DALI’ E UN VOLTO DA “ABITARE”

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Mae West

               –     rubrica a cura di Silvana Narducci    –             

%name DALI E UN VOLTO DA ABITARE In pochi ricordano l’attrice statunitense Mae West (1893-1980), sex simbol, consideratain quegli anni addirittura indecente. Diva ironica dalla sensualità scandalosa e “matura” giacché il suo successo arrivò “solo” dopo aver compiuto i quarant’anni …che all’epoca erano considerati tantissimi. A lei venne dedicato il giubbotto di salvataggio in dotazione ai piloti della Raf…ma questa donna bellissima e femminile e penetrata nella memoria collettiva dopo l’incontro tra lei ed un grande artista.

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Il dipinto: “Il volto di Mae West”

“Il tuo viso è un sogno che trasformerò in un soggiorno” Questo sembra sia stato il commento di Salvador Dalí quando incontrò per la prima volta la West. Da questo incontro nacque il quadro simbolo del Surrealismo, il “Viso di Mae West” (1935), che può essere letto come appartamento. La celebre diva del cinema degli Anni Trenta, infatti, emerge dalla fantasia del grande maestro spagnolo come una stanza abitabile, con tanto di divano a forma di labbra e di altri elementi di arredo che, nell’insieme, ne riproducono il volto stesso.

L’opera è poi diventata una vera e propria stanza-installazione nel Museo Dalí di Figueres allestita con la collaborazione dell’architetto Oscar Tusquets Blanca, amico e collaboratore dell’artista. Suggestiva e divertente … “un sogno che possa fungere da soggiorno”. La Sala è

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L’allestimento di Oscar Tusquets Blanca

un’installazione permanente del Teatro-Museo di Figueres, per la prima volta ricostruita secondo l’originale progetto daliniano: una struttura contemporanea, fruibile e completa di schermi televisivi che permettono di vedere il tutto dalla giusta prospettiva. Al posto degli occhi ci sono due quadri, i capelli sono tendaggi, il naso un caminetto e le labbra un divanetto rosso su cui è possibile adagiarsi. Collocandosi nel giusto punto di vista, rialzato rispetto alla stanza, l’osservatore ricompone i vari elementi in un unico insieme, fino a percepire il volto della diva.

Che dire…un artista fantastico, mai scontato….ed a proposito di poliedricità e di “curiosità”, Dalì ideò per Alfred Hitchcock una scenografia del film “Spellbound” (“Incantata”), titolo italiano “Io ti salverò”. Nel film il dottor Eduar (Gregory Peck) racconta un sogno alla dottoressa Costance Paterson (Ingrid Bergman) in cui il personaggio si sentiva sorvegliato, osservato…Le scenografie di quel sogno sono frutto del talento artistico di Salvador Dalì.

Ecco le immagini…

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La scenografia originale disegnata da Dalì
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La scena del film