OSPEDALE SAN ROCCO, TENSOSTRUTTURA E PERSONALE IN TENUTA CASUAL

1

%name OSPEDALE SAN ROCCO, TENSOSTRUTTURA E PERSONALE IN TENUTA CASUAL(f.n.) – Forse sarebbe il momento di tacere, visto che l’incontinenza verbale ha iniziato a dilagare, riempiendo le discariche del nulla, fin dal 28 febbraio scorso, quando il Ds del San Rocco, in perfetta e volontaria malafede, annunciava ed illustrava urbi et orbi, con quale assortimento di mezzi ed idee avrebbe affrontato l’emergenza coronavirus…il tutto “paperiando” all’interno di una tensostruttura tragicamente vuota e inutilizzata. Forse sarebbe il momento di tacere, appunto…ed iniziare a sgombrare il campo, visti i fallimenti collezionati fino ad oggi. Un uomo di 47 anni è morto e non sapremo mai in quale misura e se,  la disorganizzazione del sistema San Rocco a guida politica  Moretta-Passaro, abbia inciso o meno, sulle gravi condizioni dell’uomo, ma…siamo certamente in grado di valutare, quale livello di incapacità gestionale, raggiungano questi due campioni…visto che,  nonostante il paziente risultato positivo post mortem, al coronavirus, avesse stazionato un pomeriggio intero al Pronto Soccorso, quindi in Medicina e poi in Rianimazione, non risulta siano stati chiusi i reparti interessati, né posto in quarantena il personale che nei vari turni, era stato a contatto con il paziente deceduto. La famosa tensostruttura,  il cui magnifico funzionamento “virtuale”, era stato magistralmente descritto ed illustrato da un Moretta, al top dell’esaltazione, resta miseramente inefficiente, nonostante quanto è accaduto e,  a dimostrazione che la direzione sanitaria del San Rocco, conosce perfettamente il significato della parola “contagio” e  cosa si intenda per “misura di prevenzione”, oggi troviamo all’ingresso della tensostruttura, due personaggi, uno bardato a dovere, compresa la mascherina di rito,  e l’altro… in tenuta casual, jeans e giubbotto…dobbiamo continuare?, è preferibile fermarci in attesa che qualcuno ci spieghi, quale sia la funzione dei due e se la tenda sia o meno attrezzata per il pre triage, visto che quando il Moretta si dilettava a fare il cicerone,  non vi era l’ombra di un filo elettrico, collegato con la tensostruttura…E…visto e considerato che siamo in campagna elettorale, sarà opportuno ribadire, che la politica deve iniziare a rammentarsi dell’unico ruolo che le compete  e che dovrebbe essere quello del servizio al territorio…ammesso che i suoi rappresentanti, riescano ad articolare una sillaba, che non sia il nome di un parente o di un cumpare, da piazzare nei posti chiave. I danni perpetrati a danno della sanità sono incalcolabili e direttamente proporzionali alla “grassa” incapacità di cui i “nominati” fiduciari diretti del patron, offrono lettura chiara, articolata ed inequivocabile con cadenza quotidiana…Hasta la verguenza!

1 commento

  1. Si stanno pagando anni di scelte dettate solo da meccanismi di tipo politico. Sono stati scelti sempre elementi che siano in grado di obbedire senza pensare. Ed oggi c e la presunzione di affidare a questi burattini scelte da prendere in tempo brevissimo. Burattini senza alcuna formazione incapaci anche di buttar giù due righe in un italiano almeno portabile e sopportabile. Ora dovrebbero organizzare, decidere e cosa ancor più assurda scrivere dire affermare e rapportare in maniera pubblica tutte le carenze riscontrate sul territorio. Non lo faranno mai. L asl di caserta ha nel suo organico primari che avrebbero dovuto chiudere i loro reparti perché oggettivamente senza struttura personale e luoghi. Ma non hanno mai fatto una comunicazione. Si sono tenuti stretti il loro stipendio senza pensare che avrebbero dovuto salvaguardare la salute altrui.
    E ora, in questa fase, mi venite a dire che devono prendere iniziative ?
    Peraccottari e peracottare messe nei punti strategici incapaci di intendere un comunicato ufficiale del Ministero o della regione. Persone del tutto incapaci di pensare.(non doveva essere una loro prerogativa nella scelta)
    Ed oggi ci ritroviamo a tremare perché sappiamo che non siamo in grado di affrontare nulla. Siamo impreparati. Non abbiamo strumenti. Non abbiamo una reale formazione. Possiamo solo fare leva sul rispetto del nostro lavoro e dell ammalato. Ma a poco può servire.
    Vorrei che questo mio sfogo fosse reso pubblico, o che sia da sprono per un articolo forte che metta chi comanda difronte ai propri sbagli decennali.
    Siamo in pochi, e cercheremo di aiutare chi ne ha bisogno. Questo è sicuro. Qualcuno di noi ancora crede che la nostra sia anche una missione.
    Speriamo bene.

Comments are closed.