LE DONNE DEL BEL PAESE. LA MEMORIA INFAME E LA TENDENZA ALL’OBLIO

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   –   di Francesca Nardi   –       

gourmier marocchin LE DONNE DEL BEL PAESE. LA MEMORIA INFAME E LA TENDENZA ALL’OBLIO
Gourmier

In questo Paese abbiamo giornate di tutti i tipi…e soprattutto siamo specializzati in coreografiche sceneggiate a difesa della Donna, nonché a demolire favole innocenti che lasciano intravedere una presunta violenza nei confronti della donna… …però uno straccio di Giornata dedicata alle vittime delle “marocchinate”, quell’orrendo stupro di massa di cui sono state vittime moltissime donne e non solo, tra il 1943 ed il 1944, non è mai venuto in mente a nessuno di proporlo né tanto meno sbattere il pugno sui banchi del Parlamento per pretenderlo.  Da quel tempo che gorgoglia nella memoria, come uno stagno di sangue e miseria, smosso appena dai rigurgiti inevitabili della storia, sono trascorsi 78 anni…dalla vigilia calda di una estate maledetta, che si rammenta a fatica, spezzando rami e sospiri lungo la salita spietata della più infame, tra le verità taciute, sono trascorsi 78 anni…del rantolo notturno di una adolescente violata, lasciato a dimora nelle stalle dalle quali fuggirono impauriti vitelli e cavalli, resta nella nostra memoria, lo straccio insanguinato che si attorciglia, si ferma e smuore, nella brevità di un bel film che impedisce alla commozione di diventare ricerca e indignazione, ma si compie e si concluse e si dissolve, nelle lacrime inevitabili, assoluzione preventiva per un futuro sciatto di ricordi e riflessioni. “La Ciociara”, vero e proprio monumento e monito a memoria della storia buia degli uomini, è uno scrigno depositato in fondo al mare, relegato a cimelio della bellezza interpretativa…Dal luglio del 1943, quando le orde coloniali francesi sbarcarono in Sicilia, una brutale ondata di violenza travolse le popolazioni che i goumiers segnarono con il marchio della loro infame ed ottusa bestialità, distruggendo la pace di migliaia, tra uomini, donne e bambini che dal loro arrivo aspettavano la pace… Da quel luglio infame, sono trascorsi 78 anni…78 anni dall’inizio di quella orrenda tempesta di stupro e di morte che flagellò, attraversandone il cuore con le scarpe chiodate, paesi della Campania, del Lazio soprattutto e della Toscana fino ad arenarsi, forse esausta e satolla di quell’orgia di sesso bestiale impunito, un anno dopo, alle porte di Firenze. 78 anni in cui la difesa della Donna, è diventata la più confusionaria e partigiana delle filosofie…la più discriminante, la più razzista…un paradosso…fino alla superba contraddizione che… se sei di destra, con la difesa delle donne non c’entri una mazza e soprattutto se sei di destra, puoi anche essere stuprata e insultata perché sicuramente te la sei cercata… 78 anni sincopati da una sorta di guerra per bande al femminile, in nome del femminismo che guarda caso ha dimenticato la sostanza. Ed oggi, che l’esasperazione del nulla ha raggiunto livelli tali, da rischiare di mandare alla gogna il principe azzurro perché Biancaneve forse non era consenziente al bacio, preferendo forse  morire avvelenata…a nessuno viene in mente che da 78 anni 60mila vittime delle cosiddette “marocchinate” subiscono un’altra violenza, un altro stupro, quello della storia scritta e recitata da donne impegnate e uomini buoni bravi e  belli…che tra un hashtag ed una fiaccolata, non sanno neppure le “marocchinate” cosa siano…o no?, e se qualcuno osa rizelarsi, dovrebbe spiegare, per quale motivo in tutti questi anni, a nessuno è punta vaghezza di chiedere almeno la giustizia e la riparazione in un giusto e doveroso ricordo?. Già…probabilmente si temono incidenti diplomatici con la vicina Francia, alla quale poi saremmo, per caso, costretti a chiedere scusa, come ha fatto il Marcucci qualche anno fa, o potremmo scatenare le ire di chi è sempre dietro all’angolo pronto a fraintendere una parola, una frase, un verbo….È assai difficile convivere con voi, sapete?, dovreste darvi una mossa e crescere un tantino… Fortunatamente un minimo di coerenza sull’argomento lo hanno mostrato un paio di anni fa, les gilets iaunes, quando a Parigi hanno distrutto la statua del maresciallo Juin la cui figura è alquanto controversa…si narra infatti che avesse dato e favorito il via libera alle gozzoviglie dei suoi goumiers. Si parla di una lettera, ma non si sa se fosse autentica o meno, ma un fatto è certo…non si preoccupò di impedire nulla il che equivalse ad avallare lo scempio. Oggi, forse dovremmo sostare sull’altro versante della storia, verso il quale, ostinatamente non abbiamo voluto guardare…

1 commento

  1. Direttrice sa perché gli stupri delle truppe Franco-marocchine si fermarono presso Firenze? Semplicemente perché lasciarono il testimone a bande di partigiani che continuarono l’opera nelle
    baite della Val d’Ossola e dintorni…..

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