QUANDO SEVIZIARE DIVENTA UN’OSCURA OSSESSIONE…

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ursula franco 1 QUANDO SEVIZIARE DIVENTA UN’OSCURA OSSESSIONE…              –       di Ursula Franco    –      

Le risultanze investigative parlano chiaro: Pamela è stata uccisa e smembrata dal solo Oseghale, un ragazzo nato per caso in Nigeria e con una psicopatologia da serial killer. La cronaca è ricca di casi di omicidio e smembramento. A Madrid, Alberto Gómez, 26 anni, ha ucciso la propria madre, María Soledad e l’ha poi fatta a pezzi che in parte ha mangiato con l’aiuto del cane. In Germania, Nhat T., un vietnamita di 24 anni, il 24 agosto 2018, ha ucciso a martellate il cinese Chenxi L., 27 anni, lo ha ridotto in pezzi che ha messo in sacchetti che ha poi gettato. Nell’ottobre 2017, nella città di Alcala de Eneres, in Spagna, Manuel Moreno, un cameriere di 42 anni, ha ucciso e smembrato la sua fidanzata, Daria O. L., di 22 anni. Dopo 15 mesi, i pezzi del cadavere di Daria sono stati ritrovati dalle forze dell’ordine in un frigorifero nella casa in cui la coppia viveva.

Kim Wall QUANDO SEVIZIARE DIVENTA UN’OSCURA OSSESSIONE…
Kim Wall

L’inventore danese Peter Madsen, all’interno del suo sottomarino, l’UC3 Nautilus, il 10 agosto 2017, ha ucciso la giornalista svedese Kim Wall, ne ha poi smembrato il corpo e gettato in mare i pezzi dopo averli infilati in sacchetti di plastica insieme ad alcuni oggetti metallici. Il 25 aprile 2018, una Corte di Copenaghen, lo ha riconosciuto colpevole di omicidio premeditato e lo ha condannato all’ergastolo.

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Pamela Mastropietro

Quello della Mastropietro è un delitto che ha tutte le caratteristiche di un omicidio commesso da un serial killer. Innocent Oseghale ha agito da solo, il movente dell’omicidio è intrapsichico e nello smembramento della vittima non è riconoscibile un atto difensivo, ma semplicemente la messa in pratica di fantasie perverse coltivate da tempo.

Oseghale non ha ucciso Pamela in seguito ad un approccio sessuale o ad una violenza sessuale, l’ha uccisa per smembrarla e per poi “manipolarne” i resti. In poche parole, l’omicidio della Mastropietro rappresenta l’act out delle fantasie del suo autore. Le due valigie con i resti di Pamela non sono state occultate, ciò permette di escludere che quel sezionamento fosse finalizzato all’occultamento. Il medico legale ha dichiarato: “lo strazio inflitto al corpo va molto oltre ciò che sarebbe stato necessario per chiuderlo in due valigie”, quello “strazio” (depezzamento e lavaggio) è servito ad Oseghale per saziare un proprio bisogno psicologico. Nell’analisi di un caso giudiziario non c’è spazio per la fantasia (branco di nigeriani, riti della mafia nigeriana e chi più ne ha più ne metta), sono le risultanze investigative a fornire la soluzione, un caso giudiziario è quello che è, non quello che si vorrebbe che fosse.

Perché è da escludere una morte per overdose? Perché è illogico pensare che uno spacciatore faccia a pezzi il corpo di una ragazza morta in casa sua in seguito ad una overdose. Innocent Oseghale non avrebbe avuto motivo di “frazionare” il corpo di Pamela Mastropietro in pezzi, peraltro molto piccoli, né tantomeno avrebbe trasformato casa sua in un mattatoio se non avesse ucciso lui la giovane donna allo scopo di smembrarla. Il fatto che, dopo lo smembramento, Innocent non abbia propriamente occultato i resti del cadavere di Pamela ci permette di escludere che lo smembramento sia stato un atto di tipo “difensivo”.

Sul corpo della Mastropietro non sono stati trovati segni di una violenza sessuale non a causa dello stato dei suoi resti ma semplicemente perché Oseghale non ha violentato Pamela. Innocent Oseghale non ha ucciso Pamela in seguito ad un approccio sessuale o ad una violenza sessuale, l’ha uccisa per smembrarla. Oseghale non ha agito atti sessuali veri e propri ma un’attività sessuale sostitutiva. Innocent Oseghale ha ottenuto una gratificazione sessuale dal meticoloso smembramento del cadavere di Pamela ed è, con tutta probabilità, un soggetto sessualmente incompetente come lo sono molti serial killer con il suo stesso quadro psicopatologico.

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Giuseppe Bossetti

L’omicidio e lo smembramento del cadavere di Pamela hanno rappresentano un “act out” di fantasie perverse che Oseghale coltivava da tempo. Un omicida per lussuria, come lui, si nutre di fantasie e trae piacere nel ripassare ogni dettaglio del rituale che un giorno metterà in atto. Innocent Oseghale è un serial killer dello stesso tipo del mostro di Firenze e di Massimo Giuseppe Bossetti, è un lust murderer, un anger-excitation sexual murderer.

Anche nel caso dell’omicidio di Yara Gambirasio, non fu una avance respinta a scatenare la furia omicida di Bossetti, così come si legge nelle motivazioni della sentenza, il vero movente dell’omicidio di Yara fu il desiderio di seviziarla, un desiderio maturato nelle fantasie perverse del suo autore e poi agito in un momento di stress dovuto ai problemi lavorativi di Bossetti e al conflitto coniugale tra lui e sua moglie Marita.

Peter Madsen QUANDO SEVIZIARE DIVENTA UN’OSCURA OSSESSIONE…
Peter Madsen

Come Peter Madsen, Massimo Giuseppe Bossetti condusse con sé un’arma da taglio che usò solo nella seconda fase dell’omicidio e che non lasciò sulla scena criminis. Egli sequestrò ed uccise Yara utilizzando la cosiddetta tecnica dello squalo, tecnica cara a molti serial killer che cercano una vittima muovendosi a bordo di un proprio mezzo di trasporto, la catturano velocemente e la uccidono o nel luogo della cattura o in un posto isolato a loro ben conosciuto dove possono agire indisturbati. Questo comportamento è caratteristico dei serial killer che vivono in famiglia e che quindi devono cercare ed uccidere le proprie vittime ad una certa distanza di sicurezza da casa propria. Bossetti intercettò Yara mentre, di ritorno dalla palestra, la stessa si stava dirigendo a piedi verso casa e la condusse nel campo di Chignolo d’Isola dove la abbandonò ferita a morte. I serial killer sono spesso abili manipolatori, capaci di conquistare la fiducia delle loro vittime al fine di condurle nella propria ‘comfort zone’, un’area dove sono in grado di agire le loro fantasie in tutta sicurezza. Bossetti, in qualche modo, convinse Yara a salire sul furgone ed in seguito la portò al campo di Chignolo d’Isola, dove la bambina, resasi conto del pericolo, tentò di fuggire.

Ed ancora, come Peter Madsen, Bossetti non abusò sessualmente della giovane Yara ma si limitò a slacciarle il reggiseno, a reciderle le mutandine e infine ad infierire sul suo corpo con un’arma da taglio, tutti atti sessuali sostitutivi.

Gli autori di questi tre omicidi possono essere definiti anche Sexual Sadistic, soggetti che ottengono la loro gratificazione sessuale, non da atti sessuali veri e propri ma dall’umiliare, torturate e uccidere la propria vittima, traggono piacere dal terrore che riescono a far provare alle loro vittime; generalmente hanno subito abusi sessuali e sono affetti da parafilie, sono spesso sessualmente incompetenti, hanno tra i 30 e i 40 anni, sono sposati, non hanno precedenti penali, pianificano meticolosamente e conducono con sé il kit necessario per mettere in pratica le proprie fantasie. Per quanto riguarda Bossetti, il fatto che avesse 40 anni al suo primo omicidio rientra nel range di età in cui i Sexual Sadistic commettono il loro primo delitto, in ogni caso, dall’analisi del carteggio intrattenuto con la detenuta Gina si evince non solo che Bossetti è stato vittima di abusi ma anche che la sua età emozionale non corrisponde alla sua età anagrafica.

Nel caso di Kim Wall, sul torso, precisamente sul torace e sul pube, i medici legali hanno rilevato i segni di almeno 15 coltellate inferte alla donna “poco prima della morte o appena dopo”, in queste 15 coltellate è riconoscibile un’attività sessuale sostitutiva detta “piquerismo”, tipica dei serial killer per lussuria ed agita sia da Massimo Giuseppe Bossetti che dal cosiddetto “mostro di Firenze”.

Gli omicidi di Yara Gambirasio, di Pamela Mastropietro e di Kim Wall sono omicidi premeditati per anni e figli delle fantasie ossessive dei loro autori. I serial killer uccidono per il piacere di torturare e di uccidere non perché gli sfugge di mano una situazione.

*Medico chirurgo e criminologo, allieva di Peter Hyatt, uno dei massimi esperti mondiali di Statement Analysis (tecnica di analisi di interviste ed interrogatori), si occupa soprattutto di morti accidentali e suicidi scambiati per omicidi e di errori giudiziari