DONNE IN CAMMINO A DIFESA DELLA CITTÀ, SPERANZA PUNTA SU ROSI DI COSTANZO

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(f.n.) – Ieri Speranza per Caserta, un secolo fa Alleanza per Caserta Nuovo e nel corso del tempo l’allestimento disperato di una dimensione parallela, in cui alimentare il nostro scontento. L’emergenza è un imperativo che impone di andare oltre il tempo e le sue pause. Il pensiero politico si sdogana in piena autonomia, offrendo spunti reali al rinnovamento e lasciandoci l’illusione del patrocinio dell’operazione, ma soprattutto la sensazione “balsamica” di essere stati coraggiosi nell’attraversare un guado immaginario. Chissà…un popolo di coraggiosi immemori di sé, forse è il popolo eletto, quello che raccoglierà la pesante eredità delle simulazioni politiche…delle scorribande in buona fede lungo l’argine pericoloso ed infido, che divide il bene millantato dal male commesso. Un trolley capiente al cui interno stipare con violenza le cose perdute, mentre si cercava la scusa per non rischiare e una donna per raccogliere il testimone pesante delle parole taciute…una donna per decidere di metterci una pietra su…inspirare profondamente e iniziare il cammino senza definizioni e senza slogan, che non siano le parole quotidiane che sincopano il lavoro disumano, che attende chiunque si affacci al governo di questa Città, del cui destino nulla è scontato e sul cui futuro ognuno di noi potrà scrivere un passo da ricordare. Sergio Tanzarella, Michele Miccoli, Norma Naim, l’assente oggi giustificato, ieri un po’ meno, Francesco Apperti, hanno presentato Rosi Di Costanzo alla città, come quella scelta naturale che un movimento riconosciutosi finalmente tale, ha compiuto in piena consapevolezza di sé, dei suoi limiti trascorsi e delle sue potenzialità, pronte al decollo. “A Caserta mancano persino le donne”, scrisse anni fa, un poeta casertano scomparso, Gerardo Zampella…sottacendo la tristezza sottile di una verità paradossale…le donne non credono alle donne e rischiano di annullarsi continuando a fingere di essere solidali…A Rosi di Costanzo l’onere prestigioso ed impegnativo di richiamarle all’ordine. Hasta la mujer!