VACCINAZIONE…OVVEROSSIA: LÀ DOVE C’ERANO I REGI LAGNI…

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   –   di Ciro Esposito   –                                                                    racconto caserta ciro esposito scaled VACCINAZIONE...OVVEROSSIA: LÀ DOVE CERANO I REGI LAGNI…Gli appunti di oggi devono giocoforza narrare l’odissea da me vissuta per sottopormi alla profilassi vaccinale che, considerato il sito, ha portato alla mia mente uno dei ricordi belli vissuti nella mia gioventù. Inizio col dire che mancavo dalla laboriosa città di Marcianise da circa 50 anni, da quando col carretto di mio nonno …perché il mio nonno materno…“Rummìneco ‘o mierèco” che era il carrettiere per antonomasia…( è opportuno ricordare , per capirci, che al tempo dei tempi, ogni famiglia in quel di S. Benedetto di Caserta era contraddistinta da un soprannome e i miei nonni erano i merecùcci)…portavamo ai Regi Lagni, che insistevano in Marcianise, la canapa che coltivavamo nei campi di nostra proprietà, perché potesse macerarsi e poi essere “maciuliàta” da robuste maciuliatrìci con l’apposito attrezzo…’a macènnula…(l’attrezzo di lavoro che la maciuliatrìce doveva portare seco lei consisteva in un “enorme strumento di legno” composto di due parti…una statica e l’altra mobile che venivano sbattute, una contro l’altra, con la forza delle braccia e trasformavano le piante, modificate dalla macerazione, in canapa da filare e “cannavùccioli” da bruciare nei forni per la panificazione) … buona parte di queste brave ma muscolose figliole era originaria di San Nicola la Strada, S. Marco Evangelista e della zona a sud di Caserta.

Per la zona dei Regi Lagni, al tempo della macerazione della canapa , non ci si poteva passare tale era il fetore del prodotto macerato e di quello che, raggiunta la maturazione, era esposto al sole per la essiccazione … i miasmi si sentivano fino alle porte di Napoli; ovviamente, insetti e parassiti di vario genere abbondavano ma vi era anche una enorme proliferazione di rane di cui i ristoratori della zona facevano incetta e servivano ai clienti … fritte erano una leccornia ed il signor Ciro Esposito che racconta, quando lavorava presso la sede della Giunta Regionale della Campania , in Napoli, al ritorno dal lavoro si fermava nell’osteria di “zì caterenèlla” a Capodrise ove acquistava o’ cuòppo e ranògne fritte…le portava a casa innaffiandole col bianco di Zagarolo…pochi soldi ma…m’arricreàvo. Oggi esistono surgelate e vengono da lontano…ma volete mettere il prodotto … fresco pescato, cotto e mangiato? Mi mancano. Sono distratto da fatti e usanze che i giovani è giusto che sappiano ma non devo dimenticare di parlare della mia Odissea vaccinale. Vi parlai della prenotazione che feci attraverso la Farmacia di Carola ma dopo 10 giorni di inutile attesa fui costretto a rivolgermi ai canali trasversali per conoscere lo stato della pratica ….sono pur sempre un appartenente alle categorie a rischio…non tanto perché fragile ma perché ormai fradicio …delle patologie esistenti non me ne manca nessuna e per di più sono un vecchio di circa novanta anni….mio fratello più giovane di me di 9 anni era stato già vaccinato…il canale trasversale riuscì a sapere che le ricerche risultavano vane; che probabilmente la piattaforma su cui ero stato prenotato era affondata al largo dell’Adriatico, poi, finalmente fu ripescata e ci fu una imprecazione, un grido di sconcerto ma anche di soddisfazione “…cazzo, ce lo siamo scordato …fatelo venire domani mattina alle nove!”

Domenica 21 mi sono presentato alle 8,30 al sito delle vasche che mi ha portato ai ricordi della mia infanzia; ho atteso per circa un’ora sulla pubblica via tra il caos indescrivibile… un casino veramente ben organizzato ove una enorme quantità di persone …attendeva il proprio turno alla ricerca della gioventù perduta, il vociare mi ha ricordato il mercato del pesce di Porta Nolana nei giorni di Natale …alle 9.45 sono entrato nella parte antistate alle sale di ricezione ove ho atteso per un’altra mezz’ora, quindi mi hanno fatto entrare nel sito della fila…mi sono seduto ma la sedia che era scassata ha ceduto sotto il mio peso e sono finito per le terre. La faticosa “messa in piedi” è stata possibile con l’aiuto di un addetto ai lavori che dispensava moduli da compilare e che dicevano cose ovvie …i moduli di iscrizione sulla piattaforma, di cui i morituri erano forniti, non erano più validi. Finalmente la chiamata del numero 33, il mio fatidico numero. Una bravissima ragazza mi ha compilato il modulo dell’anamnesi, mi ha inoculato con gentilezza e precisione il vaccino e mi ha fatto attendere per oltre un quarto di ora per vederne il risultato. Ho ripreso la strada del ritorno a casa percorrendo i 25 Kilometri che separano Casertavecchia da Marcianise e sono in attesa della seconda inoculazione che dovrebbe avvenire tra altri 50 Kilometri, il giorno 14. Marzo. 2021. Mi sono chiesto se ad un invalido al 100/100, di 89 anni e abbastanza fragile possa essere consentita tale odissea vaccinale … fosse stata l’altra, con l’altra lettera del nostro alfabeto, ai miei tempi, l’avrei vissuta con soddisfazione massima et cum sommo gaudio … a risentirci alla prossima.