LA RESA DEI CONTI…DE PROFUNDIS PER UN POLICLINICO

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 –       di Francesca Nardi      –               

Terra dei Fuochi e dei Furbi…e la storia faticosa di questa terra continua e si disperde in mille rivoli, come la nostra “presunta” volontà di conoscere il sistema… Carmine Schiavone qualche anno fa, raccontava di quella sanità da bere, versata ed equamente spartita, nei calici del potere cialtrone e raccontava di sé, il  cugino ragioniere di Sandokan, che seduto alla destra del re di Saviano, partecipava alle commissioni d’esame…L’anatomia patologica era un grosso scoglio…per quelli che non offrivano contropartite ovviamente, per gli altri… un gioco da ragazzi…ma chi non avrebbe pagato, pregato, votato… persino il diavolo,  per un posto fisso?,  e i posti fissi a quei tempi, si sganciavano come coriandoli…eh  sì…bei tempi quelli…all’occorrenza si creavano dal nulla, persino le cattedre universitarie, per favorire il “giusto” prosieguo delle nobili stirpi che avevano diretto “destini & salute” di uomini e cose e suppellettili, panfilo ormeggiato alla fonda al largo di Capri e via col tango… Tra una erre moscia e l’occhio acquoso della spigola all’acqua pazza, si gettavano le basi di una sanità padrona di “eccellenza”, affogando nel sangue infetto, ma assai remunerativo, ogni scrupolo superstite, laddove sia mai esistito uno scrupolo nel naufragio della coscienza…Carmine Schiavone è morto…e sono morti anche gli altri…ma il sistema “sanità inquinata” non ha subito alterazione alcuna…tenta di ripulirsi a ritmi regolari con qualche episodio eroico, orchestrato per infondere fiducia nel rinnovamento…ma l’unica cosa che si rinnova, è la marca del bronzo fuso, che fodera la faccia del politico chiamato a fare il protagonista del teatrino dei pupi della sanità…e non subisce alterazioni alcune, la nostra spocchiosissima  pretesa di essere furbi, di capire sempre qualcosa più degli altri, per poi finire miseramente buggerati, dal primo venditore di cannolicchi che si presenta sul mercato elettorale…laddove non si taccia perché si è stati commensali al banchetto… Unica vera autentica ed ormai cronicizzata emergenza, del nostro Paese, è una fatale disorganizzazione, primizia della stagione dell’incapacità laureata e con tre master, che prosegue inarrestabile senza soluzione di continuità. Falangi di figure approssimative, ibridi personaggi allevati  a granone,  sono stati piazzati nei posti chiave della Sanità a gestire concorsi, per gli amici degli amici, a proteggere scempi e  croniche fraudolenze, a perpetuare ignobili mercati privati, mascherati da pubblico servizio e da altrettanto pubblica assistenza…la storia della gestione della sanità fa semplicemente rabbrividire…La giustificazione di una spesa sanitaria stratosferica, è un cratere di monnezza, di ladronerie e di cinismo…con un decimo dello spreco del denaro pubblico, avremmo tanti posti in terapia intensiva da esportarli al Polo Nord…invece siamo qui a palleggiare nell’ombra le responsabilità occulte di un sistema di cui si intuiscono trame e storici autori, chiudendo il sud per parare il deretano al nord ed entro il prossimo 3 aprile, limite massimo consentito prima che il sistema nervoso collettivo esploda, quel bravo ragazzo di Conte, sempre più improbabilmente brunetto, avrà convocato almeno 27 conferenze stampa, mettendo a disposizione dei giornalisti presenti, un solo microfono…la qual cosa offre la misura della storditezza, dell’approssimazione  e dell’accorta e previdente organizzazione del sistema Italia,  con gli uomini giusti al posto giusto a gestire l’emergenza sanità…e dinanzi a questa drammatica resa dei conti, ai variegati cambi d’abito di De Luca, allo striminzito 12 per cento di risposte del numero verde per l’emergenza, alle mascherine che non ci sono, al senso di precarietà che rischia di sommergerci assieme al panico dichiarato ,   a nessuno che venga in mente di pretendere che, seduta stante, si requisisca un’impresa edile specializzata e la si mandi a completare il Policlinico di Caserta, lavorando h24 ininterrottamente…nessuno fiata…si ha paura persino di emettere un suono in sordina, quasi si temesse di risvegliare il morto…Che riposi in pace il Policlinico…ci mancherebbe che a qualcuno venisse in mente di riprendere il filo…proprio adesso che qualcun altro, sta elaborando progetti per una Fondazione salvifica e provvidenziale,  onde evitare che vada tutto in rovina…Ed alla fine, dopo una presa per i fondelli durata oltre 22 anni, saremo tutti lì ad applaudire i salvatori della patria, a  conferma delle buggerature di cui sopra…e i 500 posti letto del Policlinico?, forse avrebbero fatto la differenza o no? Hasta la verguenza!

2 Commenti

  1. Come sempre, noi casertani non siamo tutelati dai nostri politicanti. In provincia di Pavia, se non sbaglio, un piccolo ospedale è stato messo a disposizione per l’emergenza così come a Milano, entro 14 gg. circa, ci saranno 600 posti di terapia intensiva nello spazio dell’ex fiera. Noi, ovviamente, invece di sollecitere chi di dovere per chiedere i fondi necessari per far sì che, in questo momento di difficoltà, si possa finalmente ultimare un bene strategico sul territorio, tentenniamo e perdiamo tempo prezioso.

  2. Bravissima . In una situazione come questa quel Polo Lino avrebbe sicuramente aiutato . Ma come sempre in questa regione governata da una politica che non sono in grado di fare la O con il bicchieri ci ritroviamo con L ‘ennesima opera incompiuta e con finanziamenti milionari in corso

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