ANTIFASCISTI IN CAMICIA NERA?

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  –   di Vincenzo D’Anna   –       

danna 150x150 ANTIFASCISTI IN CAMICIA NERA?L’incipit di questo articolo deve prendere spunto da una geniale riflessione di un grande giornalista di fede liberal-socialista, quel Giancarlo Lehner che, da studioso dei crimini del Comunismo, ha dato alle stampe libri che narrano storie raccapriccianti delle uccisioni di massa ordinate da Stalin e dal Comintern del quale era ligio ed obbediente segretario Palmiro Togliatti. Veri e propri assassinii anche degli stessi comunisti europei, riparati in Unione Sovietica, per scampare alle galere ed agli esili del fascismo, ai lager ed ai plotoni di esecuzione del nazismo.

Storie vere, in gran parte tratte dagli archivi di Stato aperti dai governanti Russi in seguito alla “Glasnost” di Michail Gorbachev, che segnava l’intenzione di aprire alla trasparenza, in maniera pur sempre misurata, un regime restrittivo e autoritario.

Ecco l’esemplare sintesi del quadro politico italiano: “È stato fatto un accrocco di Governo per scongiurare l’avvento del fascismo che non c’è. Poi, ispirati dal coronavirus, limitarono le libertà dei cittadini con corollari polizieschi, tali da superare le illiberalità del fascismo, quello vero”.

Questo l’assunto preso in prestito e che fa mirabile sintesi della politica al tempo della epidemia. Insomma, abbiamo un Governo che si mette insieme per scongiurare una deriva di destra, peraltro da realizzarsi come esito di libere elezioni, agitando gli spettri dello Stato autoritario solo perché Salvini, in uno degli eccessi verbali che lo contraddistinguono, ha chiesto pieni poteri. Una condizione, quella del potere assoluto, irrealizzabile in una Nazione come l’Italia costruita sui dettami della Carta Costituzionale, dalla quale discendono istituzioni ben distinte e separate ed una parcellizzazione del potere che non permette mai di individuare chiaramente competenze e responsabilità. Una maggioranza insediatasi al governo seppur con lo stesso Premier, l’anfotero Giuseppe Conte, ma di segno politico diametralmente opposto a quello precedente.

Un’analisi disincantata della nascita del Governo Conte 2 ci restituirebbe un affresco della politica di piccolo cabotaggio che, con l’attuale compagine parlamentare, non poteva che diventare endemica. Quelli che oggi si dicono impegnati nel salvataggio dalla Nazione dall’alieno virale, sono gli stessi tra le cui fila c’era chi dava ascolto ai terrapiattisti. Se questo tipo di classe dirigente si trova nel bel mezzo di un uragano epidemico, mostra per intero i propri limiti di approssimazione politica e conoscenza culturale.

L’epidemia che ha colpito la Nazione, è ormai chiaro, risulta essere stata malamente affrontata, con danni in vite umane e catastrofe economica paragonabili solo al periodo bellico. Sarebbe, infatti, bastato ascoltare tutte le voci anche quelle dissonanti in seno al mondo della scienza non istituzionalizzata. Moniti e supposizioni non solo inascoltate, ma anche sbeffeggiate dal pletorico Sinedrio che va sotto il nome Comitato Tecnico per l’emergenza Covid-19.

Si sarebbe arrivati molto presto alle verità epidemiologiche, cliniche e terapeutiche dopo settimane di caos e di morte. Si sarebbe chiusa molto prima la Lombardia ed arginato il contagio del virus autoctono Lombardo, si sarebbero comprese le cause dei decessi all’esito di poche autopsie, colpevolmente non previste dalle autorità. In mezzo al bailamme, l’unico rimedio è risultato il sequestro di persona del popolo italiano, per evitare il rapido diffondersi della epidemia. Eppure Giulio Tarro, Silvio Brusaferro, Maria Rita Gismondo, avevano chiaramente indicato lo stato dell’arte. Indicato la presenza di una doppia epidemia una proveniente dalla Cina ed una con virus autoctono già presente in Lombardia da diverse settimane, proveniente dalla Germania.

Ora che del senno di poi son piene le fosse, come direbbe il Manzoni, si affacciano altri rimedi coercitivi per i cittadini. Metodi da Grande Fratello che tracciano vita, contatti, interazioni tra individui con tanto di braccialetti elettronici e droni di sorveglianza. Colpevoli, perché insipienti ed autoreferenziali, di migliaia di morti cercano di danneggiare anche i vivi con cervellotiche alzate di ingegno liberticide. Basterà procedere speditamente allo screening di massa per rilevare la presenza degli specifici anticorpi nella popolazione per stabilire che coronavirus, seppur asintomatico, chi n’è invece guarito e può circolare tranquillamente riavviando una economia al collasso.

Quindi, seppure assurti al Governo contro il volere ed il voto del popolo, in nome di un antifascismo di maniera, propongono misure fasciste, con tanto di camicia nera. Nera, come la sorte che è toccata all’Italia

* ex parlamentare