AMMINISTRATIVE 2021, SCHIERAMENTI ANCORA INCERTI… CRISI DI GOVERNO IN VISTA?

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CARLO MARINO SI GIOCA LA CARTA PER LE POLITICHE E CENTRODESTRA ALLE PRESE CON IL LODO DEL GAUDIO

         –            di Federico Grimaldi            –                                  

CASERTA – Vi siete domandati perché la campagna elettorale per le prossime comunali non è entrata ancora nel vivo? È tangibile l’imbarazzo dei responsabili di partito dell’intero arco costituzionale nel non voler dichiarare apertamente chi sia il candidato della propria coalizione. Che sia una strategia? Assolutamente no, anzi per mascherare l’imbarazzo molti si nascondono dietro questa infantile scusa. La verità è che i vertici di partito se ne fregano altamente delle sorti della città, piuttosto sono lì a fare conti e valutazioni sulle opportunità che si potrebbero palesare con l’eventuale e sempre più verosimile caduta anticipata dell’attuale Governo. Un posizionamento ottimale nel roster per le prossime elezioni potrebbe cambiare la vita a qualcuno. Non bestemmiamo affatto se affermiamo che c’è chi a questo appuntamento ci lavora da anni, anzi qualcuno anche da una vita, e questa potrebbe essere l’occasione per poter far collimare le esigenze di tutti gli interessati e garantire così il successo dell’operazione. Tutto sta nell’occupare gli spazi giusti e a tenere a bada i competitors. Proviamo ad immaginare qualche possibile scenario, così solo per divertirci. Cominciamo dal Partito Democratico, che notoriamente conta un numero cospicuo di personaggi che ambiscono ad occupare uno degli scranni romani. Premesso che gli attuali spazi sono occupati dal figliolo del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, all’anagrafe Piero, 40 anni professione avvocato, che alle passate elezioni politiche, quelle del 2018, è stato candidato alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale di Salerno dove arrivò terzo, viene, però, comunque eletto deputato grazie alla candidatura paracadute nelle liste proporzionali del Partito Democratico nella circoscrizione Campania 2. Mentre al Senato, invece, il PD casertano esprime Valeria Fedeli, di origini bergamasche, già ministra all’istruzione … insomma tutti originari di Terra di lavoro. Questo giro, tuttavia, per ovvi motivi di tenuta e di equilibri, il PD casertano dovrà per forza di cose organizzarsi per garantire la migliore visibilità politica ai tanti delusi eccellenti, una sorta di ristoro. Ma ciò non toglie che chi già ricopre un ruolo autorevole non decida di fare il salto di qualità, per poi generosamente far scorrere, eventualmente, la graduatoria per fare così spazio agli esclusi. È il caso di Gennaro Oliviero, consigliere decano, che potrebbe valutare una sua probabile candidatura alle politiche, che nel caso poi si consolidasse in una sua elezione, consentirebbe di fatto il subentro in seno al consiglio regionale di Stefano Graziano. In corsa per una poltrona romana ci sarebbe anche l’attuale sindaco di Caserta Carlo Marino, che è in chiara difficoltà nell’aggregare l’intero centrosinistra su di una sua riconferma, e potrebbe perciò chiedere una sua candidatura blindata come ristoro … insomma il sempre valido promoveatur ut amoveatur, in fondo trasferirsi nella Città Eterna è stato sempre il sogno segreto del primo cittadino del capoluogo … che voglia emulare quel Jep Gambardella de La grande bellezza? Per le quote rosa ci sono poi Camilla Sgambato e Lucia Esposito, che sicuramente sgomiteranno per vedersi riconosciute un posto in pole position. In casa 5 Stelle, invece, non tira una buona aria. I tempi belli di una volta sembrano lontani, con la le percentuali nei sondaggi in caduta libera le scelte dovranno essere più oculate. Ormai non basterà più saper cucinare bene le crostate o interessarsi delle scie chimiche, con la rarefazione dei posti a disposizione da destinare a degli illustri sconosciuti della politica, la scelta dovrà cadere su chi ha già un po’ di esperienza. Riconferma? Sì, ma non per tutti … non ci sono i posti e qualcuno rimarrà a casa (del resto hanno così voluto il taglio dei parlamentari che non possono nemmeno lamentarsi). Italia Viva, quella locale, scimmiotta le gesta iperboliche del leader Matteo Renzi ponendosi come alternativa al governo cittadino del sindaco Marino, con il quale però fino a ieri è andata a braccetto. Oggi, però, ci si aspetta una presa di posizione chiara e determinata dei Renziani di Caserta, altrimenti corrono il rischio di essere trascinati in un vortice che li porterà ad essere considerati poco affidabili. Difficile è la candidatura di Nicola Caputo che è troppo vicino a De Luca per tradirlo, e poi un assessore regionale vale politicamente quasi quanto un ministro, mentre dalla lista delle regionali c’è da attingere, ma l’atteggiamento dei consiglieri del capoluogo non può continuare ad essere ondivago. Sulla Lega il discorso è diverso, facendo finta di non tenere conto di chi per la Lega rappresenta Caserta al Governo, esiste il dilemma Zinzi sì o Zinzi no. L’attuale consigliere regionale si è letteralmente caricato sulle spalle il partito di Salvini, diventandone riferimento. Una sua candidatura è da ritenersi quasi indispensabile, così come quella di Valentino Grant. I due esponenti della Lega dovrebbero così” sacrificarsi” per strutturare il partito sul territorio, chiamiamola candidatura di servizio. Su Fratelli d’Italia, invece, c’è una piccola folla. Ci riproverà ancora una volta Giovanna Petrenga, già eletta senatrice in Trinachia. Ma anche Gimmi Cangiano sembra essere della partita, avendo avuto piene rassicurazioni dalla sua leader, così come Marco Cerreto che dopo l’investitura romana anela un premio almeno per la coerenza. Non c’è posto per Alfonso Piscitelli, che essendo una new entry si godrà il suo ruolo di consigliere regionale meritatamente conquistato. Arriviamo a Forza Italia, in pole position c’è Massimo Grimaldi, che essendo stato eletto per la quarta volta al consiglio regionale si aspetta il salto di categoria, il senatore Carlo Sarro, invece, è sicuro di una sua ulteriore riconferma, mentre il presidente della provincia Giorgio Magliocca tenterà di infilarsi tra le fila sperando nel colpaccio. Quote rosa? A parte Amelia Forte che nel caso in cui Grimaldi fosse eletto si ritroverebbe a subentrare allo stesso, si sarebbe potuta giocare una chance Adele Vairo, qualora non avesse ceduto alle lusinghe di Carlo Marino per un assessorato a tempo determinato. Il centrodestra ha però difficoltà ad esprimere un candidato a sindaco, quello in pectore dovrebbe essere Pio Del Gaudio, ma ha la necessità di ricevere l’investitura da almeno un partito politico, quella di Forza Italia sarebbe la più naturale, ma rafforzerebbe di fatto il partito di Silvio Berlusconi. Del Gaudio va forte delle tre liste civiche a suo sostegno e di un sincero sentiment positivo che viene dalla città. Le tre liste, che sommate alle liste del centrodestra, consentirebbero a del Gaudio di mettere una seria ipoteca sulla poltrona di palazzo Castropignano, anche considerate le spaccature evidenti e difficilmente sanabili che esistono nella coalizione di centrosinistra, che se anche arrivasse al ballottaggio avrebbe poche possibilità di vittoria. Il pallino adesso è in mano alla Petrenga, a Zinzi ed a Grimaldi, sono loro che possono decidere se vogliono realmente correre per vincere alle prossime amministrative o voler di nuovo recitare il ruolo di sparring partner come cinque anni fa. Questo è uno scenario probabile oppure poco probabile, anzi sicuramente stiamo facendo fantapolitica, ma tante fesserie siamo sicuri di non averle scritte e se fosse vera almeno la quarta parte di ciò che abbiamo raccontato, risulta chiaro perché oggi non si sono delineati gli schieramenti per le prossime comunali. È chiaro … o no?