IL REGNO UNIVERSALE DELL’ECCLESIA… IN SAECULA SAECOLORUM

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– di Michele Falcone –

CASAGIOVE (CE) – Sono entrato lunedì sera nella Chiesa madre di Casagiove dedicata a “San Michele Arcangelo” essendo venuto a conoscenza di un incontro sul valore della memoria e dell’impegno civile e, a dir la verità, per un doveroso saluto a qualche amico.
Dopo dieci minuti, però, sono andato via perché in quel ristretto tempo si era palesata alla mia mente l’immagine di quei tetri “casolari” della Santa Inquisizione. Tra voci silenti e lamenti indistinti, d’improvviso è balzata l’immagine di Lui, il potente quanto povero di spirito, l’inquisitore gesuita in rosso Roberto Bellarmino, costellato di porporati e applaudito dalla numerosa gleba pronta ad ascoltare e pronuba ad eseguire verdetti pericolosamente fuorvianti impressi non certo con gli arnesi di tortura, ma con parole d’incanto, spesso vuote e bugiarde.
Non ho scorto negli sguardi del gran numero di presenti la voglia fiammante di essere parte dell’incontro e forza animatrice di un dialogo allargato. All’occhio nudo di chi non è oggetto, ma soggetto, la platea era assorta e in contrazione; figuranti devoti all’ascolto.
Al cospetto dell’ospite d’eccellenza e, oserei dire, di turno grande assente quello stuolo di giornalisti armati di videocamere per fomentare domande, attendere risposte intelligenti e accendere ancora una volta i riflettori sulle vittime innocenti che in questa terra malata hanno pagato duramente con la loro giovane vita.
Sulla strada di ritorno con me stesso recitavo il dantesco “trasumanar significar per verba non si poria/però l’essemplo basti/a cui esperienza grazia serba”.