PER RICORDARE MICHELE FALCONE

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  –    di Francesca Nardi   –                                                 

prof falcone 1140x620 1 PER RICORDARE MICHELE FALCONEI tuoi pensieri sono ancora lì, nell’angolo più luminoso di questa nostra vita, pause consolatorie liberate dal buio, piccoli spazi intonsi, rubati alla stagione più buia che ha spezzato le nostre certezze…Arrivederci Michele, chi avrebbe potuto accorciare le distanze, tra la più infida delle malattie e la nostra amicizia, ha perfidamente taciuto ed il livore che alimenta i miseri dentro, ha sommerso la pietas, ignorando steccati e confini. A ciascuno il suo tempo e la memoria di sé che si adultera, con il favore del buio. Con te, amico mio, l’oscurità che grava sulle cose del mondo, aveva perduto le sue battaglie, lasciando al resto degli altri e di niente, l’odore pungente della sconfitta; con te se ne va il tempo migliore, quello che accompagnava le fughe dell’immaginazione e creava mistiche cattedrali a sacra tutela delle Idee. Se ne vanno così, gli uomini giusti, i maestri del silenzio scrosciante, gli ultimi cavalieri in rotta per l’Infinito, alla ricerca di un regno impossibile e mentre l’eco del galoppo sfrenato dei purosangue, attraversa il ricordo de “I sentieri del risveglio”, la tua lotta per la verità continuerà in eterno, perché eterna è la giustizia, imperitura l’onestà ed immortale la nobiltà d’animo, che ha guidato i tuoi passi sulla Terra di Mezzo. Ricordo che in un giorno di gloria, facesti tuo il pensiero di Kant: “Due cose mi colmano l’anima di sempre nuova e crescente ammirazione, ogni qualvolta il mio pensiero vi si rivolge: il cielo stellato che è sopra di me, la legge morale che è in me”. Oggi è silenzio e la voce gentile, di chi ha accompagnato i tuoi ultimi istanti, prima della Luce, giunge velata dalla tristezza che si rinnova, ogni volta questo male ingiusto,  feroce come un agguato mortale, falcia la vita, gli affetti, la speranza…Da quel contenitore spoglio di colori, in cui la lotta si alterna alla speranza e talvolta cede disperata alla sconfitta, trasuda quasi a fatica il respiro, quasi un soffio leggero di vento mescolato alle parole: “Abbiamo fatto tutto il possibile e forse anche l’impossibile…ma non abbiamo potuto trattenerlo qui…questo virus è presente, cattivo, perfido…non perdona…Il professore Falcone se n’è andato come altri prima di lui, lasciandoci sconfitti ed ogni volta…la nostra tristezza è identica alla prima volta che abbiamo visto la vita andar via e non abbiamo potuto trattenerla”… La voce gentile attraversa le pareti fredde e nude del modulare Covid, quella scatola strana, sorda e muta in cui il silenzio imposto, sembra palpitare sincopato dal fruscio del cuore di chi si adopera, affinché chi soffre possa riconquistare il domani. Alla loro umanità grazie. A te Michele arrivederci, nessuno di noi ti dimenticherà.

2 Commenti

  1. Bellissimo ricordo di Michele, lo merita e ne sarà contento. L’affettuoso ricordo dopo la morte lo ripagherà del dolore vissuto

  2. Grazie, dottoressa Nardi, per questo ricordo così bello e pieno di nostalgia del professor Falcone.

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