“LE BRACI” DI ANGIULLI E LA POTENZA DELLA PASSIONE

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le braci foto spettacolo LE BRACI DI ANGIULLI E LA POTENZA DELLA PASSIONE

a cura di Dalia Coronato

“Alle domande più importanti si risponde sempre con la stessa vita” scrive Sàndor Màrai nelle pagine del libro Le Braci. Dalla lingua e dal modo di esprimersi che usa lo scrittore ungherese comincia lo studio e la trasposizione drammaturgica della regista Laura Angiulli per lo spettacolo teatrale che prende il titolo dal romanzo. L’autrice porta in scena la storia accattivante di due personaggi complessi ispirati alla vita dello scrittore ostinato a scrivere fino alla morte in lingua madre, e trasforma il palcoscenico in un campo di battaglia, di incontro e scontro tra due duellanti alla ricerca di risposte.

Renato Carpentieri e Stefano Jotti sono rispettivamente Henrik e Konrad, protagonisti di “Le Braci” dramma allestito l’11 febbraio nel teatro comunale di Caserta, Costantino Parravano. I due amici del passato si ritrovano, dopo 40 anni e 43 giorni di silenzio, nella stanza condivisa dall’unica donna amata da entrambi, Krisztina. L’onore, la conservazione dei valori e il rispetto dell’uniforme precedono l’entrata di Henrik, un uomo ricco e solido, diventato generale della Guardia Reale. La sofferenza del soldato è visibile dallo sguardo e dal tono di voce che l’attore mostra in modo passionale per esprimere una vita vissuta nell’attesa di avere conferme ai propri interrogativi. Sapeva Krisztina che quel giorno di caccia con Kornard, il suo amico d’infanzia voleva ucciderlo?

Konard, uomo romantico, incline all’arte e innamorato della musica, decide di non uccidere l’amico e di punire la propria sorte abbandonando l’amore e la patria. Chi soffre di più, chi resta o chi parte? E’ il destino a modellare l’uomo o è l’uomo ad essere artefice delle proprie scelte e a dover essere responsabile delle conseguenze derivanti dalla proprie azioni? Il giorno dell’incontro è arrivato inaspettato. Henrik porta con sé il diario di Krisztina e le domande da rivolgere a Kornard. L’uomo vuole impossessarsi della conoscenza fino in fondo e volge il diario della donna tristemente scomparsa al vecchio amico consumato dai Tropici. Ma la verità viene sepolta nelle ceneri. Kornard decide di non leggere le confessioni intime della donna abbandonata dall’uomo vigliacco che scappa oltreoceano e getta il diario nel fuoco, bruciando, fino all’ultimo granello di cenere, la consapevole impossibilità di ricongiunzione.

I comportamenti umani divampano inevitabilmente ed oltre ogni logica, quando sotto la polvere ardono passioni e sentimenti che possono distruggere la propria felicità e quella degli altri. Durante la scena finale, le luci trasformano la stanza dei ricordi in un luogo devoto all’amicizia e ad un passato che non torna più, mentre la porta chiude a chiave il tempo della vendetta e delle aspettative.