OSPEDALE, PAZIENTI TRASFERITI DAL COVID IN PENUMOLOGIA, ALL’UNA DI NOTTE…

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(f.n.) – Ultim’ora. Questa notte, intorno all’una, sei pazienti ricoverati al Covid Center, la struttura modulare costruita nei pressi dell’Aorn, sono stati trasferiti nel reparto di Pneumologia dell’Ospedale. Al momento all’interno del Covid Center, dovrebbero esservi soltanto pazienti intubati. Ieri erano tre, si presume e si spera che anche oggi siano ancora soltanto tre e non siano aumentati. Ci si chiede il motivo per cui si trasferiscano i pazienti di notte, come se fossimo in pieno conflitto bellico e dovessimo evacuare gli ospedali, perché sono in arrivo missili terra-acqua. I pazienti avrebbero potuto essere trasferiti questa mattina, se le ragioni fossero state ovvie e naturali, almeno secondo i dettati della logica. Senza girare troppo per i vicoli, alla ricerca di una spiegazione sofisticata, si presume che le difficoltà dovute alla distanza tra Ospedale e Covid Center si avvertano ed inizino a pesare su un personale giù stressato. All’interno del Covid Center, mancano le apparecchiature e se un paziente ha bisogno di una Tac, deve essere trasportato nella struttura principale, e così per tutto il resto. Dopo l’entusiastico annuncio “apriamo apriamo” per “sedare” De Luca e spegnere il lanciafiamme “aprite aprite”, ci si è resi conto evidentemente che, all’interno del Covid Center, per evitare che il disagio organizzativo diventasse un disastro senza fine e conto, avrebbero dovuto essere ricoverati soltanto pazienti intubati.    Nonostante i mugugni e le belle parole e le ottimistiche assicurazioni del responsabile del SSR Antonio Postiglione, all’orizzonte pare non vi sia alcuna schiarita in ordine alla carenza di personale che è, e rimane il vero problema di risolvere. Quindi si riapre il reparto di Pneumologia dedicato ai pazienti Covid e nel Center modulare resta il personale della Rianimazione. Questo dovrebbe essere lo stato dell’arte al momento. Intanto, per far fronte all’emergenza ma soprattutto per tentare di mettere le pezze a colori a quello che non è stato fatto si procede all’accorpamento dei reparti… Inutile ribadire lo stesso concetto di sempre ed agitare il coltello nella piaga, ma come si fa a non ricordare che il tempo per organizzarsi al meglio c’è stato, ma è mancata la volontà di darsi da fare?,..e così, come a giugno qualche genio della lampada ha pensato di risolvere il problema accorpando i reparti, altre menti, ma ugualmente geniali, adesso stanno architettando la stessa cosa. Si accorpano i reparti per recuperare personale, come se si stesse parlando di un ospedale da campo che si monta di mattina e si smonta di sera e non di un’Aorn! E sullo sfondo ciò che non fa neanche ridere, perché è già patetico, sono i fascinosi richiami alla memoria che dalla Uosd Servizio di prevenzione e protezione, vengono inviati ai dipendenti…si ricorda che dal mese di aprile u.s. sulla piattaforma aziendale è disponibile il corso obbligatorio Covid 19…Dobbiamo dilungarci sui corsi online e sui diplomini che se ne ricavano?, il tutto per mettere le carte posto?, dobbiamo ricordare che chiamare un qualsiasi esperto, per un certo numero di ore che mostrasse il metodo più razionale da adottare per la vestizione e la svestizione e tutto il resto, sarebbe stato molto più serio e credibile?, è soltanto questione di stile, capacità e volontà. Hasta la vista!