CLASSE DIRIGENTE, POLITICA ED ALTRO…

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   –   di Francesca Nardi   –         

E da chi sarebbe costituita, di grazia, la cosiddetta classe dirigente di questo territorio?, da quei quattro imperituri “semprinpiedi”, che vanno in estasi culturale, se qualche imparato dell’ultim’ora, anglicizzando il concetto del “nonsiabboffanomai” li definisce  “establishment”?; da quel gruppetto “rifatto” che virtualmente staziona e virtualmente alita, su ogni tavolo di trattativa, dal bar dello sport in via Scassacocchio, al salotto primo impero, messo insieme con gli avanzi di Palazzo Reale??, da quel gratuito ritenersi intellighentia locale, con tre dita di ricrescita e la erre condita al vanesio spinto, la cui “presenza inquietante”, continua ad imperversare impunemente, in ogni gruppo che nasce, millantando un altro rinnovamento, l’ennesimo, riciclando i soliti moralismi d’accatto ed evocando storie e leggende, con cui ci si impegna a  decorare il nulla, vissuto, masticato e smaltito?, da questo esserci pur non essendoci, questo far sentire il proprio peso, dando per scontato che non si interrogherà nessuno su quel passato che condiziona il presente e che ha sempre e comunque, lo stesso odore di rifritto? E basta! Abbiamo cercato disperatamente quel che restava della capacità di pensare e di riflettere perduta, ma qualcuno sostiene di avere assistito al suo suicidio…E allora un Campolattano qualsiasi, potrà contrabbandare il suo voto favorevole al bilancio del governo cui si è opposto fino a ieri, per la necessità di “favorire misure che porteranno allo sviluppo e benessere al territorio”, come se tutta l’opposizione del mondo fosse storicamente tale, perché dall’altra parte, tutta la maggioranza del mondo, fosse mossa dalla ferma intenzione di affossare il territorio… Ma di questa assurda performance dei vari Campolattano, l’aspetto più umiliante ed offensivo è la loro pretesa di essere credibili…quasi, al di qua della sponda, noi che osserviamo l’alternarsi dei singhiozzi dopo la sbornia notturna, fossimo una caterva di imbecilli con l’anello al naso…I giochini di Italia Viva, che ruotano sul mantenimento di un assessorato regionale e relative ricadute locali, rimbalzanti tra figli e nipoti dei vari protagonisti, più o meno ufficiali, tra sistemazioni presenti o future di giovani virgulti in carriera, tra fulgidi pronostici di future cariche politiche ed ipoteche carrieristiche, stanno scrivendo la storia della vigilia elettorale più sinistra dell’ultimo decennio…avvilendo persino, la quasi normalità del baratto usuale di favori e l’asta d’antiquariato del consenso … Nello stesso pozzo nero in cui si agita, nell’indifferenza circostante, la new politics, rischia di affogare assieme alla loro, anche l’altrui coerenza…Intanto, sullo sfondo sempre più spoglio ed incolore, iniziano a sfumare le alternative e, come da copione, dopo qualche petardo silenziato nell’arco di un tempo troppo breve,  ci si sta allineando inevitabilmente sulle magiche logiche della spartizione…fatta con una certa eleganza, almeno si spera…sempre che si riesca a salvare la faccia…Nulla si muove al momento che non sia stato programmato e ampiamente previsto… a meno che dal cilindro non esca qualche coniglietto con il pedigree all’altezza… allora… persino Marino dovrebbe riconsiderare le sue certezze…perché vedete…abbiamo l’impressione che i veri duellanti non siano stati ancora individuati… Meditate,  invece di andare in giro a seminar cofecchie con la solita becera presunzione di saperle fare e ordire…Il gioco quando si farà …sarà un gioco duro, eccome se sarà duro! Hasta la vista companeros!