– di Ciro Esposito –
I miei appunti della settimana scorsa hanno fatto sì che la dottoressa Nardi “ab initium” della collaborazione introducesse il personaggio Ciro Esposito e lo ha fatto con parole che sopravanzano i “meriti dell’essere” che per 40 anni ha occupato tutti gli scranni più alti del Civco Consesso della città di Caserta.
Invece, l’origine, il “Giro Esposito” per antonomasia si è sempre ritenuto un modesto servitore dei desiderata dei suoi numerosissimi elettori; il manovale al servizio della città di cui è orgoglioso annoverarsi tra i cittadini…La borgata di S.Benedetto lo fè.
Oggi, ma soltanto per una volta, vi parlerà in terza persona per narrarvi gli accadimenti casertani, di tanto tempo fa, visti da “dietro le quinte” del Palazzo; non per dietrologia né perché vive di ricordi, ma soltanto perché ritiene giusto che le nuove generazioni, ed in particolare quella parte di esse che non ha il cervello obnubilato dalla ideologia politica, debba sapere e giudicare, imparzialmente, azioni ed eventi che hanno pesantemente condizionato la crescita della vita della comunità di cui sono membri; e che oggi, per quanto attiene alla vita amministrativa, è situata nel punto più basso della ruota.
Il Nostro, tra le tante cose, raffronterà l’operato dei vari elementi che hanno amministrato la città di Caserta dal 1952 al 1993…ma sarà soltanto un suo parere che può essere anche sbagliato!
Il giudizio definitivo e l’apposito verdetto lo emetterà chi legge queste note, valutando la “PRODUZIONE” e il comportamento dei singoli amministratori. Ciro per evitare errori ed omissioni consulterà anche la sia emeroteca…quindi ai posteri l’ardua sentenza. Intanto, un po’ di autobiografia non guasta in quanto serve a conoscere meglio il personaggio. Ciro Esposito iniziò il suo viaggio politico quale Delegato Municipale del Sindaco, per le frazioni di Falciano e S.Benedetto, nominato all’uopo dal sindaco del tempo, l’ing. Marco Antonio Fusco nel marzo del 1954.
Nel 1956 fu eletto Consigliere Comunale risultando terzo della lista che aveva come numero uno il Sindaco uscente. In quella occasione, Esposito riportò soltanto 936 preferenze; ma fu dal 1970, quando da Assessore Anziano si vide catapultato sulla sedia più alta di Palazzo Castropignano, che diventò “Giro Esposito”; infatti, col suo modo coraggioso di amministrare fu da quel momento il punto di riferimento di una grossa fetta dell’elettorato casertano ottenendo maggior rispetto dalla DC creando sorpresa e preoccupazione del PCI e nel PSI…In 100 giorni, con i suoi provvedimenti populistici e decisivi, dimostrò ai tanti politicanti come si poteva amministrare.
Videro la luce il 1° piano Esposito per la regolamentazione del traffico veicolare, furono istituite le buste per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani…un provvedimento molto criticato che però resiste ancora oggi; fu realizzata piazza Garibaldi, fu riqualificata Piazza Matteotti e il mercato che vi si celebra assunse sembianze civili, videro la luce tanti altri provvedimenti che l’emeroteca svelerà.
Però il suo dinamismo lo danneggiò perché aveva scoperto il nervo dolente della politica demagogica di certi ambienti. Dall’anno 1970 “Giro Esposito” divenne la preda; diventò il nemico pubblico N°1, l’uomo da abbattere; tutte le sue iniziative venivano criticate, osteggiate e le sue svariate proposte utili per la città, venivano ignorate, quando le proponeva dai banchi dell’opposizione…Non potevano dire e fare quanto proponeva Ciro Esposito…sarebbe suonato offesa per il partito che dominava Caserta.
Quando, poi, a suon di suffragi (il suo piccolo PSDI ne raccolse 5000), entrò nella sala dei bottoni, la musica cambiò e tutto quello che aveva proposto, quando era dall’altra parte del tavolo, lo realizzò, personalmente, contro tutto e tutti: quindi, Esposito doveva essere condizionato…Nuoceva agli interessi della bottega! Bisogna però dire una cosa fondamentale per quei tempi. Si facevano gli accordi per formare l’Amministrazione ma il partito di maggioranza voleva anche governare quegli incarichi che aveva ceduto al contraente l’accordo…cosa che era possibile soltanto quando incontrava “l’erba molle” …con Esposito non funzionava.
I nemici politici (che sono cosa diversa dall’avversario politico) non potendolo “far fuori” con mezzi leciti incominciavano ad usare l’arma indegna ed illecita della velina anonima infarcita di fake news (quelle che un tempo erano le balle, le bugie, le stronzate) …ne scrivevano a iosa facendo perdere tempo, danaro e fatica a chi le leggeva, il quale, però, essendo amico del giaguaro, poneva in atto provvedimenti propedeutici alla eliminazione del Mostro. Non ci sono mai riusciti! Ma come potevano riuscirci se gli estensori scrivevano balle? …era ed è l’Italia, Paese di scrittori, poeti, navigatori, calunniatori e Stronzi!
A quei tempi, però era dominante il parere…il pensiero…il volere di MADAME che, pur non essendo mai stata eletta, tirava i fili di molti pupi e faceva di tutto per governare la città…ma poteva cantar vittoria soltanto quando non si scontrava col pazzo…con Gheddafi…come lo aveva soprannominato Mimì Berni, l’ottimo segretario comunale dopo il grande Emanuele Ciocia: e il Gheddafi casertano aveva un nome e cognome: si chiamava Ciro Esposito.
Ciro Esposito non aveva portato il cervello all’ammasso…ma oltretutto teneva ‘a capa ca’ nun era bbona…non subiva il richiamo e il fascino della foresta nera. A quei tempi, il GIRO Casertano, era un giovine guardabile e discreto; non si impressionava davanti alla maestà del PIL e neanche innanzi ad un planetario SPRED…che per chi non lo sapesse erano, a quei tempi e credo anche oggi, il davanti e il retro della stessa medaglia. GIRO, di quegli argomenti, era in saturazione; non si faceva impressionare dal PIL ma era attraverso il PIL che condizionava e influenzava tantissime posizioni…e i voti arrivavano a gogò. Dominava il PIL e lo SPRED e fortunatamente per lui, a quei tempi, non esisteva il reato di traffico di influenze; diversamente sarebbe stato anche accusato di cavalcare disinvoltamente e troppo spesso il Pil e lo Spred…senza lasciarsi, però, mai condizionare da quel PIL che come dicevano i vecchi tira più di 100 buoi!
Oggi, lo si potrebbe condannare facilmente per influenze da PIL e qualcuno non addetto ai lavori potrebbe ironicamente dire: “È stato condannato per influenza pilosa”. Ma fermiamoci qui. Il prossimo appuntamento riguarderà la nascita di Piazza Garibaldi di Caserta…Quanti sanno che esiste? Quanti conoscono l’ubicazione? Quanti sanno come e perché è stata realizzata?