LA CITTÀ, CATTIVA FEDE & PRINCIPIANTI…

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   –   di Francesca Nardi   –                                                            

La Città si scuote di dosso le briciole, miracolosamente cadute dalla tavola di Dio e che per anni l’hanno satollata…Le nuove frontiere della linea, in vista della stagione che verrà, impongono di fare giustizia sommaria del grasso in eccesso e di quel che resta del buon gusto e se…scrollando scrollando… tiriamo via anche un po’ di memoria …pazienza…anzi, a pensarci bene, è proprio la memoria che infastidisce… quel ronzio intermittente ed impiccione che ti avverte se stai andando fuori dal seminato…e fuori dal seminato questa Città, scantonando miseramente, ci è finita la prima volta che ha rinnegato se stessa, inventandosi o subendo ruoli e funzioni d’accatto…quando ha iniziato a pascolare senza controllo, giocando a fare l’avanguardista, senza averne la tendenza…Ma…pur essendo scivolata fuori da sé stessa….”scostumata” questa Città non lo era mai stata…superficiale forse…ma villana, volgare e addirittura accidiosa, ebbene no,  non l’avevamo mai registrata…ingrata talvolta, forse…ma livorosa, blasfema e nevrotica, mai…Oggi all’improvviso, navigando a vista in pieno oscurantismo della ragione, qualcuno decide di santificare una giornata dedicata alla pace, lanciando un mefitico sasso nello stagno esplosivo della tensione collettiva, aizzando casualmente, incidentalmente ma artatamente, con sottile ed apparente candore, coloro che sulla loro pelle, stanno vivendo e subendo in maniera devastante, i contraccolpi di questo tremendo lockdown, in termini di sopravvivenza, a causa del blocco prolungato delle loro attività. Le alternative impossibili a realizzarsi, dei casertani, nella Domenica delle Palme dell’Anno di grazia 2021, sembrano essersi “autoconvocate” in paranza virtuale, per decidere chi dovesse essere colpevolizzato per offrire un senso compiuto alla noia degli uni e alla rabbia impotente degli altri. La belva politica sbava e brontola e come da tradizione nelle fiere di paese, basta una scintilla, una parola a caso, un breve post ibrido che ad una attenta riflessione del dopo, senza giri di parole risulta semplicemente “idiota”, per offrire ai rancori, alle frustrazioni, alle privazioni autentiche, alla buona ed alla cattiva fede e perché no, ai doppiogiochisti del consenso cittadino,  il via don Antonello LA CITTÀ, CATTIVA FEDE & PRINCIPIANTI…all’insulto libero…alla bestemmia…a quel vergognoso attacco che, in nome di un assembramento che riesumiamo e sventoliamo come un vessillo ogni qualvolta ci torna comodo, è stato sferrato a don Antonello Giannotti e alla sua Chiesa. NO. Questa Città non meritava di apparire così irriconoscibile a chi le vuole bene, nonostante tutto…così irriconoscente nei confronti di chi sovente si sostituisce discretamente alla sua millantata carità.  Simulare un’eroica campagna a favore della collettività, che recandosi ad ascoltare la SS Messa domenica mattina ha corso il rischio del contagio, quando l’obiettivo era quello di colpire don Antonello per la sua presunta vicinanza al sindaco Marino, è da principianti…Noi osservatori ci aspettiamo qualcosa di meglio per il prossimo futuro. E dispiace soprattutto perché la cattiva fede di alcuni, ha provocato la reazione di chi è davvero vessato dal disagio provocato da questa stagione perversa, che non saranno i candidati sindaci dei vari schieramenti o il sindaco in carica, a rendere meno greve…Forse la possibilità di pregare ed avvertire la presenza degli altri che sperano e pregano assieme a noi, quel nostro sentirci ancora insieme, solidali, simili, nonostante tutto, avvicinati da una preghiera avrebbe potuto, forse, chissà… sciogliere quel grumo di tossico aggregato dall’ignoranza volontaria ed ostinata del bene,  che ci impedisce, ahinoi, di tornare ad essere umani.  

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