STRADE SPORCHE E CAMPAGNE INVASE DAI RIFIUTI: DAL COMUNE E DALL’ENTE D’AMBITO SI ATTENDONO SOLUZIONI

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Le associazioni sammaritane “Futuro 2030”, “Passione civica”, “Svoltiamo”, “NO STIR”, “Fermiamo il degrado ambientale”, “Movimento Civico Sammaritano”, e l’associazione politica “S.U.D. per l’Italia”, sottolineano ancora una volta la scarsa efficienza del sistema di raccolta rifiuti nella città di S. Maria C.V.. Quale benefici ha portato alla comunità cittadina avere il sindaco Mirra impegnato come Presidente dell’Ente d’Ambito? Purtroppo nessun tangibile risvolto positivo. Esiste, infatti, un grave problema rifiuti in città che gli amministratori comunali sembrano non vedere: strade sporche, discariche di rifiuti nelle periferie e nelle campagne (ultima segnalazione in Via Firenze proprio nei pressi dell’area gioco), il tasso di raccolta differenziata diminuito del 6%, un’elevatissima TARI, problematiche che non si risolvono da sole o con qualche telecamera messa dopo anni di sollecitazioni e manifestazioni. Va cambiato il modello di gestione del rifiuto urbano nel contesto di politiche volte a trasformarlo in una risorsa per la comunità, come avviene in molti comuni virtuosi. In questi anni il sindaco Mirra, presidente dell’Ente d’Ambito, avrebbe avuto il potere di agire sul proprio comune e sui comuni casertani per implementare il tasso di raccolta differenziata, riducendo anche il quantitativo di materiale trattato nell’impianto STIR della città. Invece, anche nella città del presidente dell’Ente Ambito, come riferiscono i dati dell’ISPRA, la quantità di rifiuto pro capite è aumentata notevolmente e quindi è aumentata la quantità di indifferenziato da trattare nell’impianto Stir e da incenerire. In questo già gravissimo contesto di ritardi si sta consumando un altro irragionevole attacco ai diritti di partecipazione dei cittadini. Agli atti dell’Ente d’Ambito (EdA) vi è infatti l’adozione già dal mese di ottobre di un nuovo piano del quale nessun residente né p.iva o esercente ha potuto sapere alcunché. Un piano standard uguale per tutti i comuni casertani, i cui passaggi obbligatori di confronto sono stati completamente disattesi sia in fase di stesura che di adozione. Anche questa volta i diritti di partecipazione e cittadinanza sono stati sconfitti.