MARINO E MAGLIOCCA INQUALIFICABILI, ASSENZA DELLE ISTITUZIONI ALLE ESEQUIE DEL MAESTRO ELVIO ACCARDO

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        –         di Francesca Nardi         –                  Magliocca Marino accardo MARINO E MAGLIOCCA INQUALIFICABILI, ASSENZA DELLE ISTITUZIONI ALLE ESEQUIE DEL MAESTRO ELVIO ACCARDOIl sindaco di Caserta, Carlo Marino ed il presidente della Provincia, Giorgio Magliocca, entrambi impegnati nella consultazione delle Sacre Scritture, come è costume dei dotti a prescindere, intenti ed assorti… il primo per rifarsi al meglio e con nuovi prodotti, ultima generazione,  il look, in vista delle prossime elezioni e il secondo per trovare una maniera, new age, di annunciare al popolo, per la duecentesima volta, i soliti rappezzi stradali, non si sono accorti che il Maestro Elvio Accardo se n’è andato…Assale il dubbio feroce, che nessuno dei due l’abbia conosciuto, la qual cosa sarebbe, pur nello squallore della più squalificata delle ipotesi, l’unica giustificazione alla loro imperdonabile assenza o di eventuali loro delegati, l’altra sera nella Chiesa del Buon Pastore, quando gli amici hanno salutato il grande artista per l’ultima volta. Nell’ipotesi assurda che non avessero mai sentito parlare di Elvio Accardo, ci si chiede se, incontrando quotidianamente nelle loro rispettive realtà istituzionali, opere dell’illustre maestro, come il bassorilievo in bronzo nella sala consiliare della Provincia o l’opera e lo stemma nella Casa Comunale, non sia mai punta vaghezza alle loro eccellenze, di chiedersi chi ne fosse l’autore…Nell’ambito delle succitate ipotesi, non riusciremmo a classificare la più vergognosa…se l’ignoranza dell’esistenza di un grande artista le cui opere, sono presenti ovunque lo sguardo e il cuore abbiamo il desiderio di spaziare o la volgare indifferenza…o l’assenza totale di un minimo di quella doverosa, sia pure apparente sensibilità, che avrebbe dovuto addirittura “obbligare”, i due rappresentanti delle istituzioni, a presenziare alla cerimonia funebre o a delegare ufficialmente qualcuno. È assai probabile, viste le scelte peregrine del Magliocca, che quest’ultimo, non si sia mai accorto che anche allo Stadio del Nuoto, struttura di cui sta favorendo la distruzione, vi è un’opera in bronzo del maestro Accardo…inutile sperare ovviamente, che se ne sia accorto il suo delfino Peppe Guida…insomma ahinoi…questo è il livello… Ogni giustificazione delle assenze, che dovesse essere relativa agli assembramenti cadrebbe inoltre, dinanzi all’assenza di un biglietto o addirittura nel ricordo di altri ben più corposi assembramenti, che non possono essere giustificati, se non da una logica di comodo e dall’incapacità di ostacolarli. Un sindaco attento e consapevole, ma soprattutto sensibile avrebbe favorito il ricordo e la commemorazione in onore del maestro Elvio Accardo e chissà…forse gli studenti della Scuola Elementare Lorenzini, l’altra mattina, nel corso della dad, avrebbero potuto ascoltare la storia di quel Pinocchio, che aspetta il loro ritorno in presenza, per accoglierli come ha fatto per anni, ogni giorno, fin da quel primo giorno di quel tempo in cui, qualcuno lo aveva creato, affinché iniziasse ad attenderli… Qualcuno avrebbe potuto raccontare agli studenti della Lorenzini, che l’artista che ha dato forma e lucentezza a quel Pinocchio di bronzo, affidandoli un messaggio antico e prezioso, se n’era andato verso l’infinito…ma questa città ed i suoi governanti sono sempre inesorabilmente quelli del “se solo avessero voluto, avrebbero potuto”… Ma che città è quella che sprofonda, immemore di sé, nelle pieghe dell’apatia…che osserva distratta il passaggio solenne dell’irreversibile… che dimentica se stessa in sintonia con il nulla?, che perde il senso del contegno assieme al conto dei like che semina in allegra, ma tremenda contraddizione, con l’inno alla coerenza che ha intonato l’attimo precedente…Che città è quella che cammina ai bordi delle memorie e non si chiede perché il loro riflesso, sia così luminoso?, che città è quella che intravede con la coda dell’occhio lo splendore di un’opera d’arte e non si chiede chi sia stato l’autore…che città è quella che non s’avvede dell’eredità preziosa, che qualcuno le ha lasciato, che macina ingratitudine e strafottenza e sembra ignorare che soltanto grazie ad altri, riesce ad essere qualcosa di diverso e duraturo, di un segno incolore tracciato per errore, nella carta geografica del mondo…Ma che città è quella che va in depressione per l’astinenza da movida e va in analisi, se i quesiti superano il numero due… Ma che città è quella che crede di fare cultura e mostrare rispetto, criticando le decorazioni kitch della statua di Vanvitelli e non s’accorge che sono identiche a quelle del resto della città stessa, che punta il dito contro l’affronto e per i 350 giorni precedenti se n’è infischiata se sulla statua hanno defecato in centinaia e sputato in diecimila o vomitato in 400. Questa città e il suo sindaco passano indifferenti ai bordi di una storia che li comprende ma di cui non riescono a cogliere la scintilla, la meraviglia, i sospiri…Hasta la resignaciòn…

2 Commenti

  1. ma cosa volete che interessi a questa gentaglia, posso mai amare la musica, l’ arte, la cultura?

  2. “Un fedele della Verità non dovrebbe far nulla per rispetto delle convinzioni. Deve essere sempre pronto a correggersi e ogni qualvolta scopra di essere nel torto deve confessarlo, costi quel che costi, ed espiare”.
    Gandhi

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