CASERTA – In una nota il coordinatore dell’Assemblea Territoriale Cittadinanzattiva di Caserta, l’ingegnere Lorenzo Di Guida, annuncia: “Sono finalmente terminati i disagi vissuti dalle gestanti che desiderano far assistere al parto il coniuge o altro familiare presso i Presidi Ospedalieri di ASL Caserta! Infatti non erano stati sufficienti fino ad oggi i richiami del Parlamento Europeo, le raccomandazioni dell’OMS, lo stesso protocollo per l’assistenza alla gravidanza emesso della Regione Campania nel 2003 a consentire ai papà di assistere alla nascita dei propri figli negli ospedali dell’Asl di Sessa Aurunca, Marcianise, Piedimonte Matese, Aversa. Ai papà erano richiesti controlli sanitari preventivi, peraltro differenti da un ospedale all’altro, e venivano loro avanzate originali riserve d’ordine legale. E pensare che oggi in alcuni ospedali italiani si consente l’assistenza non solo in sala parto ma anche in sala operatoria in caso di parto cesareo!
A seguito dell’azione di Cittadinanzattiva / Tribunale per i Diritti del Malato di Caserta, sostenuta anche da un vivace gruppo di mamme di Sessa Aurunca seguite da Annalisa De Civita, la Direzione Generale dell’ASL ha incaricato il Dirigente del Dipartimento Materno Infantile dott. Domenico Perri di coordinare un gruppo di lavoro tecnico per risolvere il problema. Il Gruppo di Lavoro ha elaborato il documento “Percorsi e procedure del Dipartimento Materno – Infantile nell’ambito del percorso nascite”, che è stato oggetto della recente delibera 43 del Direttore Generale dell’ASL. Il documento, che sottolinea che “la presenza del papà deve essere incoraggiata per tutta la durata della permanenza della coppia in sala parto”, non prevede alcun controllo sanitario preventivo per il papà ma regola soltanto il comportamento che egli deve tenere in corso di assistenza alla partoriente.
Cittadinanzattiva ringrazia tutti coloro che si sono impegnati per mettere fine ad una situazione di disagio imbarazzante; resta ancora il problema della privacy, che si presenta nel caso in cui più partorienti impegnino contemporaneamente la sala parto; è un caso non frequente ma è ovviamente causa di impedimento alla presenza dei due papà. Cittadinanzattiva ha chiesto da tempo che vengano adeguate le aree parto affinché due gestanti possano essere contemporaneamente assistite in ambienti separati. Ci si attende un ulteriore impegno da parte ASL Caserta”.