser qualcosa di più e di meglio di un qualsiasi- qualcuno che preme un bottone per votare una mozione, una legge o un provvedimento, di cui il più delle volte non si conosce neppure l’estensore…e lascino il partito a chi quotidianamente lavora, affinché la credibilità del partito stesso non sia affidata alle chiacchiere, ma abbia senso compiuto. Hasta la vista!