“IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI”: COME CI SI RAPPORTA AD UNA FOLLIA?

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Il silenzio degli innocenti 1 scaled “IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI”: COME CI SI RAPPORTA AD UNA FOLLIA?Clarice Starling (Jodie Foster, premio Oscar 1992 come migliore attrice) è una psicologa e criminologa che, su ordine del proprio capo FBI Jack Carwford deve catturare il serial killer Buffalo Bill. Per poterlo fare, si deve servire dell’aiuto dello psichiatra maniaco Hannibal Lecter (Anthony Hopkins, Oscar 1992 come migliore attore) che, comprendendo il modus operandi di Bill, può fornire importanti intuizioni per trovarlo. Clarice, proprio grazie a Lecter, trova la chiave giusta e riesce ad uccidere Buffalo Bill prima che sacrifichi l’ennesima vittima.

clarice cover maxw 1152 scaled “IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI”: COME CI SI RAPPORTA AD UNA FOLLIA?La pellicola, tratta dall’omonimo romanzo di Thomas Harris, è una lunga seduta psicoanalitica. Scelta fondamentale, così come recitava l’opera di Harris, è stata quella della protagonista femminile: Clarice è una donna scaltra, coraggiosa ed estremamente intuitiva, ma in un universo che viene rappresentato appositamente per sottolineare il fatto che sia una donna. Costretta a subire sguardi indiscreti, battute fuori luogo, avance di ogni genere, la giovane criminologa reagisce con fermezza ed intelligenza: non offende quando si sente offesa, non risponde con rabbia, focalizzando invece l’attenzione su quella che per lei è una missione di vita, ossia catturare Buffalo Bill. Cammina a testa alta, guarda negli occhi la paura e non si lascia intimorire: durante tutti i suoi interrogatori con Hannibal Lecter, Clarice non abbassa mai lo sguardo, Stasera in tv su Rai 3 Il silenzio degli innocenti con Anthony Hopkins 12 “IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI”: COME CI SI RAPPORTA AD UNA FOLLIA?agisce di testa propria (ignorando persino i suggerimenti del suo capo, che le aveva vivamente sconsigliato di raccontare avvenimenti della sua vita personale) e stabilisce un contatto. Naturalmente, un contatto malato e perverso. “Il silenzio degli innocenti” è, infatti, ben lontano dai thriller ansiogeni in cui la tensione resta costantemente alta: è, piuttosto, un percorso disturbante attraverso le zone infernali della mente umana. Chi assiste si sente violato, e non può che osservare in silenzio, cercando di difendersi il più possibile.

IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI 2 scaled “IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI”: COME CI SI RAPPORTA AD UNA FOLLIA?Clarice può combattere il Male solo dopo averlo conosciuto e dopo esserci riuscita a convivere: è solo dopo aver affrontato i propri drammi interiori che aguzzerà la vista e riuscirà a vedere quello che le è sempre stato davanti. La soluzione era sempre stata lì, come le aveva suggerito Lecter, ma lei non riusciva a trovare gli strumenti giusti per vederla. Alla fine riuscirà a farlo senza alcun ausilio, da sola. Clarice ammette il terrore e la paura, non si mostra invincibile, è questo che la rende capace di affrontare questo genere di follia assoluta priva di qualsiasi spiegazione. Anthony Hopkins trasforma la figura del mostro: Hannibal Lecter è colto, intelligente, persino gentile. Siamo molto lontani dal Norman Bates di Perkins in “Psyco”, per fare un esempio. Hopkins riesce ad impersonare il Male pur restando affascinante: lo spettatore ha paura, eppure ne è attratto. Bisogna stare attenti al fascino del Male, non ci si può concedere disattenzioni, in un attimo possiamo restarne soggiogati. “Il silenzio degli innocenti” permette di osservare dentro se stessi, negli abissi della propria anima: è un thriller che ha rivoluzionato completamente il genere.hannibal anthony hopkins maxw 824 scaled “IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI”: COME CI SI RAPPORTA AD UNA FOLLIA?

Mariantonietta Losanno