IL DIRETTORE DI APPIA POLIS RISPONDE ALLA DS DELLA SCUOLA “DE FILIPPO” DI SAN NICOLA LA STRADA

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Alla cortese attenzione della dottoressa Raffaela D’Isando

Gentile signora,

nella redazione di Appia Polis non esiste alcun “Anonimo di turno”, né riteniamo che qualcuno di noi, sia stato così scortese da farle trovare sotto al tergicristallo, un messaggio senza firma, che, in quel caso, lei avrebbe potuto attribuire con giusta ragione, all’Anonimo di turno. Il breve articolo cui lei fa riferimento, è stato scritto da un nostro collaboratore e come altri articoli del genere, non necessitava di una firma, essendone stata comunque approvata la pubblicazione da me, direttore responsabile, del cui contenuto mi assumo ogni responsabilità. Nell’articolo cui lei fa riferimento, si leggeva che due classi della scuola da lei diretta, erano in quarantena e che, nonostante la facilità del contagio da Covid 19, la scuola risultava ancora aperta. Si aggiungeva inoltre che sia lei che il sindaco di San Nicola la Strada, eravate stati esortati da un gruppo di mamme a riaprire la scuola. Lei crede che qualcuno debba sentirsi insultato da quanto sopra riportato?. lei ritiene che io non avessi il diritto di approvare un tale articolo?, lei ritiene che quanto riportato nell’articolo non corrisponda alla verità?, in tal caso dovrebbe dirlo con chiarezza e dimostrare che è stata pubblicata una cosa non vera e che le classi non erano in quarantena; ma noto che lei preferisce l’arringa alla sintesi e quindi ritiene di avere il diritto di scrivere una lettera aperta, che io “cortesemente” ho pubblicato, elencando virtù e meriti che nessuno le ha contestato ed il cui contenuto peraltro conferma ciò che abbiamo pubblicato, non è vero?, quindi lei ritiene che io non abbia il diritto di pubblicare notizie peraltro verificate e che lei abbia invece il diritto di contestare il mio lavoro e quello della mia redazione? L’elenco delle “belle cose fatte” di cui lei ci ha reso partecipi con tanta foga oratoria e sussiego, non è altro che l’applicazione del protocollo ministeriale che lei, al pari delle sue colleghe, è obbligata ad osservare. Per quanti sforzi io faccia, gentile signora, non riesco proprio a comprendere il motivo per il quale lei si sia adombrata, visto che la sua “lettera aperta” non conferma e non smentisce, ma sorvola sull’argomento “due classi in quarantena” ed inoltre conferma di aver ricevuto pressioni dai genitori che avevano scatenato il putiferio per la chiusura della scuola e ne pretendevano la riapertura. Superfluo a mio parere il suo “io mi firmo” sottolineato, perché vede, gentile signora, qualsiasi articolo venga pubblicato su Appia Polis senza firma, automaticamente può essere attribuito al direttore responsabile che lo ha autorizzato. Non riteniamo a questo punto di avere alcun bisogno di delucidazioni, ma qualora ne avessimo avvertito la necessità, avremmo certamente chiesto un appuntamento, senza alcun bisogno che lei sentisse l’esigenza di ribadire con un’altra sottolineatura, quali fossero le regole del bon ton.

Francesca Nardi