UOMINI, DIRIGENTI E L’IMPUNITÀ DEI SIRENETTI

0

Carinissimi i guerrieri della sanità col vizietto dell’aggiunta sessuale! Eccoli lì, tronfi, gonfi e pettoruti, reduci dall’ultima sfilata in sartoria, al profumo di Azzaro, che sguazzano liberi e belli come paperi in calore, intemperanti senza sosta e prepotenti quanto basta…Premesso che, se non sono vanesi ed opportunamente inconsapevoli della friabilità del loro spessore umano e professionale, nei palazzi del potere sanitario de noautri, i politici che contano non li prendono neppure in considerazione… ma… una volta registrata la caratura del personaggio, rigorosamente servo con i potenti, tiranno e bastardo con i sottoposti, spia all’occorrenza e sicario su commissione, veloce come fratel coniglietto negli angoli bui…il delegato a cummannà, è considerato praticamente perfetto.  Ma quel che conta e fa dei sirenetti in doppio petto, veri e propri intoccabili a prova di denuncia,, è l’immunità a prescindere, alla cui compiutezza concorrono i vari ingranaggi del sistema…Pertanto, se capita che un dirigente perseguiti un dipendente per ragioni personali o per mandato politico, il dipendente non ha speranze e deve soccombere e laddove si tratti di una dipendente che, oltre ai soprusi nell’ambiente di lavoro, si trovi a subire le avances, più o meno goffe del mandrillo di turno, che proprio “nun ci a fa” e “adda tuccà” …ebbene sappia la tapina, che non troverà uno straccio di testimonianza che la supporti lungo il percorso accidentato dei cercatori d’oro e di giustizia…Accade…ebbene sì che accade ed è accaduto…e nessuno ha pagato…e nessuno paga…Nella verde prateria sanitaria, che circonda e contiene le belle speranze della donna in carriera, a quattro passi dalla linea di demarcazione, che separa l’uomo in quanto tale, da se stesso in quanto bestia, avvengono le rappresentazioni tipiche del sistema, che, messo alle strette, tratta e concilia e chiacchiera e concorda…ma non si contraddice…ed il tentativo orgoglioso di una donna che, mortificata dalle continue angherie di un dirigente provvisorio che prima la demansiona arbitrariamente, poi la corteggia maldestramente, si decide a denunciare l’accaduto…finisce nella gloria dell’accomodamento…Il massimo che può concedere il sistema infatti,  ad una donna offesa ed umiliata, è la “restituzione delle mansioni”,  ma se qualcuno, nel corso dei cortei a “favore di” e “per conto di” e nell’elaborazione del migliore hashtag possibile a difesa del diritto della donna di esserci, osasse sperare che il dirigente imbecille, rattuso ed incompetente venga punito dall’organo superiore che, probabilmente, ha appena “sfrocoliato” la segretaria nella stanza accanto…ebbene gli consigliamo vivamente di sottoporsi ad un TSO…