– di Renzo Santabarbara –
Abbiamo sentito l’Avv. Alessandro Simone, classe 1987, un giovane professionista che stando al bando del 15/07/2020 fatto dal Sindaco dott. Stefano Lombardi doveva essere l’OIV di Piana di Monte Verna dopo le dimissioni del dott. Elia.
Con un colpo ad effetto e per nulla giustificato il Sindaco riapre i termini del bando scaduto e alla fine senza una comparazione tra i curricula affida l’incarico all’OIV che si era già dimesso.
Ricordiamo che Elia aveva un incarico per 5 anni con compenso di 1000 euro annui e dopo la vicenda delle dimissioni gli è stato dato un incarico a più del doppio e cioè 2500 annui.
Tra le irregolarità della vicenda in questo pezzo trattiamo la prima e riguarda l’ingiustificata riapertura dei termini del bando.
Ricordiamo che poi nessuna comparazione tra i partecipanti è stata fatta dopo il secondo bando e infatti basta andare su Google per confrontare i curricula dei candidati. Ma su questo ci ritorniamo volutamente dopo.
L’Avv. Simone aveva diritto alla nomina perché unico partecipante al bando e perché aveva tutti i requisiti, come afferma lo stesso Lombardi, nel decreto di nomina di Elia.
Abbiamo così sentito l’Avv. Simone che si riserva di impugnare il decreto di nomina dinanzi all’autorità giudiziaria.
L’Avv. Simone commenta amareggiato “Questa è una delle tante spiacevoli situazioni che noi giovani professionisti, specie nel sud Italia, siamo costretti a subire in un periodo già di per sé particolare. L’amministrazione comunale, senza motivo alcuno ha infatti provveduto a riaprire un bando già chiuso e per cui vi era una sola candidatura idonea (la mia).”
Da professionista l’Avv. Simone è in grado di smontare le giustificazioni del dott. Lombardi “Appare priva di argomentazioni valide la nota con cui il Sindaco cerca di giustificare le sue scelte. Ribadisco anche in questa sede di essere in possesso di tutti i requisiti per il bando così come specificato dal Sindaco nel decreto di nomina da lui siglato. Mi riservo di impugnare detto decreto nelle sedi opportune.”
Continua l’Avv. Simone “il candidato doveva essere in possesso di specializzazione post-universitaria per le lauree in discipline diverse da Giurisprudenza ed io ho conseguito una Laurea Magistrale in Giurisprudenza così come riportato nel cv allegato alla domanda di partecipazione. Relativamente al possesso di esperienza ho provveduto ad inserire nella relazione di accompagnamento al cv di aver superato l’esame di “Diritto degli Enti Locali con votazione 30/30.”
L’Avv. precisa anche sulla “specializzazione in diritto Penale – da lui inserita nel cv – che consiste nell’aver superato il corso per difensore d’ufficio che permette l’iscrizione nell’apposito elenco e che rappresenta quindi un surplus che nulla aggiunge o toglie ai requisiti già presenti“.
Ma al limite del paradosso e ciò lascia davvero senza parole è l’affermazione del dott. Lombardi nella nota con cui chiarisce la sua posizione afferma che ” per altro che la domanda pervenuta il 22.07.2020 fosse valida e corredata di tutti i documenti necessari è una considerazione che compete al sottoscritto“. Cioè dice che è lui a valutare la presenza dei requisiti, peccato che come precisa l’Avv. Simone “è il Sindaco stesso ad affermare che il (mio) curriculum era idoneo nel decreto di nomina. Nello stesso si legge che i candidati sono “tutti in possesso dei titoli e requisiti di accesso indicati nel sopra citato avviso pubblico“. Come al solito le risposte sono sempre contraddittorie.
Ultimo appunto sulla vicinanza territoriale perché ricordiamo che anche questo era un parametro implicito, l’Avv. Simone afferma che Formicola è ovviamente più vicina come località rispetto a quelle in cui esercitano i colleghi che hanno partecipato al bando (rispettivamente Sparanise e Casoria).
Noi di Rinascita Pianese esprimiamo solidarietà al giovane professionista e gli diciamo di non demordere e di combattere sempre per i propri diritti e per quanto ha studiato ossia legge e sacrificato parte della sua vita.
Noi di Rinascita Pianese siamo stati vittima qualche anno fa di una vicenda simile inerente il censimento e siamo andati fino in fondo anche in procura come è giusto fare in questi casi.
Un plauso alla minoranza che sta seguendo la vicenda. Per Rinascita Pianese in questa vicenda dovrebbero intervenire anche i consiglieri di maggioranza per cercare di ripristinare trasparenza e regolarità altrimenti dobbiamo pensare che anche in questo caso erano d’accordo con la scelta operata dal primo cittadino.