BAIA DOMITIA, 40 ANNI DI DEGRADO…MA CERRITO RILANCIA

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–           di Paolo Falcombello          –

Tanti auguri Baia Domitia, nel 1980 iniziava la parabola discendente di quella che doveva essere il fiore all’occhiello del litorale, passando da terra agognata dagli imprenditori di tutta Italia a ricettacolo di tutte le disgrazie del sud Italia, un magazzino in cui depositare nel silenzio di tutti le conseguenze del sisma del 1980, un territorio di cui la competenza è spartita tra il comune di Cellole e quello di Sessa Aurunca,  situazione che, invece di agevolarlo con una sinergia che avrebbe dovuto attraverso l’unione delle forze, renderlo un posto splendente, ha fatto si che le due amministrazioni strumentalizzassero il tutto scaricandosi a vicenda le responsabilità del non fatto, guardando sempre l’operato del vicino ed utilizzandolo per nascondere le proprie inefficienze. In tutto questo da sempre si colloca la figura di Gaetano Cerrito, da sempre in prima linea nella lotta per la riqualificazione del territorio, con la sua ‘L’Altra Italia’ e con innumerevoli manifestazioni del corso degli anni ha sempre cercato di dare una scossa all’immobilismo delle istituzioni. La definizione dell’estate 2020 di Baia Domitia si riassume parafrasando una famosa canzone degli anni ’60 ‘stessa spiaggia, stesso mare’, degrado, depuratori fuori uso e tutto ciò che nel corso degli anni ha reso Baia Domitia, non una meta turistica ma un ripiego per coloro che vogliono godersi un pò di mare non lontano da casa, cercando di non guardarsi intorno per evitare che il panorama desolante delle spiagge lasciata all’incuria delle istituzioni, faccia passare del tutto la voglia. Alle problematiche preesistenti quest’anno si uniscono le conseguenze post-covid che hanno regalato un tocco di colore ai cumuli di spazzatura, insieme al verde delle bottiglie ed al bianco dei fazzolettini di carta adesso abbiamo anche l’azzurro delle mascherine chirurgiche, senza calcolare che i lidi approfittando della situazione attuale e dell’attenzione delle istituzioni rivolta in altre direzioni, hanno pensato bene di allargare abusivamente l’area in concessione per gli ombrelloni, aumentando magicamente il numero degli stessi, ma il fatto più simpatico è dato dalla risposta delle autorità: ‘abbiamo le mani legate’, mani legate??? In questa situazione paradossale si colloca l’ottimismo quasi romantico di Gaetano Cerrito, che vede uno spiraglio di luce nelle prossime elezioni regionali, poiché i suoi progetti per il rilancio del territorio sono stati presi utilizzati come modello per la costituzione di un programma per la riqualificazione del territoriocerrito BAIA DOMITIA, 40 ANNI DI DEGRADO…MA CERRITO RILANCIA