EDGARDO URSOMANDO DICE NO AL BIODIGESTORE A PONTESELICE

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FU PROPRIO IL SINDACO MARINO AD AFFERMARE CHE IL SITO FOSSE INADEGUATO

edgardo ursomando EDGARDO URSOMANDO DICE NO AL BIODIGESTORE A PONTESELICEIl sindaco Carlo Marino non demorde, – dichiara Edgardo Ursomando, già consigliere comunale esponente dei Verdi – continua a tessere un piano scellerato che segnerà profondamente e negativamente Caserta almeno per i prossimi 50 anni. Una scelta devastante quella del biodigestore anaerobico a Ponteselice, un ulteriore smembramento della città, una piaga che farà sprofondare il quartiere Acquaviva, già dimenticato nelle scelte strategiche da questa come dalle altre amministrazioni, e che lo caratterizzerà in negativo con tutte le relative ricadute economiche e sociali, senza tralasciare quelle in termini di qualità della vita. Effetti collaterali che sono consequenziali dall’insediamento di un mega impianto di così alto impatto ambientale e sociale. Il sindaco Carlo Marino è venuto meno al patto con la città, se ha avuto il mio sostegno e quello di tanti altri come me, lo ha avuto per le battaglie che ha, anzi che abbiamo portato avanti, in particolar modo durante l’avventura politica da consiglieri comunali di opposizione. Dimentica Marino i consigli comunali infuocati, quando ogni intervento era un colpo di cannone per sgretolare il muro delle scelte della maggioranza di allora, quelle scelte non condivise dall’opposizione. Anche il sindaco Pio Del Gaudio, durante il suo mandato, propose un impianto per il trattamento dei rifiuti, proprio nella stessa area e figlio del medesimo percorso con l’università SUN. E fu proprio la battaglia in consiglio comunale a far demordere Del Gaudio e la sua maggioranza dal procedere in quella scelta sciagurata. Scelta che fu molto apprezzata, anche da Marino. Ricordo benissimo, di quando proprio il consigliere di minoranza Carlo Marino puntava il dito contro l’allora sindaco, durante i suoi interventi fiume in consiglio comunale. Solo qualche anno fa Carlo Marino era contro l’allocazione di un impianto nell’area ASI di Ponteselice. Lo stesso, argomentava la sua presa di posizione con delle giustissime considerazioni, che guarda caso sono le stesse di chi oggi si oppone all’insediamento del biodigestore anaerobico nella stessa sede “Questa Amministrazione conferma la passione per gli annunci ma come al solito dimentica di dare alla città le risposte e le garanzie di cui c’è bisogno. L’impiantistica da rifiuti è roba seria, e la città non può ritenersi sufficientemente informata dal solito comunicato stampa diramato dal palazzo di città” così inveiva Marino, e continuava “Purtroppo negli anni abbiamo imparato a nostre spese che spesso in questa provincia, si sono proposte iniziative sbagliate affiancando loro il marchio dell’università”. L’università a cui faceva riferimento l’attuale sindaco era la SUN, e viene spontaneo domandarsi se quello intrapreso oggi non sia lo stesso percorso seguito nel 2013, magari anche con gli stessi referenti? Ma non solo, sempre Carlo Marino, ed era l’ottobre del 2013, aggiungeva ulteriori motivazioni al suo no, giustificandolo così “Non si tratta di un’opposizione pregiudiziale. Nel mio programma elettorale, dicevo sì all’impiantistica come strumento per una corretta chiusura del ciclo di smaltimento e recupero dei rifiuti, ma avevo anche sottolineato che ciò doveva avvenire in zone della città dove l’impatto sarebbe stato sostenibile. La scelta infelice dell’amministrazione è caduta invece in una zona che oltre ad essere praticamente davanti alla Reggia ricade in una zona ad alta densità abitativa.”. Cos’è cambiato da allora, o meglio cosa ha fatto cambiare idea a Marino? Il sindaco si rileggesse i verbali dei consigli comunali, o magari qualche articolo dell’epoca…LEGGI QUI, da cui ho estrapolato alcune delle sue affermazioni. Se Carlo Marino ha veramente a cuore la città di Caserta, ritorni sui suoi passi e lasci spazio a chi ha possibilità di ospitare il succitato impianto, si appelli al principio di precauzione, e non avvii un procedimento che avrà un effetto domino certamente negativo. Con il suo insistere corre il rischio di dare la paternità a quello che sarà ricordato negli anni a venire come l’ennesimo spreco di denaro pubblico e come il peggiore scempio casertano.