GLI INVISIBILI DELLA SANITÀ…E LA VERGOGNA DELLA POLITICA

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In una lettera aperta gli interinali sembrano dare un addio al loro lavoro, ben consapevoli che, come loro stessi affermano, dopo le elezioni saranno mandati a casa. Una vicenda, come sottolineato più volte, in cui hanno ragione tutti. Tutti tranne i politici che molti anni fa hanno creato un’anomalia e che ora se ne disfano senza troppi scrupoli…

“Siamo noi: gli invisibili, quelli che nessuno ricorda nei discorsi, nessuno ringrazia, nessuno tutela, nessuno considera, anzi! Il consigliere regionale Ciarambino, in un video pubblicato sui social, ha anche detto che non conviene buttarci fuori adesso perché abbiamo esperienza sul campo, facendo scorrere le graduatorie andrebbe a creare una falla nella sanità in un periodo di emergenza, ma lo farà subito dopo… E si, cara signora… Lei ha ragione! Dopo 15 anni ne abbiamo maturata tanta di esperienza sul campo perché:

Siamo noi, quelli esposti in prima linea! Accogliamo il paziente prima del triage, lo facciamo accomodare su una sedia o una barella, e lo assistiamo in tutte le fasi della permanenza nella struttura ospedaliera fino alla dimissione.

Siamo noi, quelli presenti durante le visite dei parenti e fungiamo da anello mancante di una catena fatta di tante comprensione.

Siamo noi quelli che teniamo la mano al paziente, e ogni volta riusciamo a trasmettere sicurezza, affetto e tanta umanità.

Siamo noi quelli che non percepiscono nessuna indennità di presenza, di rischio, di ore straordinarie pagate o di buoni pasto!

Siamo noi, quelli che il 27 è un giorno come tanti e non può fare progetti se non a breve termine. Siamo noi che ci portiamo la divisa a casa perché non è un nostro diritto la lavanderia ospedaliera…mettendo a rischio i nostri cari.

Siamo noi, presenti e consapevoli che questa emergenza va affrontata con coraggio, come abbiamo sempre fatto! E siamo pronti come ogni giorno ad ogni rischio, nonostante la paura, la preoccupazione, la rabbia e lo sconforto noi ci siamo!

Siamo noi, operatori socio sanitari delle cooperative in servizio in tutti i presidi ospedalieri dell’ASL Caserta. Siamo noi oggi e sappiamo che tra qualche mese non ci saremo più, per decisione del governo che oggi si sta servendo anche di noi!”